L’Accordo quadro, denominato anche Accordo istituzionale, assume una considerevole importanza per le relazioni future tra la Svizzera e l’Unione europea. I suoi contenuti sono altrettanto controversi e di grave impatto. I due rappresentanti grigionesi nel Consiglio nazionale Magdalena Martullo-Blocher e Heinz Brand in una manifestazione a Coira con molto pubblico si sono chinati sui contenuti e sulla portata del previsto accordo tra stati.
Martullo-Blocher si è soffermata principalmente sulle conseguenze per l’economia dell’Accordo quadro e sull’importanza della via bilaterale, mentre Heinz Brand ha spiegato gli effetti dell’Accordo per i diritti popolari e le possibilità di codecisione della popolazione nell’ambito dell’Accordo.
Magdalena Martullo-Blocher ha evidenziato che l’accesso al mercato europeo rimane aperto per l’economia svizzera anche senza l’Accordo quadro. Molte aziende europee hanno bisogno dei prodotti innovativi svizzeri e l’Accordo di libero scambio del 1972 assicura già l’accesso con esenzione dai dazi. Nel mondo non c’è nessuna nazione che in cambio dell’accesso al mercato pretende di imporre il proprio diritto. E non c’è nessuna nazione che in tal senso entri nel merito … Martullo-Blocher ha dimostrato che l’Accordo mette a rischio vantaggi notevoli della Svizzera. L’Accordo quadro consegna all’UE il potere di definire la politica economica della Svizzera. In futuro la Svizzera verrebbe punita se non volesse adottare le future regole dell’UE. E al riguardo l’UE potrebbe perfino sospendere l’attuale Accordo di libero scambio. La Svizzera dovrebbe adeguarsi alle regole UE in molti ambiti come nella definizione delle norme, nella politica del traffico e dell’energia, ma anche nella formazione e nel diritto d’asilo e perfino nella sovranità fiscale dei cantoni. La marea di regolamentazioni e il futuro obbligo di autorizzazione per la promozione regionale dell’economia, dei progetti turistici, delle manifestazioni culturali e sportive (con partecipazione dell’istituzione pubblica) metterebbero sotto pressione specialmente il Cantone dei Grigioni. Inoltre in futuro l’UE avrebbe voce in capitolo anche nella politica agricola e i grandi impianti idroelettrici non potrebbero più essere sostenuti dalla Confederazione, con ricadute negative per molte valli. Grazie alle proprie condizioni quadro e alla democrazia diretta la Svizzera è uno dei più ricchi stati del mondo e può vantare un grande successo. Tutti questi valori, insiste Magdalena Martullo-Blocher, non li possiamo buttare al vento.
Heinz Brand ha messo l’accento sulle conseguenze dell’Accordo quadro per i diritti popolari: le votazioni popolari in Svizzera sarebbero sempre ancora possibili, ma su di esse si allungherebbe l’ombra minacciosa dell’UE, per cui l’intera impalcatura dell’accordo potrebbe cedere. Se la popolazione svizzera accettasse leggi che non piacciono all’UE o che non sono in sintonia con i contratti finora in vigore, l’UE potrebbe disdire l’intero Accordo. Anche nella ricerca di una soluzione in caso di controversia la Svizzera sarebbe in una situazione svantaggiosa, in quanto alla fine spetterebbe unicamente alla Corte europea di giustizia giudicare l’interpretazione dell’accordo. La Svizzera dovrebbe riprendere tutte le regole future della libera circolazione delle persone, con la conseguente estensione dell’immigrazione. Il partenariato sociale che ha dato buona prova di sé non potrebbe più essere portato avanti e le misure di protezione degli stipendi della Svizzera dovrebbero essere date in mano all’UE e alla Corte europea di giustizia. Con la cittadinanza dell’Unione europea si dovrebbe inoltre garantire ancora prima e con modalità più semplici il diritto di soggiorno e il ricongiungimento familiare. Aumenterebbe la pressione sui salari specie per le persone più anziane e meno qualificate. Le persone immigrate dall’UE e i frontalieri riceverebbero gli stessi diritti all’aiuto sociale, anche se non hanno lavorato in Svizzera e questo già dopo tre mesi. Basterebbe dover rispettare gli obblighi sulla disoccupazione per i frontalieri per far saltare il sistema sociale svizzero. Le conseguenze per la Svizzera sarebbero maggiori pagamenti di contributi e minori prestazioni sociali.
La vigorosa e intensa partecipazione del pubblico alla discussione condotta da Livio Zanolari, pure lui candidato al Consiglio nazionale, ha confermato che l’Accordo quadro con l’UE interessa molto e da vicino la popolazione svizzera.
UDC Grigioni