La Giunta si rinnova

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Cura di ringiovanimento nel parlamento poschiavino.

  1. Li bori sa li cünta giò in fond al vestac! Siamo infatti alla fine di questa tornata elettorale che ha visto concludersi l’iter elettivo per la Giunta comunale, oltreché per il Consiglio scolastico e per la Commissione di gestione del Comune di Poschiavo. Il primo dato che balza sicuramente all’occhio è quello anagrafico. Tra le fila dei neoeletti in Giunta (25 tra principali e supplenti) ve ne sono 15 che sono nati nel quindicennio tra il 1972 e il 1987; 5 rientrano nelle decadi precedenti e ve ne sono 3 nati dopo l’Alluvione. Questi dati permettono una lettura della prossima legislatura di buon auspicio, se non altro perché dimostra quanto sia forte la volontà di partecipare alla cosa pubblica da parte di quella generazione poschiavina che contrasta con la definizione che di questa categoria diede Françoise Sand, in un suo libro del 2006, I trentenni, definendola la generazione labirinto. Secondo la Sand “si tratta di una generazione volubile, che si dà un gran daffare senza mai fissarsi definitivamente, una generazione che, se gode di un’inedita possibilità di realizzazione personale, si trova però anche a porsi domande dolorose sul senso della propria vita”. Dissentendo dalla Sand, l’augurio nostro, alle neoelette e ai neoeletti, è quello di riuscire a lavorare per la comunità in ottica costruttiva, rispettosa e visionaria, collaborando attivamente con i senatori del Consiglio comunale.
  2. I due oggetti in votazione a livello cantonale tentavano, come spesso accade, di camuffare dietro un titolo ammiccante, che risveglia a prima vista sentimenti positivi, propositi di sovvertimento dei sistemi, laboriosi sí, ma rispettosi delle diverse componenti socio-culturali che agiscono nel sistema scuola. Il secco no del popolo ha rinviato al mittente questo tentativo inopportuno, dal momento che le novità sono appena state introdotte, di voler sollevare ulteriore fumo e polvere in un contesto, fondamentale per lo sviluppo della società e che perciò richiede dei tempi di correzione e di cambiamento che non possono sottostare a mere strategie partitiche. Vi è da chiedersi per quale motivo a Brusio 3 elettori su 10 abbiano scelto di votare favorevolmente queste iniziative; a Poschiavo lo ha fatto 1 elettore su 5; 1 su 4 a livello cantonale. Solamente il Comune di Conters in Prettigovia le ha accettate entrambe.
  3. La stessa compagine politica, promotrice delle due iniziative cantonali, ha ricevuto anche a livello federale un chiaro rifiuto in un’altra iniziativa dal titolo altisonante “Iniziativa per l’autodeterminazione”. Respinta a livello cantonale dal 64 % degli elettori, è stata respinta a Poschiavo con una percentuale simile 67%, a Brusio invece solamente il 57% ha detto no. Il Moesano, esclusi i comuni di Castaneda, Santa Maria in Calanca e Calanca, ha detto invece di sí.
  4. Che le mucche abbiano il diritto di non essere mutilate dalle corna, non è stato accolto dal popolo sovrano. Brusio e Poschiavo si sono divise; evidentemente le riflessioni di ordine pratico, logistico hanno prevalso rispetto a quelle di ordine biologico, naturale. A livello cantonale è uscita patta, 45/55 a livello federale. Un esito questo, che se chiude il discorso rispetto all’iniziativa – forse era eccessivo l’ancoraggio alla Costituzione federale – non può negare la sollecitudine di chinarsi seriamente su questo fatto.

Luigi Menghini