Per un accesso senza barriere a radio e TV

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Il 4 marzo voteremo sulla cosiddetta iniziativa No Billag, che chiede esplicitamente che la Confederazione non riscuota più alcun canone e non sostenga con finanziamenti pubblici alcuna emittente radiofonica e televisiva.

I promotori dell’iniziativa ritengono che le aziende private possano coprire la richiesta di programmi radiofonici e televisivi senza il contributo finanziario dello Stato. Ma ciò non sarà possibile. A causa della realtà plurilingue e delle dimensioni ridotte della Svizzera, una società di radiotelevisione che opera puramente con criteri di economia di mercato non potrà mai garantire un’offerta di qualità paragonabile a quella di cui beneficiamo oggi in tutte le regioni linguistiche.

Irrealistico ipotizzare, perlomeno per la Svizzera italiana e la Svizzera romancia, che con la sola pubblicità sarà possibile finanziare una programmazione che tenga conto delle nostre peculiarità regionali e linguistiche. Qualunque saranno le conseguenze di un’eventuale accettazione dell’iniziativa, una cosa è certa: senza il finanziamento tramite il canone non ci sarà più alcuna programmazione televisiva accessibile senza barriere per persone con disabilità sensoriali. In Svizzera vivono circa 10’000 non udenti e più di un milione di persone con disturbi all’udito o alla vista. Tutti loro devono poter fare affidamento su trasmissioni sottotitolate, in lingua dei segni o in audiodescrizione. Oggi il finanziamento di questa particolare e preziosa offerta è possibile unicamente grazie al canone.

Quello che possiamo dire già oggi con certezza è che, se dovesse essere accolta l’iniziativa No Billag, il libero mercato non potrebbe permettersi di proporre un’offerta di questo genere. L’impegno finanziario supplementare per garantire l’accessibilità senza barriere ai programmi è cospicuo, ma il pubblico che ne beneficerebbe è troppo esiguo per consentire che una simile offerta sia redditizia. In caso di accettazione dell’iniziativa No Billag non sarebbero solo le minoranze linguistiche, ma pure le persone con disabilità sensoriali a pagare inaccettabili conseguenze e subire ingiuste rinunce nell’offerta radiotelevisiva. È un aspetto finora poco tematizzato in questa animata campagna. L’iniziativa No Billag non è solidale e viola il diritto costituzionale delle persone diversamente abili ad avere accesso all’offerta radiotelevisiva.

Il valore di una società si vede non da ultimo per come tratta le proprie minoranze. Questa iniziativa è basata su una concezione della società diametralmente opposta alla mia. Pertanto dico con convinzione NO all’iniziativa No Billag.


Ilario Bondolfi, Presidente di Procap Grischun e granconsigliere Coira