Venerdì 24 gennaio, nella splendida sala del Consiglio presso Casa Besta a Brusio, Laura Novati, critica letteraria, presenta il lavoro e le opere di Fabio Pusterla, poeta molto conosciuto e stimato della Svizzera italiana. Numeroso il pubblico accorso, anche dalla vicina Valtellina. Un pubblico sempre interessato e attento, in sala anche un ragazzino con gli occhi curiosi nei confronti di questa nobile arte, a dimostrazione che la poesia è per tutti.
Begoña Feijoo Fariña apre la serata raccontando brevemente l’incontro con il lavoro e la poesia di Fabio Pusterla leggendone dei versi.
Ho visto lo scemo del villaggio
camminare nel suo silenzio sterminato.
Quattro cavalli bianchi lo accompagnano
nel freddo del’alba.
Non ti guarda: ti attraversa (ti supera)
col suo sorriso ebete
sotto il colbacco.
La poesia parla a chi ha interesse ad ascontare, trasmette immagini anche se plasmate da altri.
Prima della lettura delle poesie di Pusterla la moderatrice contestualizza brevemente l’opera del poeta ticinese all’interno della corrente lettereria definita Linea Lombarda, spiegando come questa tradizione, a cui appartengono anche Giorgio Orelli e Luciano Erba, sia legata al senso etico della vita, alla violenza della cronaca, ad un sostanziale realismo.
La poesia di Fabio Pusterla è prevalentemente in bianco e nero, raramente appare della policromia. Poesia in cui la compresenza tra la natura dell’area alpina e la società umana emerge e ne completa l’opera, descrivendone la realtà – spiega Laura Novati.
Le poesie lette durante la serata appartengono alle raccolte: “Le terre emerse” in cui viene descritta spesso la natura e la quotidianità, insieme a degli episodi di guerra vicini e lontani, immagini crude e schiette di fatti realmetne accaduti. E “Cenere, o terra”, l’ultima raccolta dell’autore, dove si ritrovano i quattro antichi elementi, terra, aria, acqua e fuoco.
Senza immagini
Avendo da anni deciso felicemente
di riunciare alla televisione non vedremo
la danza delle bombe su Bagdad su Bassora sui resti
di quello che un tempo fu il centro del mondo.
Non vedremo le facce gravi dei potenti
le smorfie eroiche degli invitati speciali
le scene raccapriccianti di macelli e di fuoco. No, grazie,
rinunceremo allo spettacolo. Alla festa.
Davanti alla radio, in silenzio,
potremo guardare nel vuoto, immaginare
quel che si può immaginare, troppo poco.
Senza immagini
Tutto sarà piu chiaro, più tremendo.
Da “Folla sommersa” – Poesia di Fabio Pusterla
Le interessanti riflessioni e le domande del pubblico insieme ad alcuni anneddoti legati a vari poeti incontrati dal protagonista durante la sua formazione e carriera, hanno portato con simpatia a conclusione la bella serata dedicata a Fabio Pusterla e all’arte della poesia.
Il prossimo appuntamento per la rassegna Frontiere Poetiche si terrà presso la Biblioteca Civica Arcari a Tirano, giovedì 30 gennaio 2020 con “Che palle la poesia!”.
Adriana Zanoli