L’inizio dell’anno 2019 è impegnato con un’unica votazione in campo federale, per cui anche il materiale cartaceo necessario risulta molto ridotto. A livello cantonale e comunale in questo momento non ci sono decisioni in campo politico.
Votazione federale del 10 febbraio 2019
L’iniziativa “Stop alla dispersione degli insediamenti” è stata lanciata nella primavera del 2015 dal Partito Giovani Verdi e depositata 21 ottobre 2016 con 113’216 sottoscrizioni valide.
L’iniziativa vuole fermare in modo radicale l’ulteriore espansione delle zone che verrebbero occupate da costruzioni. A tale scopo, la loro area totale dovrebbe essere congelata per un periodo indefinito. Nuove zone edificabili possono essere consentite solo se la stessa area territoriale può essere compensata con superfici a favore dell’agricoltura.
Allo stesso tempo, il governo federale, i Cantoni e i Comuni dovrebbero impegnarsi nella promozione qualitativa di forme sostenibili di abitazione e di lavoro all’interno delle zone residenziali. All’esterno delle zone edificabili possono essere attuate sollo costruzioni d’interesse agricolo o costruzioni vincolate e d’interesse pubblico.
Edifici esistenti possono essere ampliati solo minimamente, rispettivamente mutare restrittivamente la loro destinazione.
L’iniziativa per il PDC è improponibile per vari motivi:
L’iniziativa è dannosa e paralizza la Svizzera! Essa vuole congelare il territorio senza limiti di tempo, dimenticando le necessità della popolazione e dell’economia e dimenticando anche le particolarità dei singoli Cantoni e singole regioni. Essa si manifesta negativamente, specialmente verso i Cantoni di montagna.
I Cantoni e i Comuni, che hanno già oggi ridotto le loro zone edificabili, si vedrebbero limitati ulteriormente in modo notevole nelle loro attività di sviluppo. I Cantoni, che già perseguono l’obiettivo degli inizianti sarebbero puniti ulteriormente. Inoltre i lavori sono già in fase di esecuzione. L’espansione territoriale è quindi già stata trattata dalle Camere federali, di modo che il territorio agricolo risulta oggi protetto.
Dove il fabbisogno di terreno edificabile è alto, anche lo sviluppo edilizio verso l’interno è già molto progredito.
I costi per gli affitti sarebbero rincarati e le industrie, come anche i privati si trasferirebbero in zone con più riserva.
Secondo la volontà degli inizianti l’dea di permettere fuori zona solo costruzioni vincolate al territorio o costruzioni agricole, farebbero alzare in modo rilevante i costi degli impianti di produzione di animali e prodotti agricoli. L’agricoltura sarebbe quindi penalizzata. Conseguenze contrastanti sarebbero l’esito dell’accettazione dell’iniziativa.
Raccomandazioni:
– Il Consiglio degli Stati raccomanda di respingere l’iniziativa con 34 voti, 3 voti pro e 7 astensioni
– Il Consiglio nazionale raccomanda di respingere l’iniziativa con 143 voti, 37 voti pro e 18 astensioni
– Il PDC raccomanda di respingere l’iniziativa all’unanimità
Conclusione:
Nonostante il fatto che viviamo in un paese democratico sarebbe opportuno, prima di creare iniziative poco convincenti, di valutare meglio le necessità.
PDC Valposchiavo