In questo periodo di restrizioni, la pagina sportiva ha subito un’inevitabile battuta d’arresto su tutti i quotidiani nazionali e mondiali. Il Bernina, che non fa eccezione, per non lasciare senza notizie i tanti appassionati di pallone che si aspettavano in questo periodo novità sull’inizio della stagione della Valposchiavo Calcio, ha intervistato il presidente Renato Cirolo circa la situazione e i nuovi metodi di allenamento dei giovani atleti valposchiavini. Intanto, come potete osservare nel video qui sopra, i calciatori non rinunciano all’allenamento, nemmeno da casa.
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Renato, innanzitutto, a titolo personale, qual è il tuo pensiero riguardo questa emergenza coronavirus?
Penso che tutti, senza eccezioni, siamo stati colti di sorpresa da questa situazione. Nessuno si sarebbe mai immaginato che ai nostri giorni i vari Governi di tutto il modo avessero dovuto imporre tali limitazioni ai loro abitanti. Grazie all’inarrestabile progresso dei decenni scorsi tutti ormai ci sentivamo invulnerabili; invece, questa pandemia ci ha dimostrato il contrario.
Passando al tuo ruolo di presidente VPC, come vedi, o cosa sai del futuro del campionato e delle competizioni di quest’anno? Cominceranno? Verranno cancellate?
E’ sicuramente il desiderio di tutti poter riprendere le attività calcistiche il più presto possibile. Ci mancano molto gli allenamenti e le partite dei nostri ragazzi e ragazze, dei nostri giocatori attivi e dei nostri senior. In questo momento, però, tutti dobbiamo essere ragionevoli e sereni al punto giusto, finché il Consiglio federale emanerà i prossimi decreti previsti dopo metà aprile. Solo dopo questa data l’Associazione Svizzera di Calcio, assieme alle varie Federazioni regionali, deciderà come proseguire con le attività. Fare ora delle previsioni sarebbe inopportuno.
A fine marzo sarebbero dovuti iniziare gli allenamenti e i ritiri delle varie categorie VPC, come gestite questa situazione?
La stiamo gestendo con responsabilità, serenità e senso di appartenenza. Sono certo che questa difficoltà cementerà ancor di più la nostra società. I ragazzi e le ragazze non vedono l’ora di tornare in campo. Non c’è come l’astinenza da una cosa che ami per farti sognare di tornare e dare del tuo meglio.
Molti giovani della VPC, come riportato sulla vostra pagina Facebook, si alleano personalmente a casa. E’ una vostra direttiva o una loro iniziativa personale? Pensi che sia il metodo giusto?
Direttive non ce ne possono essere a livello amatoriale. Diciamo che c’è stato un invito a tenersi in forma, a mantenere vivo l’entusiasmo, e i ragazzi hanno risposto molto bene, ma credo che sia la passione che ognuno ha dentro di sé a far sì che questo avvenga. Credo che sia l’unico modo ora come ora.
I lavori per la struttura ai Cortini procedono o sono fermi anche quelli per l’emergenza?
L’autunno scorso si era proceduto alla costruzione grezza degli spogliatoi ed era previsto che entro fine maggio di quest’anno si sarebbero concluse tutte le rifiniture. A causa dell’emergenza coronavirus, i lavori hanno subito un’interruzione di alcune settimane, ma ora si è ripreso a lavorare ed entro l’estate l’opera dovrebbe essere terminata. In quest’occasione posso assicurare tutti che si tratta di un’ottima infrastruttura. In una seconda tappa seguirà l’esecuzione del campo sintetico.
Infine, allo stato attuale delle cose, quanto credi che il calcio, o lo sport più in generale, siano importanti in questo delicato momento globale? Una volta finita la tempesta, cambierà qualcosa?
Lo sport è un valore sano. Serve sempre ed in ogni circostanza. Ragion di più in questa fase delicata. Ovvio che tutto deve esser fatto nei dovuti modi e con i tempi giusti. Senza salute non può esserci sport. Non so cosa potrà cambiare, spero che ci siano cambiamenti in meglio nelle persone. La realtà è creata dalle nostre menti ed emozioni. Se migliorano quelle, migliorerà tutto ciò che ci sta attorno. La VPC è viva e non vede l’ora di tornare sul campo per esprimere con passione ed impegno i valori più belli del calcio e della vita.
A cura di Ivan Falcinella