Il TCS contrario alla proposta di calcolo delle imposte di circolazione

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Le ragioni: imposta fra le più care in Svizzera, volontà d’incassare la medesima somma del 2017, assenza di un “conto stradale” per quantificare il reale gettito da prelevare e l’inclusione del peso a vuoto nella formula di calcolo.

L’aumento deciso lo scorso dicembre delle imposte di circolazione, senza alcuna concertazione, ha sorpreso non poco i 135 mila automobilisti che si son visti quasi raddoppiare l’importo e le Associazioni interessate. L’aumento deciso ha portato il Ticino in vetta alle classifiche nazionali, ben al di sopra della media svizzera.

La reazione del TCS è stata quella di uscire subito dal “Gruppo di lavoro” ed attendere la concretizzazione di una nuova proposta, ora in consultazione, alla quale, il Comitato della Sezione Ticino del TCS ha dato risposta nei giorni scorsi.

Il TCS è contrario al nuovo progetto principalmente ser i seguenti motivi:

  • La mancanza nella contabilità dello Stato di un vero “conto stradale” per calcolare esattamente a quanto dovrebbe ammontare l’importo da prelevare in imposte di circolazione, secondo la buona regola del vincolo del fabbisogno.
  • Il TCS ritiene che le imposte di circolazione da incassare, anche con la nuova formula, siano troppo elevate per la forza economica della gran parte dei cittadini del Canton Ticino.
  • Con l’aggiunta del peso a vuoto nella formula di calcolo, si tassano da una parte la sicurezza dei veicoli (struttura e sistemi di sicurezza) e dall’altro l’ecologia (peso delle batterie).
  • Per mantenere il gettito d’imposta fissato (140 milioni), il sistema di calcolo dovrà essere costantemente aggiornato, con possibili altri aumenti, perché nei prossimi anni ci sarà una costante diminuzione delle emissioni di C02, non compensata dalla crescita del parco veicoli.

Touring Club Svizzero