A meno di una settimana dalla votazione è ormai entrata nella fase finale la campagna riguardante la candidatura dei Grigioni ai Giochi olimpici invernali del 2026. Da più parti si susseguono serate pubbliche e dibattiti, in cui favorevoli e contrari cercano di convincere l’elettorato su vantaggi e svantaggi di un simile progetto, proponendo ognuno il meglio degli argomenti per cercare di far pendere l’ago della bilancia a proprio favore.
In un confronto fra favorevoli e contrari abbiamo sentito il parere del Podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova, che ci spiega il suo punto di vista a favore di una candidatura olimpica.
Quali opportunità rappresenta un’eventuale candidatura ai Giochi Olimpici per il Cantone?
Un elemento che ritengo molto importante, che tuttavia emerge raramente nei vari dibattiti, riguarda la scossa positiva che l’eventuale organizzazione dei giochi olimpici del 2026 darebbe al «sistema Grigioni». In questo momento storico, obiettivamente non favorevole per il nostro Cantone, siamo quotidianamente bombardati da notizie negative. Improvvisamente sembra che noi grigionesi non siamo più in grado di fare qualcosa di buono; ma la cosa più preoccupante è che senza un obiettivo comune, in grado di concentrare le nostre forze e risorse, rischiamo una pericolosa involuzione. Allo stato attuale il nostro Cantone ha bisogno di uno scatto di orgoglio, di un’iniezione di fiducia, che una candidatura olimpica sarebbe in grado di dare.
25 milioni di franchi per la candidatura, sono una cifra necessaria?
La cifra di dettaglio indicata dal messaggio discusso in Gran Consiglio evidenzia la necessità di 24 milioni di franchi, comprensivi di ca. 2.2 milioni di franchi quale riserva, per preparare e promuovere un dossier che approfondisca tutti quegli aspetti ancora aperti della candidatura, proprio quelli che i detrattori invocano a gran voce. A questi il Governo ha aggiunto 1 milione di franchi per la preparazione dell’eventuale seconda votazione popolare nel 2018. Avendo fiducia nelle istituzioni, sono certo del fatto che il Governo stesso abbia verificato queste cifre e che quindi siano il reale fabbisogno per portare a compimento il processo di candidatura. Giova comunque ricordare che solo 9 milioni sarebbero finanziati dai Grigioni, altri 8 da Swiss Olympic e 8 dalla Confederazione che, a sua volta, ha sicuramente verificato l’attendibilità dei preventivi.
Cosa guadagnerebbe la Valposchiavo sostenendo la candidatura?
Ritengo andrebbe ribaltato il paradigma, chiedendosi cosa perderebbe la Valposchiavo se non venissero organizzate le olimpiadi. Sappiamo che anche l’Engadina non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori dal punto di vista economico. Nel caso effettivo in questione, St. Moritz ospiterebbe una buona parte dei giochi olimpici. Questo implicherebbe, per esempio, la realizzazione di nuove infrastrutture, in parte provvisorie e in parte definitive, oltre che il potenziamento di quelle esistenti. Le nostre aziende artigiane potrebbero quindi continuare a offrire manodopera, servizi e prodotti. Se le cose vanno bene per l’Engadina, vanno bene di riflesso anche per noi valposchiavini. Al contrario, se le cose per i nostri vicini vanno male, ne risentiamo pesantemente anche noi.
Ivan Falcinella
Penso, che si potrebbe investire questi milioni meglio e in rispetto con la tradizione umana svizzera, in un edificio da costruire a Poschiavo per veri fuggitivi (famiglie) compreso lo staff per la sorveglianza, sostegno e compiti d’integrazione. Mi rendo conto, che pare una utopia o addirittura una idea rivoluzionaria. Ma con grandezza, umanità, misericordia e buona volontà da parte di tutti, si riuscirebbe. Il tutto avrebbe anche effetti collaterali molto positivi per tutta la valle.