Nell’emergenza legata al coronavirus, le aziende che producono beni primari sono state quelle che, per prime, hanno dovuto reagire ai nuovi standard di sicurezza. Dopo un periodo di difficoltà iniziale, la Molino e Pastificio SA di Poschiavo ha saputo adattarsi efficacemente alla nuova situazione.
“Da subito – spiega il direttore Davide Fisler – (dalla chiusura ufficiale dei negozi di circa metà marzo) la nostra azienda, che produce beni di prima necessità (pasta, farine, foraggi per animali) ha messo in campo le disposizioni consigliate dal Consiglio Federale, come per esempio informazione ai collaboratori, cartelli esplicativi, distanza sociale e uso di mascherine qualora ciò non sia possibile, disinfezione continua delle mani”.
Una prima fase ha imposto una limitazione dell’attività. “Fino all’11 maggio – spiega Fisler – abbiamo limitato la vendita diretta presso la nostra azienda ai soli foraggi per animali, la cui vendita a consumatori finali privati ha avuto un bell’aumento, legato specialmente alla chiusura della dogana. La fornitura dei nostri prodotti (farine e paste) – aggiunge – sono state effettuate soltanto direttamente ai negozi alimentari sia in Valposchiavo come nel resto della Svizzera, dove i consumatori hanno potuto acquistare la nostra merce. Ciò ha potuto limitare molto i contatti diretti”.
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E’ stato un periodo molto intenso, nel quale l’attività dell’azienda poschiavina è stata sollecitata parecchio: “C’è stato un forte aumento della richiesta: – spiega Davide Fisler – riuscire a rifornire tutti i negozi è stato molto impegnativo ed ha richiesto grande partecipazione e flessibilità da parte di tutto il team”.
Riguardo al futuro, il direttore della Molino e Pastificio spera nel meglio: “Se tutti si atterranno alle disposizioni in vigore, mi auguro che la situazione andrà a normalizzarsi”. E a proposito dell’impatto economico sull’azienda che ha avuto o potrà avere questa emergenza, dipenderà anche qui da come si evolveranno le cose: “Al momento, – conclude Fisler – considerata la nostra gamma di prodotti, non abbiamo
sofferto un impatto economico negativo. Da qui in poi tutto dipenderà chiaramente molto dalla ripresa economica in generale e specificatamente dalla ripresa delle
diverse aziende che operano e sono legate al settore turistico”.
Marco Travaglia