“Bardane le rouge”: strano nome per questa coppia di troubadours moderni, o cantastorie quasi fuori dal tempo. Poi li ascolti e fuori tempo ti senti tu, con le tue sicurezze e i tuoi piani precisi.
Loro, con due cani e tre asini, sono in viaggio, curiosi, innamorati e pieni di musica.
La bardana è una pianta selvatica, dai fiori strani, rossi e ruvidi, appena li sfiori ti si attaccano ai vestiti tenacemente e quasi non riesci a toglierli (qualcuno, trovandoseli addosso, ha pensato oltre ed ha inventato il velcro!)
Un po’ allo stesso modo, Jane ed Etienne, così si chiamano, lasciano traccia del loro passaggio. Come quei fiori, anche loro si sono attaccati per l’inverno alla nostra valle. Ci hanno proposto la loro musica e la loro semplicità. Qualcuno gli ha persino regalato parole che loro hanno trasformato in canto. Versi dedicati a Fausto, il nostro Fausto sempre in piedi a bordo strada, musicati su una tarantella rallentata da un velo di poetica nostalgia.
Così, come un fiore di bardana, anche Fausto ora se ne sta appiccicato dentro un loro canto, libero di andar per strade di là dal confine, verso est, dove nasce il sole.
Caricheranno gli asini e in quella direzione ripartiranno appena l’erba diventerà verde.
Testo di Serena Bonetti – Video di Bruno Raselli