Era da tempo che ci auguravamo un po’ d’acqua per la nostra terra e ieri, in onore del compleanno della Svizzera, la pioggia è arrivata per davvero. Anche se forse non ce l’auguravamo proprio lì, proprio in quel 1° agosto dove tutti, in fondo, sperano di poter vedere un fuoco d’artificio o di accendere un falò.
Ma la pioggia irrompente non ha impedito lo svolgersi della cerimonia ufficiale, spostata in tempo da record dalla Piazza di Poschiavo alla Casa Torre. Dopo il saluto dall’alto delle scale del cancelliere Nicola Passini, rigorosamente in italiano e tedesco, la parola è passata al podestà Alessandro Della Vedova. Nel suo breve discorso Della Vedova ha voluto lanciare uno spunto di riflessione sul concetto di “rispetto”. “Rispetto” a 360 gradi, verso gli esseri viventi e verso il nostro pianeta, nei confronti di chi verrà e di chi già è passato e nei riguardi della nostra lingua.

Non c’era modo migliore per passare la parola all’ospite d’onore Franco Milani, Presidente della Pro Grigioni Italiano, invitato a Poschiavo anche in onore dei 100 anni della PGI. Nella sua allocuzione Milani ha sottolineato il forte legame tra la nascita dell’italiano e quella della Confederazione Svizzera: “[…] quando nel 1291 gli abitanti di Uri, Svitto e Untervaldo si univano tra di loro con solenne giuramento, importanti figure della letteratura europea come Dante, Petrarca e Boccaccio stavano portando il fiorentino a un tale livello di elaborazione letteraria che esso iniziò a sostituire il latino nella comunicazione scritta […]”.
Milani ha concluso invitando chiunque viva in Svizzera a prendersi cura del plurilinguismo, sottolineando che lo stato di salute di una lingua rispecchia lo stato di salute di una nazione. “Sosteniamo anche i nostri dialetti: a cumincià dal pus’ciavin, ca l’è la nossa prima lingua, la lingua dal cor.”
In seguito all’allocuzione del Presidente della PGI, il cabarettista bregagliotto Luca Maurizio ha intrattenuto, fatto sorridere e ridere di gusto, il pubblico misto di poschiavini e turisti. Con chitarra e tanta ironia Maurizio ha proseguito col tema del plurilinguismo; dai germanismi che spesso ammaccano i nostri dialetti, all’inglese che poi, alla fine, prende sempre più il sopravvento.
Un 1° d’agosto quindi all’insegna della lingua di Dante e di tutte quelle piccole sfaccettature locali, i dialetti. Oggi più importanti che mai.
Elisa Bontognali