Sessione d’agosto del Gran Consiglio

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Il Parlamento del cantone dei Grigioni (keystone) / Immagine da: www.rsi.ch

Bella l’apertura, nella giornata di mercoledì 29 agosto, della legislatura 2018-2022 del Gran Consiglio retico, per il Grigioni Italiano. Che vedeva per la prima volta nella sua storia una mesolcinese, la sottoscritta, a pronunciare il discorso d’apertura e dopo ben 17 anni un grigionitaliano, Alessandro della Vedova, ad occupare la carica di vicepresidente del Gran Consiglio.

Bella anche la presenza sulla tribuna di persone, tra le quali anche diversi bambini, provenienti per l’occasione dalla Mesolcina. Molto buona l’attenzione riservata dai giornalisti della RSI all’evento, assolutamente carente invece l’interesse allo stesso da parte della nostra Televisione. Che ci propina ore di trasmissione, compresi i banchetti, per elezioni simili nel Parlamento ticinese ma non trova un minuto intero da dedicare ad un doppio evento grigionitaliano a Coira. A “compensare” i media di oltre San Bernardino che ci hanno dedicato attenzione e riconoscimento.

I lavori del Gran Consiglio sono poi proseguiti con la trattazione di due Iniziative popolari che chiedono una” buona scuola” nei Grigioni. Iniziative dai contenuti interessanti ma che in questo momento andrebbero ad ulteriormente complicare un assetto scolastico di per se in evoluzione in seguito all’attuazione del piano d’insegnamento 21. Il Gran Consiglio, a larghissima maggioranza, consiglia perciò alla popolazione di respingere in votazione popolare, tutte e due le Iniziative.

Nessun motivo di soddisfazione per il Grigioni Italiano la formazione delle Commissioni permanenti in Gran Consiglio. Infatti, sia la Commissione della Cultura che quella della Redazione, si ritrovano privi di una presenza italofona fra i loro membri. Quest’ultima comunque godrà per due anni (tali Commissioni vengono costituite per la durata di 4 anni) della presenza d’ufficio, del presidente della Vedova.

Interessanti le discussioni che si sono sviluppate intorno alla revisione parziale della Legge sulla Polizia. Che ha visto liberali e sinistra allearsi contro l’introduzione di un rafforzamento dello stato di polizia nel cantone con aumento della sorveglianza e dei divieti. Dal Gran Consiglio e’ quindi uscito un NO al divieto di mascherarsi il volto in corso di manifestazioni ed un SI, dopo lunga discussione, alla possibile dotazione di videocamere portatili (e nascoste) per i poliziotti in luoghi di riconosciuta criminalità. Gli argomenti – da me non sempre condivisi – sui quali si sono concentrati liberali e sinistra sono stati da un lato la mancanza di una vera e proprio necessità di misure severe nel cantone dei Grigioni, dall’altro la protezione dati.

Questo con riferimento anche alla protezione degli agenti. L’argomento della preservazione della libertà individuale ha fatto breccia anche per quanto riguarda la videosorveglianza nei comuni. L’attuazione della quale viene per finire demandata alle autorità comunali. Francamente, nell’era della violenza che non si ferma ai margini del nostro cantone, mi sarei aspettata, per una Legge che deve durare nel tempo, maggior incisività. Cioè un po’meno libertà in cambio di più sicurezza.


Nicoletta Noi-Togni