Apparentemente inaspettata, martedì 12 maggio, in serata, è arrivata la comunicazione dell’Amministrazione federale delle dogane in riferimento all’apertura notturna della dogana di Campocologno per i lavoratori frontalieri. La portavoce dell’ente, Donatella Del Vecchio, ci ha confermato successivamente che non sono state attivate delle fasce orarie predefinite.
“I valichi di frontiera – ha specificato – sono ancora fisicamente bloccati dalle ore 20:00 alle 05:00. Tuttavia, da martedì, è consentito uscire dal Paese per motivi professionali, senza fasce orarie specifiche. L’ingresso di notte, tuttavia, non è ancora permesso”. Sulle modalità e le misure messe in atto dall’Amministrazione federale non è, invece, possibile avere ulteriori informazioni a riguardo, “per ragioni di sicurezza delle operazioni”.
L’apertura del valico di Campocologno era stato un tema di discussione anche nell’ultima seduta di Giunta di Poschiavo, avvenuta il 4 maggio scorso. In quell’occasione, il consigliere Flavio Lardi (rappresentante anche dell’Associazione Albergatori Poschiavo) aveva espressamente chiesto al Consiglio comunale di fare pressione sull’Amministrazione delle dogane affinché, assieme alla riapertura del settore della ristorazione di lunedì 11 maggio, si potesse estendere oltre le 20.00 l’orario di chiusura del valico di Piattamala.
A questa richiesta aveva fatto seguito, in data 8 maggio, una lettera congiunta dei consigli comunali di Poschiavo e Brusio indirizzata a Peter Peyer, responsabile del Dipartimento di Giustizia, Sicurezza e Sanità, con la quale si chiedevano minori restrizioni sull’apertura del valico di Campocologno. In particolare, sottolineando l’importanza del lavoro dei frontalieri, veniva chiesta “un’apertura della frontiera almeno fino alle ore 24:00 oppure di poter approfittare delle due finestre d’apertura 22:15 e 00:20 dedicate al personale sanitario”.
Una pressione che, probabilmente, ha dato i suoi frutti, visto che pochi giorni dopo è arrivata una decisione in tal senso. “Questa apertura notturna a Campocologno, come per gli altri valichi – ha aggiunto Donatella Del Vecchio – è stata decisa dall’Amministrazione federale delle dogane (AFD) d’intesa e in stretta collaborazione con le autorità partner nazionali (Cantone e Confederazione) ed estere. L’AFD – ha concluso – segue attentamente l’evolversi della situazione dal punto di vista sanitario e socio-economico, analizzando i bisogni dei flussi di traffico e adeguando il suo dispositivo di controlli laddove è possibile”.
Marco Travaglia