Il cartello, l’impresario Quadroni e le votazioni cantonali

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Ho seguito la complicata vicenda del cartello degli impresari dell’Engadina Bassa, raccontata a pari passo della triste storia dell’impresario Adam Quadroni di Ramosch. I giornali e i media in generale scrivono incessantemente della vicenda da un paio di mesi. É una storia avvincente quella che ha raccontato il giornale online zurighese Republik.ch in quattro puntate. La storia è farcita di intrighi e complotti e soprattutto c’è il buono e ci sono i cattivi come in ogni storia di successo che si rispetti. Il buono: l’impresario Quadroni…. I cattivi: tutti gli altri.

Andiamo a riassumerla per chi non l’ha seguita, provando a cercare la via di mezzo…… poiché la verità sta spesso nel mezzo!
L’impresario Adam Quadroni, classe 1969, ha ereditato dal papà una ditta di costruzioni di media-piccola grandezza con circa 20 operai. Lavora in Engadina Bassa e partecipa alle riunioni degli impresari dove discutono delle offerte. Non si trova bene nel gruppo, si sente schiacciato dai pezzi grossi, a lui rimangono le briciole. Intorno al 2005-2006 decide di non più partecipare, perché non è trattato bene, ma anche perché in queste riunioni, secondo la nuova legge sulla concorrenza, si potrà discutere solo delle difficoltà tecniche e dei problemi di interpretazione delle posizioni dell’offerta, ma non più dei prezzi. Continua la sua attività offrendo lavori di sopra e sottostruttura con un livello di prezzi basso e decisamente inferiore agli altri. Riceve numerosi appalti e il lavoro non manca. Presto però inizia ad avere problemi di liquidità ed ha difficoltà a saldare le fatture. Gli altri invece (i cattivi) continuano a trovarsi e a discutere sui prezzi delle offerte, cosa nel frattempo diventata illegale. Quadroni a causa delle fatture non pagate, inizia a non più ricevere i materiali da costruzione (egli invece sostiene che sarebbero i concorrenti a far si che non riceva più materiali). In effetti di materiali edili ne riceve, ma solo previo pagamento alla consegna in contanti.
Verso fine stagione, per abbellire i bilanci da presentare alle banche, egli si inventa il trucco di mandare tramite una ditta di incasso, dei solleciti di pagamento su fatture non esistenti, in modo da aumentare in modo fittizio la somma dei creditori. Questo stratagemma gli permetterà di continuare ad usufruire dei prestiti bancari.
Nel 2012 deve purtroppo mollare; deposita il bilancio e annuncia il fallimento. Nello stesso anno Quadroni denuncia alla commissione della concorrenza (COMCO) i ritrovi degli impresari dell’Engadina Bassa sui prezzi. La COMCO fa irruzione negli uffici delle ditte engadinesi e dà avvio ad un’indagine. Negli anni a seguire le cose non vanno bene per Quadroni: ha dei problemi di salute e nascono pure problemi familiari con la moglie. La COMCO prosegue intanto con l’indagine sul cartello.

Poco meno di un anno fa (il 15 luglio 2017) Quadroni viene portato di forza dalla polizia in una clinica psichiatrica di Coira. Leggendo il suo racconto si ha l’impressione che questo ricovero coatto sia stato opera dei sui concorrenti (i cattivi). In realtà si è trattato di una denuncia della moglie che sosteneva essere stata picchiata dal marito (Quadroni contesta questa affermazione) e temeva per l’incolumità sua, delle figlie e del marito stesso. Durante il ricovero di Quadroni, durato appena una settimana, la moglie si trasferisce con le tre figlie abbandonando il tetto coniugale. Questa vicenda del ricovero coatto, pubblicata in modo anonimizzato sulla Südostschweiz nel gennaio del 2018 non crea né grosso scalpore e nemmeno grandi reazioni.

Il racconto di Quadroni , come già detto, viene riscritto da un gruppo di giornalisti, migliorato e poi pubblicato in 4 puntate su Republick.ch. con tempistica perfetta a due mesi dalle elezioni. Abbinato alla sentenza sulle multe inflitte dalla COMCO al cartello dell’Engadina Bassa fa scoppiare lo scandalo. Il segretario della Società impresari grigionese Andreas Felix ne è travolto ed è costretto a lasciare la corsa al Governo.

