Campagna #Woodvetia, come si muove la Valposchiavo?

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Recentemente (giovedì 12 gennaio) il settore dell’economia forestale e dell’industria del legno, in collaborazione con l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), ha lanciato una campagna di sensibilizzazione denominata #Woodvetia. Tale iniziativa mira a consapevolizzare chi acquista legname, come prodotto o anche lavorato, a prediligere i materiali svizzeri a discapito di quelli d’importazione.

Ogni anno in Svizzera vengono utilizzati circa cinque milioni di metri cubi di legname; i promotori della campagna #Woodvetia affermano che se ne potrebbero tranquillamente utilizzare un terzo in più senza sfruttare eccessivamente il patrimonio boschivo svizzero (un terzo dell’intera superficie della nazione). Il beneficio di tale comportamento non sarebbe solo di livello economico, ma andrebbe a migliorare le prestazioni boschive.

Da chi acquistano la materia prima i produttori valposchiavini ? Per scoprirlo abbiamo intervistato alcuni titolari di falegnamerie.

“Noi utilizziamo principalmente fornitori svizzeri, – ci racconta Aldo Plozza dell’omonima falegnameria di Campascio – non so però pronunciarmi su dove gli stessi fornitori reperiscano il materiale venduto. Essendo il legno qui in valle più nervoso (di montagna) e avendo noi fabbisogno anche di altre tipologie, non è di fondamentale importanza che sia svizzero o meno, ma che abbia le caratteristiche giuste. Il nuovo mercato ci spinge sempre più a un commercio su ordinazione diretta dei materiali, senza la creazione di riserve che immobilizzerebbero i capitali”.

“Circa il 20% del materiale da noi utilizzato è prodotto in loco nella nostra segheria, – ci svela Andrea Gervasi della Gervasi SA – mentre per l’80% è reperito presso fornitori svizzeri, che per la gran parte usano legname della Svizzera o paesi limitrofi (Austria, Svizzera, Francia). I dati sull’acquisto di legnami, da quando ho iniziato io ad occuparmi della ditta, sono sempre stati questi. Credo che anche nel futuro resteranno invariati”.

“Vedendo i costi di produzione, – confessa Giovanni Vecellio della Vecellio Legno – credo che il futuro vada sempre più verso l’acquisto di materiali d’importazione. Basti pensare ai lamellari, che al giorno d’oggi non vengono quasi più prodotti in Svizzera. Attualmente noi utilizziamo il 40% di materiali indigeni e il 60% di legno d’importazione, in passato, invece, era il contrario”.


Ivan Falcinella

 

Ivan Falcinella
Membro della redazione