La Regione incontra i partiti, Lardi: Clima sereno e costruttivo

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Giovedì 21 ottobre, come dichiarato nella scorsa estate, il presidente della Regione Bernina Orlando Lardi ha convocato presso la sede dell’ente, in Casa Besta, un tavolo istituzionale con i rappresentanti politici della Valposchiavo per discutere sul presente e futuro della Regione, al centro delle polemiche dopo la lettera aperta diramata da Poschiavo Viva sui media locali.

Erano dodici le persone presenti: cinque facenti parte della Regione, mentre sette erano i rappresentanti politici a rappresentare Poschiavo e Brusio. Dopo una retrospettiva dei primi quattro anni di gestione e dei relativi passaggi salienti, Lardi è passato alla lettura integrale della missiva accusatoria. “Ogni punto d’accusa – ha dichiarato il presidente dell’ente – è stato puntualmente smontato con esposizione di fatti concreti. Resta il forte rammarico per il fatto che hanno avallato la lettera aperta anche due dipendenti pubblici che hanno puntato il dito contro una propria istituzione: un atteggiamento etico sicuramente discutibile”. Chiusa questa parentesi, i presenti, in un clima sereno e costruttivo, hanno cercato di capire in che modo l’attuale Regione potrebbe dare un maggiore contributo alla vita valligiana.

La realtà dei fatti, Statuti alla mano, ha spinto i presenti a considerare come la Regione abbia le mani legate. Allo stato attuale, infatti, i suoi rappresentanti, per conferire degli incarichi (vedi per esempio l’appalto sui rifiuti, accettato dal popolo e in seguito annullato dal Tribunale Amministrativo) devono per forza passare dal voto popolare: un passaggio che rallenta i tempi e le mire dell’ente. I poteri attualmente conferiti alla Regione, in definitiva, sono stati decisi dal Cantone e i margini di manovra, che potrebbero essere cambiati attraverso il voto popolare, sono comunque davvero risicati.

Orlando Lardi

Un’altra strada percorribile, per potenziare le funzioni dell’ente o l’efficacia regionale, sarebbe quella di unirsi con la Regione Maloja, ma per farlo bisognerebbe cambiare la costituzione cantonale; un passaggio tutt’altro che scontato, che richiederebbe il consenso di tutte e undici le Regioni, con relativo voto cantonale. “Con i poteri attuali – ha spiegato a Il Bernina il presidente Orlando Lardi – si potrebbero costituire delle commissioni, per attivare al meglio delle sinergie coi Comuni e con gruppi di lavoro specifici”. Ma fare di più, ha aggiunto, è tutt’altro che facile.

Una critica che il presidente della Regione ha accettato da alcuni presenti è stata quella relativa alla scarsa comunicazione verso l’esterno. Un maggior coinvolgimento dei partiti e del popolo, ha ammesso, avrebbe permesso di limare i dubbi, nel segno della trasparenza. Il tavolo istituzionale, terminato senza nessuna polemica, si è quindi concluso con la consapevolezza che la Regione, in qualche modo, rimane vittima dei propri statuti: “Siamo costretti – ci ha metaforicamente spiegato Lardi – a cucinare con l’acqua e il sale di cui disponiamo”. I margini di manovra della precedente struttura regionale non sono più riproponibili e sarebbe errato stilare dei paragoni; da questo incontro nascono comunque i presupposti per una maggiore collaborazione tra gli attori politici nella consapevolezza, comunque, dei limiti a cui l’ente è sottoposto.

Rispetto alla guida dell’ente, per la quale Orlando Lardi ha annunciato le proprie dimissioni, il presidente uscente si è così espresso: “Non si è parlato dell’argomento, che spetta esclusivamente ai due Consigli Comunali. Nelle prossime settimane – ha concluso – si discuterà serenamente all’interno dei due gremi comunali per individuare le migliori soluzioni”.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. Ritengo si debba analizzare e valutare una collaborazione con la Regione Maloja nell’ambito della promozione economica. La Regione Bernina deve organizzarsi e fare di più in questo campo ( penso p.es. alla figura di promotore economico, condivisa con la Regione Maloja). Tutti i sussidi e gli aiuti sia cantonali che federali per promuovere l’economia, se sono ben informato, devono obbligatoriamente passare dalla Regione.
    Per il resto ci dovremo accontentare di quello che, in verità, abbiamo voluto. Una microregione Bernina poco costosa che fa solo i pochi compiti previsti dalla legge cantonale. Il resto lo lasceremo fare ai Comuni.