Come alcuni avranno notato, recentemente, a Le Prese, nella zona nord ovest, vicino al camposanto, sono in fase di ultimazione i lavori di costruzione di un nuovo maneggio. Si tratta di una struttura che andrà ad affiancare l’allevamento di cavalli del Canton, di Claudia Lazzarini ed Elmo Zanetti.
La nuova costruzione sostituisce il tendone provvisorio preesistente e permetterà in futuro di addestrare i cavalli anche nel periodo invernale. L’addestramento continuativo, infatti, è molto importante per un’azienda di allevamento professionale. Grazie alla nuova struttura verrà garantita una preparazione adeguata e anche molte opportunità che prima non erano possibili; per fare un esempio si potranno effettuare in loco tutti gli accertamenti clinici legati all’approvazione degli stalloni. Il padiglione multiuso, inoltre, adempiendo a tutte le norme e i regolamenti federali, potrà ospitare delle esposizioni di razza, nazionali e internazionali.
L’opera è stata integrata nel più ampio progetto di sviluppo regionale (PRE), usufruendo in questo modo del sostegno del Cantone e della Confederazione. Il progetto iniziale, che prevedeva un edificio rettangolare, si è poi concretizzato in fase di realizzazione su una più confacente forma ovale. Questa peculiarità nell’aspetto paesaggistico rende la struttura meno dominante e più armoniosa; nell’aspetto lavorativo la renderà molto più funzionale anche per il movimento libero e il benessere dei cavalli. Infatti, non avendo la struttura angoli, sarà possibile lasciare i cavalli liberi di muoversi senza rischiare che uno degli stessi sia chiuso all’angolo e infastidito dagli altri.
“Dove è stato possibile abbiamo lavorato con materiale indigeno, – ci spiegano Elmo Zanetti e Claudia Lazzarini -per esempio parte del legname proviene dai boschi della Valposchiavo. Il design e la realizzazione sono stati eseguiti esclusivamente da ditte locali e perciò i contributi finanziari pubblici sono rimasti in valle. La costruzione riunisce tutti e tre gli aspetti che ci stanno particolarmente a cuore: funzionalità, estetica e creazione di valore aggiunto nella regione”.
L’inaugurazione della struttura, con tutti i costruttori presenti, era stata pensata in concomitanza con l’annuale Festival delle Erbe in maggio. L’emergenza coronavirus ha rovinato un po’ i piani di Claudia ed Elmo che hanno dovuto posticipare l’evento a data da destinarsi.
“Ci teniamo a ringraziare uno per uno i convalligiani che hanno contribuito alla realizzazione del nuovo padiglione multiuso, – concludono i due allevatori – partendo dall’architetto Igino Cao, dal carpentiere Remo Cortesi, da Emanuele Zala che si è occupato della sottostruttura e non da ultimo l’autore del tetto capolavoro, Peter Marchesi”.
Ivan Falcinella