L’Associazione Culturale la ciaf invita il pubblico alla performance il giorno 3 febbraio presso la Sc’tua Granda Palazzo de Simoni di Bormio alle ore 21:00 e il giorno 4 febbraio presso Casa Hasler a Poschiavio alle ore 17.00. Entrata libera.
SUSANNE ZAPF
Sono nata nel 1979 in Turingia, Germania e ho studiato violino con Ilan Gronich (Berlino), Grigory Zhislin (Londra) e Keiko Wataya (Amsterdam). Il mio amore particolare è la musica da camera. Nel 2006 ho fondato il Quartetto Sonar, specializzato nell’interpretazione della musica contemporanea.
Lavoro anche attivamente insieme ad artisti e performer come Alwynne Pritchard, Marcello Lussana, Elena Kakaliagou, Matthias Bauer, Sabine Akiko Ahrendt e Cathy van Eck.
Nel 2002 ho ricevuto la lode del Kranichstein Interpretationspreis. A mio parere non esiste una contraddizione nel dedicarsi alla prassi storica di performance del periodo barocco e classico e allo stesso tempo nell’esplorare la libera improvvisazione, di avviare progetti multimediali e di interpretare la musica contemporanea. Tutti questi diversi campi della musica, secondo me, si completano in un modo meraviglioso.
Per questo motivo sono membro della Kammerakademie Potsdam e mi piace suonare con orchestre come la Scottish Chamber Orchestra (dove suono il primo violino) e allo stesso tempo suonare molte prime esecuzioni di opere soliste e di musica da camera.
Nelle mie opere esploro il rapporto tra il corpo e la musica. Fino a che punto la musica viene espressa quando la musicista usa i suoi movimenti sostenendo oppure contradiccendo la musica?
Ho trovato suggerimenti soprattutto nella musica di Vinko Globokar. Le sue composizioni sono sempre una fonte di ispirazione per me. Nel corso del tempo, è nata una forte esigenza di trovare la mia espressione personale non solo in opere composte, ma nella mia musica, arrivando così alla radice della mia espressione: percorrere nuove vie e usare il corpo come uno strumento.
Che cosa succede all’ascoltatore quando viene coinvolto nel vortice della performance fisica e musicale, o se apprende “solo” la musica senza provare l’espressione visiva? L’aspetto della performance (nel senso ludico, giocoso) per me è molto importante. Sto cercando una nuova leggerezza nella Nuova Musica, che consenta anche un profondo tuffo nel mondo dei sentimenti.
Il bambino gioca perfettamente – possiamo dire in punta di piedi – in modo serio.
Ma lo fa, e sa che lo fa.
L’uomo sportivo gioca con la serietà viscerale e con il coraggio dell’entusiasmo.
Gioca e sa che gioca.
L’attore si spalanca nella sua recitazione. Tuttavia, interpreta ed è consapevole che sta interpretando.
Il violinista prova la più sacra emozione, fa l’esperienza di un mondo al di fuori e al di sopra del quotidiano, ma le sue azioni restano un canto.
Il carattere del giocare può essere uno degli atti più sublimi.
Johan Huizinga “Homo Ludens
Qualsiasi attività seriosa grazie all’atteggiamento “io gioco” può diventare giocosa, così come un’attività giocosa può perdere il suo carattere ludico con un cambiamento d’atteggiamento.
Michael Roes “Quarto Vuoto”
Susanne Zapf