Riconfermato il Consiglio direttivo della Pro Grigioni Italiano

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L’assemblea dei delegati della Pro Grigioni Italiano, svoltasi sabato 9 novembre a Coira, conferma per il prossimo quadriennio Franco Milani nelle vesti di presidente del Sodalizio e Stefano Peduzzi, Claudio Losa, Alberto Maraffio e Giancarlo Sala in seno al Consiglio direttivo; rieletti Elena Pizzetti con Arno Lanfranchi per la commissione di revisione.

La squadra così composta alla conduzione della Pgi, coadiuvata dalla segretaria generale e da tutte le collaboratrici e i collaboratori, è pronta a continuare sulla via intrapresa e a cogitare nuove azioni concrete al fine di raggiungere gli obiettivi strategici prefissati.

La Pgi ringrazia le delegate e i delegati, i graditi ospiti che hanno aperto l’assemblea: il presidente del Governo Jon Domenic Parolini e il presidente del Gran Consiglio Alessandro Della Vedova, nonché tutti i presenti, tra i quali è doveroso citare la Consigliera nazionale Silva Semadeni e Bernardo Lardi, già Consigliere di Stato grigionese!

La Pgi all’alba del suo secondo secolo di vita

Care delegate e cari delegati,

La Pgi è entrata quest’anno nel suo secondo secolo di vita e ciò lo si deve agli specialisti che lavorano al nostro servizio come pure alle numerose persone che s’impegnano a titolo volontario nella nostra associazione. L’elenco sarebbe lungo e molti sono presenti oggi in sala. Voglio rivolgere a tutte queste persone, come pure ai nostri soci e agli «amici della Pgi», il mio sincero ringraziamento.

Nel 2019 la politica linguistica è stata caratterizzata dalla pubblicazione di due documenti, entrambi attesi con interesse: il Messaggio del Consiglio federale sulla promozione della cultura 2021-2024 e lo studio sulle misure di promozione dell’italiano e del romancio realizzato dal Centro per la democrazia di Aarau (ZDA).
La pubblicazione di quest’ultimo risponde alla richiesta formulata nel postulato «Allegra, il romancio e l’italiano devono vivere» della consigliera nazionale Silva Semadeni, approvato a larga maggioranza dal Parlamento alla fine di settembre del 2017. I principali risultati dello studio, che si concentra sulla situazione nel Cantone dei Grigioni, sono stati integrati nel nuovo Messaggio sulla cultura e dovrebbero perciò servire da base per definire la futura attività di promozione delle lingue minoritarie nel nostro Cantone.
I risultati dello studio sono poco confortanti e menzionano più volte la discriminazione alla quale sono soggetti gli italofoni nel Cantone dei Grigioni. Essi coincidono con l’analisi della situazione che la Pro Grigioni Italiano conduce da oltre un decennio e che si è trovata più volte riflessa anche nelle raccomandazioni del Consiglio d’Europa sull’applicazione della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali e della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.
Le principali raccomandazioni formulate nello studio riguardano l’insegnamento scolastico, ovvero l’estensione dei percorsi bilingui e il rafforzamento dell’insegnamento delle lingue minoritarie al di fuori del territorio di diffusione tradizionale, una migliore e più consapevole governance delle misure di promozione del romancio e dell’italiano da parte del Cantone e della Confederazione e un deciso impegno del Cantone dei Grigioni per garantire la parità di trattamento delle lingue cantonali nell’ambito del servizio pubblico, potenziando il plurilinguismo dell’amministrazione cantonale e degli enti parastatali (come per esempio gli ospedali e i consultori) e perciò facilitando anche l’accesso del personale di madrelingua italiana.
Buona parte delle misure raccomandate dipende dunque da un deciso impegno del Governo cantonale e la Pgi auspica che il Gran Consiglio intervenga con forza affinché i risultati dello studio non restino lettera morta.
Per quanto riguarda l’attività delle organizzazioni linguistiche, lo studio dello ZDA valuta positivamente l’operato della Pro Grigioni Italiano e raccomanda di proseguire con forza e in maniera coerente l’attività svolta fino ad oggi, rafforzando anche l’attività di lobbying a livello federale. Inoltre, sulla base di questo studio, il nuovo Messaggio sulla cultura prevede che i criteri di sostegno alle organizzazioni linguistiche servano «per sfruttare i potenziali sinergici tra le varie misure sostenute in virtù della Legge sulle lingue» e che le attività delle stesse organizzazioni debbano «essere focalizzate su ambiti non ancora coperti, segnatamente la sensibilizzazione della popolazione al plurilinguismo e la messa in rete degli attori attivi in questo ambito».

