Dimissioni in Regione, Fulvio Betti: Ripensare la struttura dell’ente

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Le dimissioni di Orlando Lardi alla presidenza della Regione Bernina sono arrivate quasi inaspettate; cosa ne pensano i partiti a riguardo? Ecco il pensiero di Fulvio Betti dell’UDC.

Credete che le dimissioni di Lardi siano giustificate oppure si tratta di una reazione eccessiva? Ve lo aspettavate? 

Le dimissioni sono una sorpresa, ma penso di capire che Lardi non sia motivato e stimolato da questo compito e quindi preferisce lasciare.

Avete condiviso i contenuti espressi nel comunicato di Poschiavo Viva (https://ilbernina.ch/2019/08/14/regione-bernina-quo-vadis/)?

In parte. Sicuramente la Regione Bernina, per vari fattori, non è decollata e anche dal punto di vista gestionale ci sono delle cose da sistemare. Le difficoltà della Regione Bernina erano e sono evidenti e una discussione, come peraltro annunciata dallo stesso Lardi, era sempre più necessaria. Però, sono dell’avviso che lo sviluppo economico di una regione non dipenda unicamente da funzionari pubblici, ma sia frutto di un lavoro collettivo con in prima fila l’iniziativa privata.

Chiederete un passo indietro di Lardi oppure guardate avanti? Avete in mente qualche persona in particolare? 

La persona alla testa deve essere motivata e ragionare a livello regionale. Questa è la prima e imprescindibile credenziale. Il nome della persona in questo momento passa in secondo luogo.

Aiutiamo i lettori interessati alla vicenda: quali saranno i prossimi passi per l’identificazione del suo successore?

Il presidente della Regione Bernina è nominato dalla Conferenza dei Sindaci, che è composta da 4 membri: due del Comune di Brusio e due del Comune di Poschiavo. Questi rappresentanti dei Comuni sono nominati dai rispettivi Consigli comunali. Uno di loro assumerà la presidenza. I partiti non hanno alcun ruolo nell’identificazione e nella nomina del successore di Lardi.

Secondo voi, come affermato da Lardi a Grigioni Sera, il problema della Regione risiederebbe nella sua piccola dimensione? Oppure la Regione ha tutti i presupposti per funzionare bene? 

La dimensione certo non aiuta. Ci sarebbero però parecchi compiti, oltre a quelli definiti dal Cantone, che già oggi si gestiscono a livello regionale e che si potrebbero affidare alla Regione: l’ospedale, la promozione turistica, la scuola in parte, il registro fondiario, ecc. ecc. Ma questo non è finora mai stato il caso. Devo però constatare che molte altre regioni nel Cantone hanno problemi simili. Quindi, secondo me, il problema principale è da ricondurre alla struttura errata che il Cantone ha imposto alle regioni. Le regioni devono poter organizzare la loro struttura politica e amministrativa in modo autonomo secondo le proprie necessità e realtà. La legge cantonale, molto restrittiva e centralista, non lo permette e questo, in parecchie regioni, crea problemi. Penso che, senza un radicale cambiamento, Lardi sarà solo il primo di una serie di presidenti frustrati.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione