Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo – Maria Serena Mazzi

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Scrive l’autrice: “Le donne fuggono, a volte. Anni, decenni, secoli dal Medioevo lontano, e continuano a fuggire, quando trovano una via di fuga, quando non hanno troppa paura per farlo. Il loro cammino non è uguale, i passi si dirigono verso mete diverse, le strade, nel tempo, non sono più le stesse, né i mezzi, gli strumenti, le leggi, le culture, il soccorso. Ma le ragioni? Possibile che un legame forte come una catena le unisca in una comune identità da un passato tanto lontano da sembrare irreale, remoto, mai vissuto? […]”. Maria Serena Mazzi, esperta di Storia medievale, ci racconta le storie di sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo. Molto spesso non sono storie a lieto fine. I tempi sono cambiati, è vero, ma quanto “medioevo” è rimasto nelle pieghe della nostra società attuale?

Nel Medioevo le donne vivevano in una rigida sottomissione. Non assecondare la volontà della famiglia, non ubbidire agli uomini, padri, mariti o padroni, manifestare indipendenza di giudizio o di comportamento facevano di loro delle ribelli. Ma non sono mancate sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo. Donne decise a viaggiare, conoscere, insegnare, lavorare, combattere, predicare. O semplicemente a difendersi da un marito violento, da un padrone brutale. O a salvarsi la vita, scampando ai roghi dell’Inquisizione. Da Margery Kempe a Giovanna d’Arco, da santa Brigida a Eleonora d’Aquitania, alle tante ignote o dimenticate donne in fuga verso la libertà.


di Rosanna / pagina fb