Molte raccomandazioni espresse nel rapporto di valutazione dello ZDA sono confluite anche nelle prese di posizione della Pgi in merito al Messaggio sulla cultura 2021-2024. In particolare, sul piano nazionale il Sodalizio caldeggia l’intenzione espressa dal Consiglio federale di rivedere la Legge sulle lingue in maniera tale da assicurare in tutti i Cantoni l’insegnamento di una terza lingua nazionale nella scuola dell’obbligo; la Pgi sostiene inoltre sia la volontà di ampliare maggiormente i programmi scolastici di scambio tra regioni linguistiche, auspicando che ciò avvenga anche nel Cantone dei Grigioni, sia l’estensione dei progetti per la creazione di percorsi formativi bilingui in italiano nella Svizzera tedesca e francese, a partire dalle grandi città. Imparare una lingua non significa soltanto imparare regole, bensì implica anche una contestualizzazione culturale in cui la lingua trovi riferimenti e valori. La lingua vive grazie alla cultura che le fa da supporto, e quella grigionitaliana meriterebbe più considerazione.

L’aspetto più importante toccato dalla presa di posizione della Pgi riguarda però il piano cantonale: emerge infatti la necessità di adottare maggiori misure al fine di assicurare all’italiano la dovuta parità di trattamento quale lingua cantonale all’interno dell’amministrazione, del servizio pubblico parastatale e del settore scolastico. Tra i principali suggerimenti la Pgi auspica la presenza di una forte figura di riferimento per le questioni linguistiche all’interno dell’amministrazione, direttamente subordinata alla Cancelleria o alla direzione di un Dipartimento, ma con un mandato trasversale su tutta l’amministrazione e il settore pubblico parastatale. In accordo con la più recente raccomandazione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa la Pgi sostiene inoltre la creazione di un difensore civico (ombudsperson institution) per le minoranze.
Un punto, quest’ultimo, già sostenuto il 3 giugno a Bellinzona nell’ambito dei regolari incontri con gli esperti del Consiglio d’Europa per l’applicazione della Carta europea delle lingue minoritarie o regionali. L’incontro è servito, infatti, per toccare anche i principali temi contenuti nella valutazione della Confederazione circa le misure di promozione delle lingue minoritarie nel Cantone dei Grigioni.
Per restare sul tema dei contatti avuti con diversi rappresentanti di istituzioni e organizzazioni di categoria è doveroso citare
l’incontro del 14 novembre 2018 con la presidente del Consiglio nazionale, onorevole Marina Carobbio;
i ripetuti scambi di opinione con il neoeletto consigliere di Stato Jon Domenic Parolini e con il personale del Dipartimento dell’educazione, cultura e protezione dell’ambiente;
la manifestazione del 5 marzo al Palazzo federale organizzata con la Lia Rumantscha e con l’intergruppo parlamentare «Italianità» per celebrare i cento anni delle due organizzazioni linguistiche: nel corso della serata, alla presenza di numerose personalità della politica, dell’amministrazione federale e dei media, è stata sottolineata l’importanza delle due organizzazioni linguistiche per vivere maggiormente la propria lingua nella quotidianità ed avere accesso all’insieme del servizio pubblica nella propria lingua madre;
l’incontro del 15 marzo a Lucerna con il comitato del Forum per l’italiano in Svizzera, durante il quale si è discusso il documento concernente un’innovativa proposta per la definizione di una politica nazionale in favore delle minoranze nazionali.

