L’opposizione è necessaria

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La manifestazione invernale dell’Associazione grigionese degli alpigiani (Älplerinnen – und Älplerverein) dedicata al tema dei grandi predatori, che si è tenuta il 3 febbraio u.s., a Coira, ha visto la partecipazione di oltre 200 persone, il che dimostra ancora una volta il grande interessamento e le vere preoccupazioni che il tema suscita.

Questo il quesito posto al nostro sodalizio dal moderatore sul podio: «L’Associazione territorio senza grandi predatori dispone di un piano B, visto e considerato che i lupi sono già presenti sul nostro territorio e che quindi dovremo convivere in loro compagnia anche in futuro?» La risposta non lascia spazio ad equivoci: alla nostra associazione non serve nessun piano B, in quanto la visione della stessa è e resta quella di un territorio con insediamenti umani senza grandi predatori.

L’opposizione contro la diffusione incontrollata dei grandi predatori è necessaria e giustificata sia oggi che in futuro, se vogliamo difendere i veri interessi della popolazione colpita e contrastare l’ideologia Wilderness. Noi vogliamo evitare di perdere il controllo della situazione, così come è purtroppo il caso nei paesi confinanti con la Svizzera. Infatti, secondo cifre ufficiali, si parla di 2’000 lupi già presenti a tutt’oggi in Italia, in Francia sono 300, in Germania 500; in realtà questi numeri si devono però considerare molto più alti (cifre oscure).

Fin dagli anni 2014/2015, «la fabbrica di idee» Avenir Suisse ha postulato di svuotare dagli abitanti le vallate alpine che non rendono, per far posto ai grandi predatori. Molti politici e la popolazione si sono opposti con veemenza a tali perfidi concetti e scenari deleteri. Ma simili idee frullano comunque ancora nel capo di certe persone. Ad esempio, il signor Züllig, direttore di Hotellerie Suisse, l’estate scorsa ha annunciato che nei Grigioni si dovrebbero sostenere in modo mirato solo le quattro regioni di montagna interessanti dal punto di vista economico. Se simili idee, che si basano esclusivamente sul principio del mero profitto materiale, vengono accoppiate all’idealizzazione della Wilderness, queste daranno il colpo di grazia alla nostra agricoltura alpestre, con conseguenze disastrose per la biodiversità e per la secolare cura del territorio praticata dai nostri contadini. Bisogna inoltre sapere che i prodotti genuini della montagna sono più sani e più apprezzati di quelli della comune produzione industriale.

La storia della nostra associazione ebbe inizio nel 2013, in Valposchiavo, dopo che l’orso M13 terrorizzò l’intera vallata per almeno un anno. Oggi esistono già sette associazioni che perseguono gli stessi obiettivi e che includono ben quattordici cantoni. Queste sono a loro volta organizzate nell’associazione cappello «Territorio svizzero senza grandi predatori». Questa forte opposizione non può più essere ignorata dalla politica e dalle autorità.


Rico Calcagnini, presidente ad interim dell’Associazione Territorio senza Grandi Predatori/GR