Accademia Gualtiero Marchesi: e se fosse?

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Immagine da: www.accademiamarchesi.it

Il progetto “Gualtiero Marchesi” (opportunità che aleggiava nell’aria già da settimane, se non da mesi) ha generato numerose e benvenute discussioni, non solo in Giunta, ma anche nei tanti casuali incontri di cittadini interessati e sui media locali.
Purtroppo il tenore generale è risultato o risulta piuttosto negativo, contrario alla proposta presentata dal Consiglio comunale. Peccato!

Peccato perchè, dal mio punto di vista, questa avversione è una reazione più istintiva che ragionata, più affrettata che ponderata, dovuta anche alla strategia un po’ confusa adottata dal Cc nel presentarla, collegandola da una parte, impropriamente, al fallimentare CTL e dall’altra ad un finanziamento esclusivamente pubblico.
Per mandare definitivamente al massacro quest’opportunità il Cc l’ha presentata in Giunta comunale (dove di questi tempi sembra si spari su tutto ciò che proviene dall’esecutivo… ) avvolta in una nube di intuibile e comprensibile riservatezza, che però il dibattito politico pubblico non avrebbe mai potuto garantire.

Eppure la proposta ha del buono.
Se sono ben informato non è stata l’Accademia Gualtiero Marchesi a cercare Poschiavo, ma Poschiavo ad invitarli. E questo ha una sua logica: se non ci diamo da fare per crescere ulteriormente in qualità, autenticità, sostenibilità e presenza mediatica rischiamo di finire nel limbo delle periferie a rimorchio.

Più ci rifletto dunque e più credo che questa opportunità sia veramente da tenere in considerazione. Se siamo onesti, di tante decantate eccellenze ne abbiamo poche in valle, una in più non nuocerebbe certamente.

Se poi penso alle centinaia di milioni di franchi che il cantone e tanti politici nostri erano disposti a spendere per Giochi Olimpici sicuramente fallimentari, con un’eco mediatica oltretutto incentrata su poche località oltre Bernina, allora credo che la ricaduta di questo progetto per la nostra valle possa essere di ben altra durata, spessore e rapporto qualità-prezzo.

Ma allora, perché non creare un gruppo di lavoro motivato, autorizzato a contattare enti, banche e investitori locali disposti a finanziare privatamente un simile progetto, il tutto con la dovuta riservatezza e al riparo dalle Cassandre di turno?

“Mira alla luna, se la manchi finirai comunque fra le stelle!!!”.


Emanuele Bontognali

7 COMMENTI

  1. Leggo su “Il Grigione Italiano”, che Marchesi abbandona la trattativa (più che trattativa pare sia stato un pasticcio enorme).
    Forse meglio così. Il fatto che si sia cercato di elargire un finanziamento non da poco, cercando di prendere per il naso il Pubblico, meriterebbe un’ inchiesta nei confronti di Chi ha condotto la trattativa. La fiducia nei nostri rappresentanti politici, é (per quanto mi riguarda) “persa”!

  2. Un’opportunità da approfondire
    Condivido il fatto che sia giusto e utile per Poschiavo promuovere nuove iniziative. Anche da parte della mano pubblica ci deve essere tutto il sostegno politico possibile per facilitare l’insediamento di nuove realtà e lo sviluppo di quelle già esistenti in valle. Chi non si muove attivamente è condannato a regredire, ciò vale ancora di più per una regione periferica come la nostra.

    Pur non conoscendo i dettagli del progetto “Accademia Gualtiero Marchesi a Poschiavo”, ritengo che l’iniziativa sia interessante. Comunque vanno tenute ben separate le due cose: appoggio politico e investimento.

    L’appoggio politico da parte del CC c’è. Il comune, però, non deve fare l’imprenditore e mettere capitale a rischio.

    Se i dati economici del progetto sono positivi e rimangono tali anche dopo un’analisi approfondita da parte di potenziali investitori privati, il capitale a rischio dovrebbe essere assicurato da parte di quest’ultimi. Va da sé che, con tali presupposti, anche le banche sarebbero sicuramente interessate a cofinanziare il progetto.

  3. Sono d’accordo, la proposta ha del buono.
    Ma è giustificato che un ente pubblico finanzi degli studi preliminari o addirittura entri nel capitale azionario di un progetto di questo tipo? Per me la riposta è no. Perciò ben vengano proposte come quella di Emanuele che sia un gruppo di lavoro a dover fare le valutazioni del caso e a trovare investitori disposti a finanziare privatamente il progetto.
    Se la nuova realtà imprenditoriale si dovessero rivelare di interesse per gran parte della popolazione, di sicuro anche il Comune avrà l’occasione di fare la sua parte.