Nell’anno in corso la Pgi ha d’altro canto anche partecipato a diverse manifestazioni, fra cui vanno ricordate almeno le seguenti.
Anzitutto la cerimonia per festeggiare la nomina di Alessandro Della Vedova a presidente del Gran Consiglio retico per l’anno 2019/2020. La notizia ha fatto particolarmente piacere alla Pgi. Analogamente a quanto succede nel Parlamento federale, dopo l’attribuzione della presidenza 2019 all’onorevole Marina Carobbio, auspichiamo che la presenza di un presidente italofono attiri maggiormente l’attenzione del Gran Consiglio sullo stato di salute della lingua italiana nel nostro Cantone. Siamo convinti e fiduciosi che un presidente del Parlamento di origini grigionitaliane favorirà l’unità e la reciproca comprensione delle nostre comunità linguistiche. Colgo questa occasione per tornare ad augurare ad Alessandro Della Vedova molte soddisfazioni, scambi proficui e dialoghi costruttivi.
Non in secondo piano deve essere ricordata la cerimonia di consegna del Premio grigione per la cultura conferito dal Governo a Sacha Zala, professore di storia all’Università di Berna ed ex presidente della Pgi. Un premio meritato per il suo impegno nella promozione della lingua italiana, oltre che per il suo operato scientifico nell’ambito della ricerca storica. In veste di presidente della Pro Grigioni Italiano, Zala ha rinnovato e professionalizzato l’ormai centenaria organizzazione linguistica, rivolgendola in maniera più marcata verso le sfide del futuro. Anche la sua attività di ricercatore affermato a livello nazionale e internazionale è però caratterizzata da un’anima profondamente grigionitaliana. Permettetemi di esprimere anche in questa sede la mia soddisfazione per questo importante premio, che riconosce l’enorme impegno che Sacha ha profuso per il nostro Sodalizio. È anche grazie a Sacha, al suo lavoro, alla sua lungimiranza e pure alla sua ostinazione, se oggi la Pgi è un’associazione professionale, che eroga servizi utili e rappresenta con dignità l’italianità nel Cantone dei Grigioni. Da ricordare è altresì l’assegnazione di un premio di riconoscimento a Gian Andrea Walther e Ivana Semadeni per il loro impegno nella promozione della cultura in Bregaglia. Un plauso anche da parte nostra va dunque all’ex presidente della Società culturale di Bregaglia, che – tra le altre cose – nel 1986 ha reso possibile l’adesione della medesima alla Pgi, e a sua moglie Ivana.
Da citare infine è la partecipazione alle manifestazioni per i cento anni di vita della Lia Rumantscha. La Pgi è stata presente con l’intero Consiglio direttivo alla cerimonia d’apertura del 2 agosto, caratterizzata anche dalla presenza del consigliere federale Ignazio Cassis. Una presenza, la nostra, che si è ripetuta l’11 di agosto in occasione della giornata dedicata al trilinguismo grigione e che ha visto pure il concorso della Walservereinigung.

