Presentato il volume «Poschiavo nei nomi», a cura di Fernando Iseppi

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    Il volume appena fresco di stampa «Poschiavo nei nomi», a cura di Fernando Iseppi e edito dalla Società Storica Val Poschiavo è stato degnamente presentato venerdì scorso, 24 maggio 2019, nel salone di Casa Torre davanti a un folto pubblico impaziente di poterlo tenere fra le mani e di consultarlo. L’evento è stato promosso dal Comune di Poschiavo e dalla Pgi Valposchiavo, che come espresso nelle parole di Giovanni Ruatti, hanno voluto in questo modo contribuire fattivamente alla meritevole nonché poderosa opera storico-linguistica realizzata dall’autore principale del libro, Fernando Iseppi. Dopo un breve discorso di ringraziamento e apprezzamento da parte di Renato Isepponi, capo del dipartimento educazione, cultura, socialità e sanità del Comune di Poschiavo, la parola è passata al presidente della Società Storica Val Poschiavo, Daniele Papacella.

    Due volumi gemelli sul borgo di Poschiavo

    Il presidente della Società Storica ha innanzitutto sottolineato come il nuovo libro completi, a distanza di 10 anni, l’indagine storica relativa al borgo principale della nostra valle, già iniziata con una prima pubblicazione intitolata «Il Borgo di Poschiavo», a cura dello stesso Papacella. Questo secondo volume, che ricalca dimensioni e veste grafica del precedente, va infatti a colmare alcune lacune riguardanti toponimi, odonomastica e sviluppo urbanistico di Poschiavo.

    Secondo lo storico e giornalista valposchiavino è probabile che i primi abitatori della nostra valle avessero un approccio molto pragmatico nel dare il nome a luoghi e strade: ne è testimonianza, ad esempio, il fatto che il nome della vetta più alta della valle, il Piz Palü, prenda il nome dall’alpeggio che si trova ai piedi del suo fianco valposchiavino. In una prima fase, quindi, per i nostri antenati, sembra fosse stato più importante dare i nomi ai villaggi, alle frazioni, ai maggesi e agli alpeggi, e non quelli delle montagne o delle strade.

    Ma con lo sviluppo del borgo di Poschiavo nei secoli, si rese sempre più necessaria anche l’assegnazione di nomi alle sue vie. L’evoluzione di questi nomi, oltre ad essere un chiaro messaggio della volontà politica espressa dai suoi abitanti, danno anche chiare indicazioni sulla storia del luogo, anche se a Poschiavo, almeno fino a prima del lavoro dell’Iseppi, la questione era avvolta da un certo alone di mistero e non vi è strada nel centro del paese che negli ultimi 150 anni non abbia cambiato il nome più volte.

    Papacella ha anche messo in luce che, con questo lavoro, Fernando Iseppi corona un percorso di decenni d’attività svolta in seno alla Commissione della nomenclatura del Canton Grigioni. Malgrado il libro sia il frutto di un’azione corale, senza la sua ferma volontà e il suo enorme lavoro di ricerca protrattosi per diversi anni, la realizzazione del prezioso volume «Poschiavo nei nomi» non sarebbe stata possibile. 

    Etimologia e immaginario

    Nel suo discorso Fernando Iseppi ha esordito con una potente metafora, dichiarando di sentirsi un po’ come una madre che dopo 10 mesi di gestazione, grazie all’aiuto degli ostetrici Alessandra Jochum-Siccardi, Pierluigi Crameri e Selena Raselli, coautori del volume, ha partorito il proprio figlio. La pubblicazione del libro corrisponde quindi al suo battesimo, con Daniele Papacella e Alberto Ruggia come padrini, che ne hanno curato prefazione e introduzione.

    Iseppi è oriundo di Campascio e vive da molti anni a Coira, dove è stato per più di trent’anni professore di storia e italiano presso la Scuola Cantonale Grigione. Già da molti decenni trascorre parte del suo tempo libero in valle assieme alla moglie Verena, nella casa di famiglia in Via di Palazz. Dopo il pensionamento avvenuto cinque anni fa, questi ritagli di tempo in Valposchiavo sono però via via divenuti più lunghi.

    L’autore del libro ha anche menzionato l’importanza di numerose discussioni sulle strade e i toponimi del Borgo avute con la suocera, Gemma Zanetti-Lardi, e il fatto che questo lavoro rappresenti per lui una sorta di ridefinizione della propria identità. Iseppi ha infatti iniziato già presto a interessarsi ai nomi delle strade del Borgo e a prendere degli appunti, ma solo da quando ha cessato l’attività di professore ha potuto affrontare il tema in maniera più approfondita e sistematica.

