Dopo la graduale riapertura delle attività a fine aprile occorre fare alcune considerazioni a proposito della nostra economia. Innanzitutto fermiamoci un attimo e dedichiamo un istante a pensare a come siano cambiate in fretta le cose dall’arrivo della pandemia. Come ci siamo sentiti e come abbiamo reagito alla chiusura di moltissime attività, alla chiusura delle scuole, all’isolamento sociale, alla desolazione su tutte le piazze mondiali, alla paura, ai pensieri e alle preoccupazioni che ci hanno assillato e ci hanno costretti a notti insonni. Pensiamo a come siamo cambiati e a come ci ha segnati questa pandemia. Improvvisamente il tempo e il mondo si sono fermati e ci hanno costretti a riflettere. Immagini di ieri, ma che sembrano già lontane un miglio, perché l’essere umano di natura è positivo e tende a scordare in fretta.
Nella mente di tanti imprenditori e collaboratori toccati direttamente o indirettamente da questa crisi sanitaria (ed economica) resteranno comunque impresse le tristi immagini delle saracinesche abbassate delle loro attività e di tutto ciò che ne è conseguito e ancora ne conseguirà.
Se per alcuni il periodo di lockdown è stato caratterizzato da una specie di „arresto domiciliare“ e dal home office, non dimentichiamoci di tutte le attività che sono rimaste operative per noi. Mi riferisco ai fornitori di alimentari e di beni di prima necessità che hanno lavorato più del solito, che si sono esposti personalmente a grossi rischi, che si sono impegnati a fornire la spesa a casa. Sono tuttora sbalordita dall’altissima qualità dei servizi e dei prodotti offerti in Valposchiavo durante tutto il periodo di lockdown, dai negozi di alimentari, macellerie, panetterie, drogheria fino alla vendita al dettaglio. Per non dimenticare il servizio postale, i trasporti pubblici, i camionisti e fornitori, le banche ed alcuni ristoranti che hanno proposto il servizio a domicilio. In ambito sociale e sanitario penso soprattutto all’accudimento dei più piccoli all’asilo nido, agli studi medici e tutte le persone in prima linea nel settore sanitario, comprese tutte le persone addette alle pulizie.
Mentre alcuni si organizzavano un posto tranquillo per svolgere il proprio lavoro da casa, altri hanno lavorato il doppio, sottraendo del tempo prezioso da dedicare ai propri cari o per seguire i figli con i compiti a casa. Come sostegno solo il grande sorriso di gratitudine della clientela, che in un momento tanto delicato ha profondamente apprezzato questi servizi indispensabili.
Un paio di settimane più tardi, dopo il graduale allentamento delle restrizioni, sono timidamente ripartite le attività. Con la collaborazione di tutti si tenta di ricostruire una specie di „nuova normalità“, che è per l’appunto nuova, macchinosa e faticosa per tutti noi e a seconda del settore presenta diverse sfide e molte incognite.
Dopo la graduale riapertura è fondamentale ricordarci di continuare a sostenere le imprese locali. Bisogna pensare al nostro comportamento di consumatori ed essere coscienti delle scelte che facciamo e che faremo, perché proprio da questo dipenderà il futuro della Valle, delle nostre attività, dei posti di lavoro e dei posti di formazione ad esso correlati.
Se non ci fossero stati i piccoli negozi di paese che hanno fornito beni di prima necessità e ci hanno „nutriti“ durante la crisi, dove saremmo andati a fare la spesa? Chi avrebbe fornito la spesa addirittura a casa, senza costi aggiunti, nonostante tutto il lavoro che già avevano da svolgere, se eravamo impossibilitati o spaventati ad uscire o se eravamo a rischio? Dietro a queste attività ci sono persone, a volte idealiste ma che non si arrendono, che si ingegnano, e che tra mille difficoltà si prodigano ad offrire servizi innovativi e prestazioni in Valle, che arricchiscono il nostro paesaggio, che fanno da ambasciatori con i loro prodotti, che ci rendono attrattivi per i turisti. Negli ultimi anni si è pure data una forte impronta al valore dei prodotti locali, fatti bene, dove tutta la filiera funziona, rispetta l’ambiente ed è a chilometro zero. Non dimentichiamoci di chi ha faticato e fatica per offrire questi servizi. Con profonda riconoscenza pensiamo anche a tutte le persone che in questo periodo difficile si sono messe a disposizione per aiutare concretamente aziende e consumatori senza chiedere nulla in cambio.
Guardando al futuro non basteranno però il sorriso di gratitudine e i gesti certamente molto apprezzati come gli striscioni che dicevano “grazie al personale”, ma sarà fondamentale continuare a sostenere attivamente le imprese locali. Ognuno nel suo piccolo, ma INSIEME possiamo fare molto. Nel frattempo ringraziamo e facciamo un applauso a tutti coloro che hanno contribuito a rendere queste settimane un po‘ meno difficili, con servizi, solidarietà e sorrisi.
Manuela Kalt-Demonti
Coordinatrice ACV