Nel 2019 ci sono stati anche degli importanti avvicendamenti riguardanti il personale della Pgi, innescati dall’uscita del segretario generale, Giuseppe Falbo, in giugno e dell’operatrice culturale del Cr Coira, Fabiana Casolaro, prevista per la fine del dicembre venturo. Colgo l’occasione per ringraziare entrambi per il lavoro svolto. In particolare, anche a nome del Consiglio direttivo, ringrazio sentitamente Giuseppe per l’eccellente servizio reso in seno al Sodalizio e per tutta la sua proficua e generosa attività in favore del Grigionitaliano e della lingua italiana. Quale presidente ho sempre apprezzato le qualità umane di Giuseppe, la sua capacità professionale e lo spiccato senso di abnegazione e responsabilità nei confronti della Pro Grigioni Italiano. Ringrazio vivamente Giuseppe per la collaborazione e l’impegno e auguro a lui di potere raccogliere altrettante soddisfazioni nel corso della sua carriera futura.
Per rimpiazzare le posizioni aperte si è seguito l’usuale iter previsto dal nostro regolamento con l’istituzione di commissioni di nomina che hanno condotto alla nomina di Aixa Andreetta quale nuova segretaria generale della Pgi a partire dal 1° settembre e Giulia Pedrazzi quale nuova operatrice culturale del Cr Moesano. La nomina della operatrice culturale per il Cr Coira è ben avviata e in fase di svolgimento.
Parallelamente alle nomine sono state anche ritoccate le funzioni dei singoli impiegati. Gran parte delle mansioni richiedenti crescenti capacità ed esperienze in ambito editoriale e di ricerca nel campo culturale e della politica linguistica sono confluite nel capitolato d’oneri del collaboratore scientifico, che è stato contestualmente sgravato da altre mansioni, ore passate nelle mani della collaboratrice contabile e amministrativa Beatrice Rauch.

Termino questa mia relazione con alcune anticipazioni dei compiti previsti nel 2020. Una delle maggiori criticità che la Pgi dovrà tematizzare è legata alla inadeguata situazione in ambito formativo. È necessario rendere disponibili anche in lingua italiana i mezzi didattici previsti dal Piano di studio 21. Inoltre, analogamente a quanto già fatto per l’insegnamento della lingua inglese, la Pgi auspica l’avvio di uno studio per valutare possibili misure di miglioramento dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda nelle scuole dell’obbligo del Grigioni tedescofono. Una necessità che si rifà alla promessa da noi espressa prima della votazione contro l’iniziativa «Una sola lingua straniera nella scuola elementare». A ragion veduta, la Pgi deve avere un occhio di riguardo per tutte le questioni linguistico-educative a favore di un insegnamento esteso e di qualità della lingua italiana nonché dell’incentivazione delle scuole bilingui.
Parimenti grave è la deludente situazione della lingua italiana nella Regione Maloja, in palese violazione della Legge cantonale sulle lingue nonché dello suo stesso statuto: un organo formalmente trilingue dove l’italiano, nonostante la sua recente istituzione, è già bistrattato in ambito politico, amministrativo e mediatico malgrado la presenza di un comune italofono al suo interno e di una massiccia comunità di lingua italiana capillarmente distribuita in tutti i restanti undici comuni che lo compongono. Si tratta di una questione fondamentale anche per le specificità territoriali dell’Engadina, che fa da cerniera con le zone romance e tedescofone da una parte e la Valposchiavo e la Val Bregaglia dall’altra.

L’anno prossimo saranno inoltre ridefiniti gli accordi di prestazione che la Pgi ha con il Cantone. Sarà l’occasione per verificare i risultati raggiunti, ma anche per fare bilanci e valutare – non da ultimo alla luce del rapporto dello ZDA – l’opportunità di modifiche o correzioni.
C’è infine una questione interna, riguardante le Sezioni dislocate della Pgi che non hanno un Centro regionale e che per motivi prevalentemente socio-demografici fanno sempre più fatica ad avere una vita associativa e a reclutare nuovi soci. Sono fiducioso che grazie al dialogo e all’atteggiamento costruttivo fin qui incontrato nel Consiglio delle Sezioni troveremo presto una soluzione che aiuterà efficacemente le Sezioni che hanno questo tipo di difficoltà.

Come vedete, care delegate e cari delegati, vi è ancora molto da fare per il nostro Sodalizio. Non accontentiamoci di ciò che abbiamo fatto e delle soluzioni che abbiamo adottato in passato, ma cerchiamone di nuove e diamoci da fare per realizzare gli obiettivi sanciti dai nostri statuti.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.

Franco Milani, presidente Pgi


Pro Grigioni Italiano