Per propiziare il 2020, in queste settimane proponiamo ai nostri lettori una serie di editoriali speciali che tratteranno alcune tematiche di recente attualità.
Comincia un nuovo anno, accompagnato da luci e ombre sulla nostra lingua. Anche nel 2020 la Pgi conta di esserci per dare voce al Grigionitaliano e all’italofonia svizzera.
L’inizio di un nuovo anno invita a fare un bilancio di ciò che ci lasciamo alle spalle e stimola una riflessione sul futuro. Per l’italofonia svizzera, e in particolare per quella grigionitaliana, il 2019 si è concluso con parecchie questioni linguistiche irrisolte, ma pure con il conforto di alcune novità incoraggianti. Fra queste ultime voglio anzitutto ricordare la nomina di Anna Giacometti nel Consiglio nazionale per il prossimo quadriennio (2020-2023). Una presenza importante, non solo per la rinnovata visibilità grigionitaliana nel Parlamento, ma anche per la funzione che la sindaca di Bregaglia avrà come copresidente dell’intergruppo parlamentare «italianità» che promuove i temi legati alla nostra lingua e cultura. Positivo è pure il tangibile interesse per l’uso delle lingue cantonali nel Parlamento retico, per il quale il Gran Consiglio ha deciso all’unanimità di istituire una commissione per valutare la possibilità di tradurre simultaneamente i dibattiti in aula. È infine motivo di ottimismo la notizia che il Governo retico vuole istituire uno sportello per il pluralismo linguistico unitamente ad altre misure come il sostegno degli scambi linguistici, dei media e della trasformazione digitale contenute nel programma di Governo 2021-2024, venendo così incontro a una richiesta sollecitata sia dalla Pro Grigioni Italiano (Pgi) che dal recente rapporto del Zentrum für Demokratie Aarau sulle misure di promozione delle lingue minoritarie nel nostro Cantone.
Sembra quindi che nei Grigioni si stia imboccando una nuova strada a tutela delle minoranze e ciò stimola la Pro Grigioni Italiano a cogliere questo momento propizio per affrontare la lunga serie di annose inadempienze politico-linguistiche che sono ancora lontane dall’essere risolte.
Quali sono i principali compiti che la Pgi dovrà affrontare nel 2020? Una delle maggiori criticità è legata alla inadeguata situazione in ambito formativo. È necessario rendere disponibili anche in lingua italiana i mezzi didattici previsti dal «Piano di studio 21». Inoltre, analogamente a quanto già fatto per l’insegnamento della lingua inglese, la Pgi auspica l’avvio di un’analisi per valutare possibili misure di miglioramento dell’insegnamento dell’italiano come lingua seconda nelle scuole dell’obbligo del Grigioni tedescofono. Una necessità che si rifà alla promessa da noi espressa prima della votazione contro l’iniziativa «Una sola lingua straniera nella scuola elementare». La Pgi deve avere un occhio di riguardo per tutte le questioni linguistico-educative a favore di un insegnamento esteso e di qualità della lingua italiana nonché dell’incentivazione delle scuole bilingui.
Parimenti grave è la deludente situazione della lingua italiana nella Regione Maloja, in palese violazione della Legge cantonale sulle lingue nonché del suo stesso statuto: un’entità amministrativa formalmente trilingue dove l’italiano, nonostante la sua recente istituzione, è già bistrattato in ambito politico, burocratico e mediatico, malgrado la presenza di un comune italofono al suo interno e di una massiccia comunità di lingua italiana capillarmente distribuita in tutti i restanti undici comuni che la compongono. Si tratta di una questione fondamentale anche per le specificità territoriali dell’Engadina, che fa da cerniera con le zone romance e tedescofone da una parte e la Valposchiavo e la Val Bregaglia dall’altra.
L’anno prossimo saranno inoltre ridefiniti gli accordi di prestazione quadriennali che la Pgi ha con il Cantone. Sarà l’occasione per verificare i risultati raggiunti, ma anche per fare bilanci e proporre – non da ultimo alla luce del rapporto già precedentemente menzionato – modifiche o adeguamenti.
L’elenco degli ambiti d’intervento sarebbe lungo, ma concludo questo breve sguardo agli appuntamenti che ci aspettano menzionando un altro settore caratterizzato da parecchie criticità: quello degli organi d’informazione in lingua italiana. Le difficoltà che incontrano i media sono diffuse anche fuori dai nostri confini, basti pensare alla chiusura di un’importante testata come il «Giornale del Popolo» o al ridimensionamento del «Corriere del Ticino». Però, a differenza di altre realtà, la presenza o meno di un organo d’informazione in una lingua minoritaria rappresenta per il nostro Cantone un fattore decisivo per la promozione o l’esistenza della lingua stessa, come ha recentemente evidenziato l’accesa discussione sfociata nelle misure urgenti per il salvataggio della testata romancia «La Quotidiana». È quindi comprensibile che la Pgi attenda con impazienza i risultati dell’incarico deposto nel 2018 in Gran Consiglio concernente il futuro dell’informazione nel nostro Cantone. La Pgi sarà in prima linea per garantire anche un’informazione in lingua italiana adeguata e al passo con i tempi, specialmente per i contenuti di taglio regionale.
Malgrado gli incoraggianti passi avanti, la via per vedere riconosciuto il giusto ruolo dell’italiano a livello cantonale e federale è ancora lunga e tortuosa. La Pgi vuole fare la sua parte e ringraziare tutti coloro che ci aiuteranno con proposte, suggerimenti e critiche: insieme sarà più facile imboccare la giusta via.
Rivolgo a tutti i miei migliori auspici per l’anno che verrà e invito chiunque abbia la possibilità di partecipare alla fiera espositiva «HIGA» di fine marzo a Coira di venire a visitare il nostro padiglione espositivo realizzato insieme alla Lia Rumantscha, alla Walservereinigung e a Pro Raetia.
Franco Milani
Presidente Pro Grigioni Italiano