LA 2020 – Seconda parte

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Lino Compagnoni – Ecco i riassunti degli altri lavori del Lavoro di approfondimento (LA) 2020. Un ringraziamento va alle ditte formatrici e gli auguri per un buon esame finale (per chi già lo ha svolto e per chi ancora deve affrontarlo) va a tutte le persone in formazione.

LA GESTIONE DEI RIFIUTI NEL COMUNE DI POSCHIAVO
Il mio lavoro di approfondimento l’ho svolto sulla gestione dei rifiuti nel comune di Poschiavo. Ho scelto questo tema perchè volevo trattare qualcosa con cui ho regolarmente a che fare.
La mia ricerca comincia con il parlare della storia dei rifiuti, i rifiuti sono sempre esistiti e man mano che vi evolviamo ci ritroviamo a smaltirne di conseguenza sempre di più. Poi ho descritto le varie classificazione dei rifiuti partendo dai due comuni, rifiuti urbani fino ai rifiuti pericolosi. Prima di entrare a parlare a livello comunale mi sono soffermato a guardare com’è messa la Svizzera a livello mondiale. Si può chiaramente dire che la Svizzera è al terzo posto tra i paesi che producono più rifiuti urbani pro capite all’anno, ma anche una delle migliori nel riciclaggio. Ho parlato anche della gestione a livello comunale, partendo dalla saperazione della gestione separata da parte dei comuni ed elencando alcune curiosità.
Il corpo della mia documentazione sta nella descrizione delle due aziende di smaltimento che abbiamo nel comune di Poschiavo, ossia la ditta Ecoservizi Valposchiavo e la ditta Fratelli Lanfranchi. È stato interessante andare a fondo a capire che non è così semplice gestire lo smaltimente dei rifiuti. Infine un’intervista l’ho sottoposta a Pierino Semadeni.
Con questa documentazione ho imparato molte cose nuove, come ad esempio dove vengono mandati i rifiuti, i quantitativi dei rifiuti prodotti dai poschiavini ed altre.

Micael Batista, polimeccanico, Ferrovia retica


APICOLTURA: UN PASSATEMPO IMPEGNATIVO
Ho scelto questo tema perche è molto vicino a me ed alla mia famiglia, mia madre in primis. Col tempo è riuscita a far appassionare pure me.
I capitoli principali che ho affrontato sono:

  • Il mondo delle api: sono andato a descrivere dettagliatamente i vari tipi di api; operaia, regina e fuco
  • L’allevamento: le api non possono essere messe in un’arnia e abbandonate, come ogni altro animale ha bisogno di cure e precauzioni.
  • Lavori nel corso delle stagioni: ho elencato gli step principali che avvengono nelle varie stagioni
  • Miele: questo è il capitolo piu lungo e completo. Vado a parlare dalla produzione del miele da ‘’polline’’ a vero e proprio prodotto di vendita. Etichetta e varietà.
  • Le arnie della mia famiglia: qua insieme all’intervista fatta a mia mamma vado a spiegare nel modo piu chiaro possibile come viviamo noi questa passione.

Grazie a questa ricerca mi sono acculturato molto di più sul fatto teorico, ho scoperto ed imparato cose che prima non pensavo manco esistessero. Avendo infatti vissuto l’apicoltura fino ad oggi solo in veste di aiutante, molte informazioni mi sono sfuggite. Sono soddisfatto del lavoro svolto, mi è servito ad avere un’idea ancora piu ampia di questo mondo che pensavo già di conoscere a fondo.

Antonio Pini, falegname, Rezzoli Gmbh


ENERGIA PULITA

Per il mio lavoro di approfondimento ho deciso di trattare il tema “L’energia pulita”, un argomento che nell’ultimo periodo, dati i vari problemi che l’inquinamento sta creando nel mondo, ha attirato il mio interesse.

Vi sono molti modi per creare energia senza inquinare sfruttando vari elementi della natura: uno di questi è il vento, che grazie alla sua energia cinetica fa girare le pale dell’elica che, a loro volta, sono collegate ad un generatore che trasforma energia meccanica in energia elettrica.

Un’altra fonte rinnovabile abbondante e pulita è l’acqua. L’energia idroelettrica costituisce la principale fonte di produzione di energia di origine non fossile. Essa sfrutta le grandi masse d’acqua attraverso condotte forzate per far girare le turbine collegate ad un generatore creando energia elettrica pulita.

Ancora in via di sviluppo è l’idrogeno, una molecola che non si trova direttamente in natura, ma dev’essere estratta da altri elementi come l’acqua. Essa quando brucia libera energia producendo soltanto vapore acqueo. Attualmente viene usata come carburante per macchine ibride riducendo così l’inquinamento prodotto da motori a combustibile fossile.

Infine vi sono gli impianti solari, che grazie alla luce e al calore trasmesso dal sole possono ricavare energia elettrica e termica riducendo così l’inquinamento di impianti termici a gasolio e risparmiando sulla bolletta elettrica.

Mi è piaciuto molto approfondire questo tipo di argomento, ho scoperto ed imparato molte cose delle quali non ero a conoscenza. In un futuro mi piacerebbe specializzarmi e lavorare all’interno di questo campo, soprattutto in quello solare.

Giacomo Marinoni, elettricista, Elektro Koller AG


LA CAPRA FRISA

Quando mi è stato chiesto quale argomento avrei preferito approfondire, sapevo già la risposta. Forse per qualcuno sembrerà banale ma la passione per le capre è una cosa che mi affianca da tempo, fin da quando ero piccolo; ho voluto così raccontare la mia esperienza e parlare più in particolare della frisa.

Ho iniziato il mio lavoro indagando la storia e le particolarità che rendono unica questa razza. Le caratteristiche più evidenti sono la notevole mole e la colorazione del mantello. Questa specie, infatti, nascendo in Alta Valtellina, si è adattata ai luoghi impervi e ai climi rigidi delle nostre vallate anche durante la stagione invernale. Per questo, la capra frisa non è troppo impegnativa da allevare ma richiede comunque sacrifici durante tutto l’anno: d’inverno in stalla e d’estate sui pascoli. Nonostante ciò, la mia passione non si è fermata e così ho potuto ricavarne grandi soddisfazioni. Molti sono gli allevatori che una volta l’anno organizzano la mostra provinciale per mantenere la purezza della razza. Proprio in questo contesto ho potuto intervistare un appassionato allevatore di questa razza. Infine, per collegarmi con il mio lavoro, ho voluto parlare della “canaula”, un antico manufatto usato per portare il campanaccio delle capre.

Sono molto soddisfatto del mio lavoro di approfondimento e credo di aver risposto alle domande che mi ero posto all’inizio. Molti argomenti erano già di mia conoscenza ma indagando nello specifico ho appreso molte informazioni. Ringrazio perciò tutti quelli che hanno contribuito al successo in questo lavoro.

Giovanni Sala, falegname, Rezzoli Gmbh