Dopo l’intervista dedicata all’allenatore dell’Hockey Club Poschiavo Fabio Zampol, al quale è stato prolungato di due anni il contratto alla guida del sodalizio sportivo, Il Bernina ha intervistato anche il presidente dell’HCP Francesco Vassella.
L’HC Poschiavo ha trovato in Fabio Zampol il quarto allenatore professionista della storia dell’HC Poschiavo. È stato facile rimpiazzare Luboš Koňák dopo la brillante stagione che ha visto l’HCP trionfare all’ultima giornata?
Per noi era chiaro fin da subito che dopo cinque anni con Luboš Konak era il momento giusto per aprire un nuovo ciclo. Luboš ha fatto molto per la nostra società e siamo felici che abbia coronato la sua permanenza in Valposchiavo con la conquista del campionato. Di fatto non era facile trovare la persona giusta per la nostra società. Nei mesi di gennaio e febbraio dell’anno scorso abbiamo potuto visionare varie candidature e incontrare alcuni allenatori interessati: alla fine la scelta è caduta su Fabio Zampol.
Quali sono stati i criteri fondamentali nella scelta del nuovo allenatore? C’erano altre alternative?
Come detto c’erano delle alternative, ma secondo noi Fabio era la persona ideale per la nostra società in questo momento. I criteri principali erano la motivazione giusta, l’esperienza e la formazione come allenatore di ragazze e ragazzi dai 5 ai 16 anni, e la conoscenza della lingua italiana.
Dopo appena mezza stagione, la società gli ha rinnovato il contratto per altre due stagioni. Come mai la firma è arrivata con così tanto anticipo?
Con Fabio ci siamo subito capiti molto bene. In questi primi quattro mesi di contratto è stato bravo a comprendere la nostra realtà e a portare diverse novità sul campo e nell’organizzazione. La scelta di firmare un contratto di due anni vuole essere un segnale chiaro per i giocatori, per i genitori e per le persone vicine all’HC Poschiavo della stima nei suoi confronti e della voglia di dare continuità al lavoro iniziato in settembre. Abbiamo fissato degli obbiettivi a medio termine e lavoriamo compatti per raggiungerli.
Sei contento dell’andamento della stagione attuale? La collaborazione fra il nuovo allenatore e gli altri allenatori di casa soddisfa il comitato?
Personalmente sono soddisfatto della stagione in corso. Il settore giovanile è in costante crescita, non solo per quel che riguarda il numero di ragazze e ragazzi, ma pure dal punto di vista tecnico. Non è facile compararsi con altre società che hanno a disposizione il ghiaccio per 10 mesi all’anno. Pure l’andamento della prima squadra rispecchia grosso modo le aspettative d’inizio stagione.
Una parte cruciale del lavoro di un allenatore professionista alla nostre latitudini è riuscire a instaurare un ottimo rapporto di collaborazione con le persone vicine alla società. In questo Fabio è stato bravo e, con un continuo dialogo e con delle novità, è riuscito ad aumentare la motivazione delle persone coinvolte. Per noi, questo fatto è molto positivo.
Cosa ti aspetti dalla prima squadra? Che consigli daresti ai ragazzi per dare il meglio di sé?
Dalla prima squadra mi aspetto sempre il massimo impegno sia in allenamento che in partita. Dopo aver vinto il campionato la passata stagione, una flessione nella motivazione e nei risultati era preventivabile. Inoltre, il sistema di allenamenti portati dall’allenatore nuovo ha bisogno di tempo per essere assimilato dai giocatori e l’obbiettivo di dare più spazio ai giovani per farli crescere può portare a delle prestazione sotto il potenziale assoluto delle squadra. Nonostante i risultati altalenanti, la squadra è rimasta comunque compatta e i giocatori hanno voglia di giocare a hockey. Secondo me è tutto nelle loro mani: se vogliono mostrare a loro stessi e al pubblico una reazione ad un inizio di campionato poco convincente spetta a loro mettersi nuovamente in gioco e essere pronti a dare qulcosa in più sia in allenamento che in partita.
A cura di Marco Travaglia