Anche Parolini è oggetto di critiche. Quadroni gli rimprovera di non aver preso i dovuti provvedimenti quando era sindaco di Scuol. Chi rischia e perde più voti a causa di questa storia? … secondo me l’UDC Walter Schlegel capo della polizia grigionese e dunque capo dei poliziotti di Scuol che un anno fa hanno messo in atto il ricovero coatto. Sembra ci sia stato un eccessivo uso della forza da parte della polizia e si rende dunque responsabile Schlegel. In effetti però che colpe può avere il capo della polizia cantonale su un ricovero coatto a Scuol?

Per finire mi chiedo e vi chiedo: chi approfitterà maggiormente di tutta questa intricata storia? Mi viene da dire il socialista Peyer, il PS non è coinvolto e sicuramente lui ne approfitterà. Comunque, considerato il potenziale di voti del PS, ritengo sarebbe stato eletto in ogni caso. Potrebbe invece essere il PDC Marcus Caduff ad approfittarne maggiormente. Non ha più la concorrenza di Felix e potrebbe superare Schlegel in perdita di consensi e conquistare così il secondo seggio per il suo partito.

Conclusione:

L’impresario Quadroni è stato sicuramente vessato e messo sotto pressione dai “cattivi”, fatto questo deplorevole. Ha però messo tanto del suo nel fallimento, sembrerebbe dunque non essere esente da colpe. La sua storia personale è molto triste e fa male vederlo ricurvo e pensieroso a pensare alle sue figlie che può vedere solo con il contagocce.

Il cartello dei prezzi delle imprese dell’Engadina Bassa dopo il 2004 era illegale e verrà giustamente sanzionato. Hanno messo in cattiva luce tutto il settore dell’edilizia grigionese, creando un grande danno d’immagine.

Sull’ammontare dei guadagni illeciti e delle multe è stato inoltrato ricorso dalla ditta Foffa e Conrad e bisognerà dunque attendere le decisioni del tribunale amministrativo federale.

Per tornare alle votazioni del 10 giugno dell’esecutivo cantonale: secondo il mio parere quest’anno abbiamo la possibilità di votare un valido candidato per ogni partito e penso sia buona cosa che ogni grande partito grigionese sia rappresentato in Governo. Spero dunque caldamente che vengano eletti: Rathgeb (PLD), Cavigelli (PDC), Schlegel (UDC), Parolini (PBD), e Peyer (PS).


Reto Capelli

14 COMMENTI

  1. Leggendo i commenti qua sotto mi sorge una domanda: non sono più capace di leggere?

    Ho letto attentamente l’articolo di Reto e non mi sembra che lui abbia, in qualche modo, voluto denigrare l’una o l’altra parte. Tantomeno mi sembra che abbia voluto mettere in cattiva luce l’uno o l’altro giornalista.

    Io ho letto unicamente un’esposizione personale, che tra l’altro reputo molto interessante, di un fatto di cronaca grigionese. Non mi sembra che Reto, nel suo esporre fatti e opinioni personali, si sia schierato in difesa di chicchessia. Vedo, al contrario, un ulteriore articolo ripreso da ilbernina.ch che espone un’analisi molto simile.

    • Con il suo commento….siamo proprio arrivati alla frutta!!!
      Non essendo ANALFABETA….leggo tra le righe da’ che “parte tira l’aria”!!!
      Con questo chiudo!!!
      Auguro hai Candidati Vecchi e…..Nuovi un bel in BOCCA AL LUPO!!!

  2. ……chiudo anche io i miei interventi augurandomi di aver dato un contribuito positivo alla discussione su questo tema di attualità. Ho cercato di narrare la storia secondo un’altro punto di vista. Spero che adesso tra la variante di “la Republika” ( tendenzialmente di sinistra? ) e quella di “die Weltwoche” ( notoriamente di destra) troverà posto la famosa via di mezzo…..cioè la verità!
    Per terminare colgo l’occasione per raccomandare a tutti indistintamente di recarsi alle urne ( manca ancora una sola settimana! )

    • Caro Reto, quindi dobbiamo supporre che la verità sarebbe la Tua, che in Engadina Bassa non é successo nulla di grave, che la Confederazione si é sbagliata nell’infliggere condanne e multe pesanti, che Felix non doveva ritirare la sua candidatura…e che i cattivi sono i giornalisti (specialmente quelli di sinistra, perché ci insegni anche che “Republik” sarebbe di sinistra). Mi avrebbe fatto piacere leggere una risposta alla domanda precisa di Bruno Raselli, peccato che era il Tuo ultimo commento, cosi come lo é il mio.

