Avevamo lasciato, noi lettori anche di polizieschi di qualità, il vicequestore Rocco Schiavone messo molto male. Ferito gravemente in uno scontro a fuoco con dei malavitosi, Schiavone si ritrovava nell’ultima pagina di “Rien ne va plus” all’ospedale in un delirio quasi fatale. Preoccupati, ci chiedevamo se lo scrittore Antonio Manzini non ci avesse giocato lo scherzaccio di far morire il suo personaggio, come Conan Doyle aveva fatto molto tempo prima buttando giù Sherlock Holmes dalla rupe di una cascata svizzera a Meiringen. Paura rientrata. In “Ah, l’amore, l’amore”, appena pubblicato da Sellerio, ritroviamo Rocco Schiavone pesto e con un rene in meno ma ben vivo e arrabbiato, in ospedale.
Recensione scritta su: http://circolodeilibri.ch/novita-da-leggere/ah-l-amore-l-amore-.