Accademia Musicale e turismo orientale, opportunità in vista?

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Alcune settimane fa abbiamo dato notizia dell’interessamento, da parte dei coniugi Mika Kunii (contralto) e Antonio Moccia (Maestro e direttore artistico di numerose rassegne musicali), nell’aprire un’accademia musicale a Poschiavo. In prima battuta, però, in un percorso di avvicinamento a questo importante progetto, è in programma la realizzazione del Festival “Le Vie di Marco Polo – Un Palcoscenico per il Mondo”.

Moccia, ai microfoni della RSI, ha parlato di una “rassegna a forte vocazione turistica” che avrebbe anche l’obiettivo di portare gli orientali verso i Grigioni, opportunità ribadita anche dal podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova; quest’ultimo ha sottolineato il fatto che l’insegnante Mika Kunii avrebbe già degli studenti propri dell’estremo oriente da portare, questa volta, nell’Accademia, nel caso fosse realizzata. A rafforzare le potenzialità del turismo orientale, il Maestro Moccia ha affermato che “nel 2030 saranno 235 milioni le persone (provenienti dall’Oriente, Ndr) che arriveranno in Europa”. Perché dunque, verrebbe da chiedersi, non sfruttare l’occasione e portarne qualcuna nella Regione Bernina?

Lo abbiamo chiesto al direttore di Valposchiavo Turismo, Kaspar Howald, che ci dà quindi un’idea di quanto sia possibile puntare a questo tipo di mercato. “Secondo le strategie del nostro ente, elaborate l’anno scorso dal Gruppo Strategico che coinvolge rappresentanti di tutti i settori economici della valle, – ha affermato Howald – la Svizzera è stata definita come mercato di riferimento (più del 90% dei nostri ospiti provengono da qui), senza però dimenticare la parte sud della Germania e la parte nord dell’Italia”.

Kaspar Howald

“Le nostre attività promozionali (presenze a fiere, presenza mediatica, ecc.), di conseguenza, – aggiunge Howald – si concentrano su questi mercati, visto anche il fatto che non abbiamo ancora esaurito per niente il nostro mercato principale. Ci sono ancora tante persone in Svizzera che non ci conoscono e che, con misure di marketing mirate, possono essere dei potenziali ospiti della valle”.

La priorità del nostro ente turistico è dunque il mercato svizzero, ma ovviamente le iniziative private sono ben accettate. “Ciò non vuol dire – precisa Howald – che non siano graditi ospiti anche di altri mercati, è soltanto che su questi mercati non lavoriamo attivamente. Posizionare la Valposchiavo sul mercato orientale di sicuro sarebbe un’operazione molto impegnativa da un punto di vista economico e da valutare bene. Di sicuro vorrebbe dire cambiare la strategia di Valposchiavo Turismo, però, questo è di competenza del Comitato insieme al Gruppo Strategico. Un altro discorso è se ci sono iniziative private con reti già esistenti in nuovi mercati. Se iniziative del genere possono incidere sul turismo – conclude il direttore dell’ente turistico – dipende sempre della forza delle loro reti di contatto“.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

2 COMMENTI

  1. Ha ragione il Roberto Nussio ed io aggiungo che le mete turistiche che accenna nel Suo ragionamento, non pare vadano pazzi per avere “gli asiatici che visitano la Svizzera di striscio” (interessante definizione! Zurigo, Berna, Ginevra, Zermatt, Lucerna; anche tutto in un giorno!). Non ci basta la massa di turisti generata da Expo Milano, con biglietti ferroviari a prezzi irrisori compresi vitto ed alloggio chissà dove… e nessuno ci guadagna nulla? Manco il treno nostrano, si ferma alle nostre stazioni. Dopo gli asiatici (prima o contemporaneamente) arriveranno milioni di indiani, russi e arabi; quelli che non fanno piu’ sosta nemmeno a St.Moritz? Iniziamo ad imparare inglese, russo, cinese e via dicendo…; poi si vedrà

  2. Di solito, ci si chiede: qual è il profilo del cliente che desidero avere e cosa gli propongo con i mezzi disponibili e realizzabili “in loco”? Mi sembra sia stato fatto o, per lo meno, ci si trova sulla buona strada. La valorizzazione dello sport e delle attrattive della montagna come del lago, della nostra stessa storia come della gastronomia locale, sono gli assi che abbiamo da giocare. Avanti tutta dunque, senza pensare di essere Zermatt oppure Lucerna. Questi hanno gli spazi e le infrastrutture necessarie per implementare strategie atte ad accogliere gli asiatici che visitano la Svizzera di striscio, per conoscere l’Europa.
    Mischiare le strategie porta inesorabilmente all’insuccesso.
    La “semplicità dell’azione” adottata in questi ultimi tempi, al contrario, penso vada perseguita con tutta la determinazione, malgrado i chiacchiericci estivi.

    Roberto Nussio