Domenica 1° dicembre 2019, nell’Assemblea comunale riunitasi presso le palestre del borgo, il sindaco di Brusio ha informato i presenti sul futuro dell’edificio scolastico di Campocologno – Li Geri.
Da come si può evincere dal comunicato della cancelleria del Comune di Brusio, pubblicato
sul settimanale «Il Grigione Italiano» il 5 dicembre scorso, nonché
da un articolo apparso il 4 dello stesso mese sul giornale online «Il
Bernina»,
il presidente, su mandato del Consiglio comunale, ha voluto pubblicamente
informare i cittadini sullo stato di una trattativa avviata con una ditta attiva
nel settore delle biotecnologie e interessata all’acquisto dell’immobile. Egli ha
colto anche l’occasione per parlare dello stato attuale della ex scuola di
Campocologno. Citando vari articoli della Costituzione comunale, fra cui gli
articoli 21/22e, che conferiscono esplicitamente all’Assemblea comunale o al
voto popolare la competenza in materia di vendita di proprietà fondiarie
appartenenti al Comune, il sindaco ha voluto sottolineare che le trattative
avvenute con la ditta richiedente avrebbero seguito un iter procedurale
corretto. Se da un lato rispondere a una richiesta di acquisto entrata in
cancelleria per iscritto è senz’altro un modo di agire corretto nonché cortese,
dall’altro non è chiaro il motivo secondo cui, anziché comunicare al potenziale
acquirente l’impossibilità di entrare in materia, il Comune abbia proseguito nella
trattativa fino alla formulazione di una controfferta. Ora, per stessa
ammissione del sindaco, le autorità comunali si troverebbero sollecitate a dare
una risposta positiva o negativa sulla vendita dell’ex scuola in tempi stretti.
Gli investimenti necessari per il mantenimento dell’immobile – sempre a detta
del sindaco – sarebbero ingenti. Stando ad un calcolo approssimativo approntato
da un architetto di fiducia essi sono stimati in 2 – 2,5 milioni di franchi. Se
questi calcoli sono affidabili, partendo da una cifra trapelata in Assemblea di
circa 1,5 milioni di franchi relativa al valore contrattato, vien da chiedersi
che interesse possa avere una ditta all’acquisto dell’immobile in questione.
Malgrado fosse più che mai urgente e opportuno intavolare un
discorso pubblico intorno al futuro dell’immobile comunale di Li Geri – e
questo è forse l’aspetto più importante sorto dalla richiesta d’acquisto – , il
«Gruppo
Pro Edificio Scolastico Campocologno» è tuttavia dell’opinione che l’iter
procedurale che ha portato (se non costretto) il presidente comunale ad
informare la popolazione nella scorsa Assemblea ordinaria sia quanto meno
anomalo. Esso ritiene che il Comune, che sta per attraversare un periodo di
relativa prosperità economica grazie anche ai 10,5 milioni di franchi della
“riversione”, non debba disfarsi con tanta disinvoltura dell’immobile. La
particella su cui si erge l’ex scuola ha un indubbio potenziale per agevolare attività
culturali, sociali e commerciali transfrontaliere; inoltre dispone di un ampio
parcheggio nelle immediate adiacenze. Vista la carenza di terreno edificabile
sul fondovalle, la proprietà in questione potrebbe infatti rivelarsi strategica
per lo sviluppo a medio e lungo termine del Comune.
Il gruppo si rammarica che negli ultimi dieci anni il Comune non abbia dato l’incarico
ad alcun ufficio specialistico per analizzare ulteriori possibilità di valorizzazione
della ex scuola, ed è in disaccordo con una narrazione secondo cui l’edificio si
troverebbe in condizioni precarie e confrontato a una desolante mancanza di
richieste per un suo utilizzo. Senza la minima manutenzione ordinaria è
evidente che un qualsiasi oggetto sia destinato a perdere in attrattività. Da
quanto è dato sapere, inoltre, vi sarebbe una situazione di sovrasfruttamento
dell’edificio scolastico a Brusio. L’immobile di Campocologno, in particolar
modo la sua palestra, potrebbe fungere da valvola di sfogo per molte attività
culturali e sociali, mentre le sue aule si presterebbero ad un affitto per uso
commerciale che potrebbe coprirne parzialmente le spese di manutenzione.
Il territorio comunale, così come molte aree minori della Valposchiavo stanno
perdendo in attrattività per una serie di contingenze negative, non da ultimo a
causa della centralizzazione di servizi pubblici e privati nel borgo di
Poschiavo. Il recupero in funzione di vari scopi di un edificio decentralizzato
come quello di Campocologno potrebbe rappresentare un importante banco di prova
per contrastare questa tendenza.
Il «Gruppo Pro Edificio Scolastico Campocologno» invita pertanto il sindaco e le altre autorità del Comune di Brusio ad evitare ulteriori passi che porterebbero alla vendita della proprietà fondiaria, affinché si possa procedere con necessaria calma e riflessione ad uno studio approfondito sulla rivalorizzazione dell’edificio. Esso desidera pure rammentare ad autorità e cittadini che nell’Assemblea comunale dello scorso 1° dicembre, proprio a questo scopo, è stata stanziata nel preventivo 2020 una somma di CHF 10’000.-.
Per il «Gruppo Pro Edificio Scolastico Campocologno», Achille Pola