  3. Caro Reto,
    è la tua collocazione politica dell’articolo di Republik che non ritengo corretta. Weltwoche gioca di rimessa, così come sta facendo la stampa cantonale. Republik, a differenza delle testate citate, non ha padroni. E alla voce entrate non scrive rilevanti importi generati da inserzioni a pagamento di partiti facoltosi.

    La prima regola del giornalismo insegna che si devono sempre ascoltare le due “campane”. Non posso credere che Republik, dove si sono ritrovate le migliori penne della nazione, si sia dimenticato di farlo…

    Chiudo da parte mia questa interessante disputa con una domanda: Quadroni e Republik avrebbero dovuto tacere?

    Cordiali saluti, Bruno

  4. Caro Reto,
    è una storia sbagliata, come cantava Fabrizio de Andrè. Non voglio entrare nel merito della vicenda, e tantomeno discutere le indagini e le multe della COMCO.
    Non mi piace, e credo sei fuori strada, quando metti in dubbio – lo ha fatto a più riprese anche il padrone della Südostschweiz Lebrument, ma per motivi diversi dai tuoi -, il lavoro giornalistico di Republik. Quel gruppo di giornalisti, supportato da migliaia di cittadini che vogliono leggere un giornale libero e indipendente, ha svolto un lavoro di ricerca serio e scrupoloso. Altri giornali, condizionati da moventi politici o dal diktat di generosi sponsor, hanno invece trascurato una storia scomoda. Indro Montanelli ha sempre ripetuto che il giornalismo serio è il primo garante di democrazia.

    • Caro Bruno Se leggi un mio commento poco sotto, ho scritto anche io che la storia è ben narrata da Republik. Sicuramente corretto dire che i giornalisti hanno svolto un lavoro serio e scrupoloso di ricerca. Peró la vicenda é scritta in base al racconto di Quadroni, che non ha detto bugie, ma ha tralasciato molte informazioni scomode sul proprio conto. Nella storia, che ho definito avvincente, lui doveva essere l’eroe e scrivere dei suoi sbagli avrebbe sminuito questa figura. Se vuoi leggere qualcosa appunto sugli “sbagli”di Quadroni leggi l’articolo dal titolo “Falscher Heiliger ” su “Die Weltwoche” del 31 maggio. Cordiali saluti

      • Il problema e’l’industria edile..il tutto e’documentato dalla WEKO!!!
        Oggi e’ il Sgnor Quadroni….e domani??? Il problema esiste e so’ di ripetermi :
        NON VEDO NON SENTO NON PARLO!
        Quindi chi vuole capire capisca!!!

    • Caro Luciano…….effettivamente mi sono forse spiegato male. Non è un riassunto della storia ben narrata da “Republik” ma il riassunto della vicenda vista in un’ottica un pò diversa da quella raccontata dal protagonista Quadroni. L’ho fatto dopo essermi informato da persone che conoscono la vicenda da vicino.

      • OK, Grazie per la Tua risposta. Perché mettere dita nelle piaghe di altri? Pure io conosco piuttosto bene le persone e le vicende; ciò non toglie nulla al fatto (appurato) che certe imprese di costruzione hanno ingannato e truffato l’ente pubblico e forse anche privato. Perché mischiare faccende diverse, giustificando l’operato di queste ditte condannate? Chi non si è comportato secondo la legge, paga o pagherà. E comunque vada, forse ringrazieremo il signor Quadroni per aver contribuito a a far venire a galla tanta materia puzzolente (…). Non voterò ne Schlegel ne il Parolini, anche a causa delle vicende che hai riassunto a modo Tuo.

  5. …. Non me ne voglia il Signor Capelli….
    Il suo riassunto lo poteva risparmiare visto,che si e’letto di tutto e di piu!!!
    Bastava dire ai cittadini chi votare!!!
    NON VEDO NON SENTO NON PARLO!!!
    Questo perche’?!?
    Io credo che se non ci fossero le elezioni…..lo scandalo sarebbe rimasto la’dove era gia’ da anni!!!
    Un po’piu’coerenza da’parte dei Politici verso chi li vota sarebbe un bene per tutti!