    Oltre alle ricerche nei vari archivi in valle e a Coira, gli è stato di grande aiuto l’archivio dei numeri de “Il Grigione Italiano” online, grazie al quale ha potuto scandagliare al computer tutti i testi per trovare i vari nomi delle strade. Dopodiché ha iniziato a compilare delle schede per ogni via, trascrivendo i testi originali trovati negli archivi e sui numeri di giornale. Infine è passato alla fase di unificazione in un linguaggio omogeneo.

    Durante il lavoro di ricerca ha scoperto come ogni via – anche nel nome – racconti in fondo sempre qualcosa di sé, del suo trascorso. Quindi a spronarlo nella ricerca non è stato solo il desiderio di scoprire l’etimologia dei nomi, ma anche quello di scoprire ciò che il nome ha rappresentato in un determinato contesto storico. Per quanto riguarda gli etimi, tuttavia, in alcuni casi rimane ancora un alone di mistero.

    Come ad esempio sul toponimo della nostra valle che da sempre, più di tutti, ha dato del filo da torcere a una lunga schiera di linguisti, ossia quello di “Poschiavo”, di cui Iseppi predilige la spiegazione data da Renzo Sertoli Salis nel 1955, che lo farebbe derivare da un latino post clavem, laddove post (dopo) e clavem (chiave) stanno ad indicare il luogo dopo la stretta di Piattamala, nei pressi dell’attuale confine italo-svizzero.

    In ogni caso Fernando Iseppi ha ribadito che ciò che importa non è solo l’etimo, ma ciò che ognuno di noi sente dentro di sé quando pronuncia o legge il nome “Poschiavo”. Infine ha anticipato al pubblico presente in sala alcuni interessanti aneddoti che si celano dietro i nomi di alcune vie (come Via da Mezz o Via Olimpia) ed ha brevemente accennato all’importanza storica del tracciato della strada principale (o se preferiamo “cantonale”), costruito dopo il 1863, che ha contribuito notevolmente allo sviluppo viario del Borgo.    

    Grafica e iconografia del volume

    Pierluigi Crameri ha proseguito nella presentazione del volume parlando dell’impostazione della linea grafica, che rispecchia volutamente quella del volume gemello «Il Borgo di Poschiavo», edito dalla Società Storica Val Poschiavo nel 2010.

    Poi ha brevemente illustrato i contenuti del libro, che dopo i primi capitoli introduttivi dedicati ai nomi, all’odonomastica, all’impianto viario, alla rete idrica e alle mappe del Borgo, si suddivide in quattro sezioni: le vie, le piazze, i ponti e le fontane. Mostrando alcune immagini tramite proiettore egli ha inoltre spiegato come il filo conduttore applicato a grafica, fotografie e mappe è stato quello del confronto fra le diverse epoche storiche.

    Alessandra Jochum-Siccardi, autrice – fra l’altro – dell’ultimo capitolo sulle fontane, ha parlato del grande lavoro di setacciatura delle numerose fotografie storiche svolto assieme a Pierluigi Crameri, sottolineando come anche l’apparato iconografico del libro veicoli dei contenuti e come le immagini storiche spesso facciano da supporto alle informazioni fornite dai testi.

    Jochum-Siccardi ha poi letto un breve testo scritto dalla fotografa Selena Raselli (non presente all’evento), nel quale vengono descritti i due criteri principali adottati per mettere in risalto l’aspetto attuale delle piazze e delle strade di Poschiavo: inquadrature dal basso e spazi possibilmente svuotati da persone e veicoli in movimento.


    Achille Pola

    2 COMMENTI

    1. Il volume è acquistabile presso la biblio.ludo.teca La sorgente, a Poschiavo, al prezzo di fr. 40.- (fr. 35.- per soci della Società Storica Val Poschiavo); per gli orari d’apertura si consulti il sito http://www.biblioludoteca.ch/.

      Altri punti di vendita a Poschiavo sono la Tipografia Menghini, l’Hostaria del Borgo e il Caseificio Valposchiavo (solo al prezzo ufficiale di fr. 40.-).

      Sono possibili anche ordinazioni via e-mail a info@ssvp.ch (con costi supplementari di spedizione).