Una delle attività economiche che ha potuto continuare la propria attività anche dopo che il Governo ha dichiarato la “situazione straordinaria” per il Cantone dei Grigioni è stata quella legata ai cantieri. Osservare le nuove disposizione sanitarie, però, non è stata un’impresa facile; ci spiega le difficoltà del caso l’imprenditore Reto Capelli.
“All’inizio della pandemia, a partire dal 18 marzo – racconta il titolare della C. Capelli SA – abbiamo chiuso completamente per una settimana e mezza, anche se il governo aveva deciso che i cantieri potevano rimanere aperti: non ho ritenuto giusto che i miei operai dovessero continuare a lavorare nel pieno dell’epidemia mettendo in pericolo la loro salute”.
La decisione di riaprire, però, ha comportato delle scelte ponderate. “Mantenere la distanza sui cantieri – continua Reto Capelli – non è affatto facile. Poi ci siamo organizzati con le mascherine, che erano quasi introvabili (le prime le abbiamo pagate 17.50 CHF al pezzo!) e le altre misure che ci sono state consigliate dalla SSIC e dalla SUVA; e dunque il 30 marzo siamo ripartiti con circa metà degli impiegati fino a Pasqua. In seguito abbiamo ripreso con tutto il personale”.
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Le nuove misure adottate dagli operai nei cantieri, col tempo, sono state assimilate. “Adesso – racconta il titolare dell’impresa di costruzioni – lavoriamo abbastanza normalmente. Cerchiamo di non avere più di due operai nei bus, di lavare spesso le mani e raccomandiamo di portare la mascherina che distribuiamo a tutti (adesso costano 3.50 CHF al pezzo). Notiamo come gli impiegati valtellinesi portano tutti la mascherina, mentre i poschiavini sono più restii a usarla. Io penso che la situazione andrà a normalizzarsi se continuiamo a mantenere le norme e le distanze di sicurezza. Se dovessimo lasciar perdere le precauzioni – aggiunge – penso che ci possa essere il pericolo di una recidiva. Questo non deve assolutamente succedere perché sarebbe un disastro sia psicologico che economico”.
Quale impatto economico ha avuto o potrà avere questa emergenza per
l’attività della C. Capelli SA? “L’impatto economico – conclude Reto Capelli – si traduce sicuramente in una significativa mancanza di fatturato per il mese di marzo e di una parziale mancanza di fatturato per il mese di aprile. Vedo pure in ritardo la preparazione di certi progetti e questo potrebbe portare a una mancanza di lavoro per i mesi estivi. Entro l’autunno, secondo me, ci saranno nuovamente diversi
appalti. Per gli operai, per fortuna, siamo riusciti a ottenere il lavoro ridotto, che compensa all’80% le ore perse a causa del coronavirus”.
Marco Travaglia