Smartphone tra i banchi: la scuola potrebbe vietarli

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A sinistra Sabina Paganini

La tematica legata all’utilizzo corretto degli smartphone e dei social media è al centro degli incontri “Iperconnessi” organizzati dalle Scuole comunali di Poschiavo. A questo proposito, sul nostro giornale, abbiamo lanciato un sondaggio che interrogava i lettori con questa domanda: “Trovi giusto che gli alunni possano portare il telefono a scuola?”. Il 48% dei votanti (su un totale di 132) si è detto contrario; il 46% ha risposto “Sì, ma bisognerebbe depositarlo all’entrata”, mentre il 5% ha affermato che non esistono problematiche connesse. Un risultato chiaro, che abbiamo discusso con la direttrice delle Scuole Comunali di Poschiavo Sabina Paganini.

 

I risultati del sondaggio che abbiamo proposto sono molto chiari. Che cosa ne pensa? 
Interessante sarebbe capire chi siano le 132 persone che hanno risposto al sondaggio. Sono genitori, sono giovani, insegnanti o nonni?
Dall’inizio di questo anno scolastico abbiamo notato un cambiamento radicale riguardo il possesso del cellulare. Se fino all’anno scorso solo alcuni allievi del settimo anno ne avevano uno, quest’anno tutti gli allievi lo possiedono. C’è proprio stata una svolta.
La filosofia della scuola è sempre stata quella che la proibizione non porta ad un risultato desiderato. Siamo sempre stati dell’idea che gli allievi vanno sensibilizzati all’uso corretto dei dispositivi. Con l’introduzione della materia “media&informatica” anche la griglia oraria ci permette di tematizzare i vari argomenti.
L’incremento notato quest’anno ci porta a dover però riflettere sulla tematica. La scuola ha un regolamento preciso sulla questione dell’uso del cellulare a scuola ma, visto l’isolamento dell’allievo e l’incremento dell’utilizzo durante il tempo libero e la pausa, siamo tenuti a chinarci sulla questione e trovare delle soluzioni diverse.

Quali poteri ha la scuola a riguardo?
La scuola avrebbe la possibilità di introdurre il divieto di usare lo smartphone anche nelle pause e non solo durante le lezioni. Il regolamento scolastico andrebbe però adattato. Ovviamente tale decisione andrebbe discussa all’interno del corpo docenti e il regolamento approvato dal consiglio scolastico.
Un’altra possiblità sarebbe quella della consegna del cellulare a inizio mattina con restituzione a mezzogiorno o a fine giornata.
Al momento stiamo valutando la nuova situazione e cercando delle proposte da sottoporre al collegio.

L’utilizzo dello smartphone tra i giovani è una tematica in corso di discussione, anche grazie al ciclo di incontri “Iperconnessi”. Che risultati sperate di ottenere e quali invece avete già raggiunto?
La numerosa partecipazione ha dimostrato che la tematica sta a cuore anche ai genitori, alla popolazione. Lo smartphone ha rivoluzionato la vita a tutti, dobbiamo però imparare a gestire al meglio questa opportunità. Le due serate pubbliche avevano l’obiettivo di sensibilizzare le persone, ma anche dar loro dei consigli su come gestire al meglio le infinite possibilità che i nuovi media ci offrono, stando al contempo attenti ai rischi che dietro ad essi si nascondono. Speriamo che dopo queste serate ci sia più controllo nell’utilizzo dei dispositivi, più regole chiare e condivise, più comunicazione e meno solitudine.

Sono in corso degli approfondimenti sulla tematica a scuola? Se sì, di che tipo?
La nuova materia di “media&informatica” richiede competenze precise agli allievi. Per poterle raggiungere è necessario un percorso formativo che contiene riflessioni anche di tipo etico.

Quali consigli si sente di dare la scuola alle famiglie confrontate con questa tematica?
La collaborazione tra casa e scuola è di fondamentale importanza. Solo insieme riusciamo a far fronte a nuove situazioni. L’esempio fatto da Antonio Di Passa, durante le due serate informative, riassume secondo me il punto fondamentale: “Nessun genitore lascerebbe suo figlio solo a mezzanotte in una piazza di una grande metropoli; la stessa cosa la deve fare quando gli regala uno smartphone: accompagnarlo, controllarlo e aiutarlo.”


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. In molte scuole del canton Zurigo il “problema” del telefonino è stato risolto nella seguente maniera:
    gli alunni possono portarlo a scuola, ma non possono usarlo dalle 7 alle 18 in tutta l’area scolastica. Se qualcuno infrange la regola, il telefonino viene confiscato per 3 giorni, anche durante il fine settimana. I genitori hanno comunque il diritto di venire a prelevarlo di persona (anche il giorno stesso) se lo ritengono necessario.
    Con questa regola sempre meno alunni vengono a scuola con il telefonino.
    Un saluto
    Alessandro