Buonsenso o ottuse direttive?

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Venerdì sera finalmente si tira un sospiro di sollievo, la settimana è finita. Per gli studenti oltre Bernina il venerdì significa anche il viaggio di ritorno verso casa; per qualcuno più, per qualcuno meno lungo.

Il mezzo utilizzato dalla maggioranza di noi è il treno, il nostro trenino rosso, tanto amato dai turisti, tutelato pure dall’Unesco. Treno che, negli ultimi tempi, ha fatto parlare parecchio per le multe inflitte a dei ragazzi che si trovavano in prima classe, in possesso ‘solo’ di un abbonamento generale, adatto per la seconda classe (ca. 1’200 fr).

In quell’episodio posti liberi in seconda classe in effetti ce n’erano, ma non è sempre così. È capitato più volte che le due carrozze messe a disposizione non bastassero per tutti e che alcuni ragazzi si sono trovati di fronte alla decisione di passare il viaggio (1.5 h) in piedi (o seduti a terra) oppure ‘profanare’ i sedili deserti della prima classe.

Cosa sia effettivamente sbagliato in questo caso è forse un parere personale, ma non sarebbe ora di adeguare il numero di carrozze, piuttosto che multare ragazzi con una settimana alle spalle, la voglia di arrivare a casa, e una valigia ingombrante al seguito? Oppure, qualora aggiungere una carrozza di una ventina di tonnellate fosse effettivamente uno spreco, perché non rendere accessibili questi posti in prima classe inutilizzati?
Buonsenso o ottuse direttive?


Matilde Bontognali

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