Il coronavirus provoca un saliscendi dei tassi di interesse ipotecari

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L’emergenza del coronavirus continua a generare turbolenze e incertezze sul mercato ipotecario. «Le banche e i titolari di un’ipoteca stanno quindi ancora cercando di orientarsi», afferma Frédéric Papp, esperto di finanze presso Comparis. I tassi di riferimento delle ipoteche a tasso fisso di dieci anni continuano a mantenersi ai minimi storici e le differenze rispetto alle ipoteche di cinque e due anni sono ancora molto basse.

«Non esistono le certezze, ma solo diversi gradi di incertezza». Questa citazione del 19o secolo dello scrittore russo Anton Pavlovič Čechov descrive perfettamente l’attuale situazione sui mercati finanziari.

«A causa della pandemia di coronavirus, il grado di incertezza è particolarmente elevato, il che è dimostrato anche dall’andamento dei tassi di interesse ipotecari del secondo trimestre 2020», osserva l’esperto di finanze di Comparis Frédéric Papp.

Tassi di interesse ipotecari in saliscendi

Alla fine del primo trimestre, nel giro di pochi giorni i tassi di riferimento delle ipoteche a tasso fisso di dieci anni sono aumentati dal minimo storico dello 0,98 a quasi l’1,20%, per poi scendere nei mesi successivi di aprile e maggio all’1,07%. Da allora, si osserva nuovamente una tendenza al rialzo. A fine giugno il tasso si attestava all’1,11%, un valore storicamente molto basso. Anche i tassi di interesse ipotecari delle ipoteche a tasso fisso di cinque o due anni registrano un andamento simile.

«In futuro si dovrà quindi ancora fare i conti con oscillazioni al rialzo o al ribasso», osserva Papp. Attualmente è difficile prevedere le conseguenze che la recessione economica avrà sulla società in generale e sul sistema bancario in particolare: da una parte perché la minaccia di una seconda ondata di Coronavirus è ancora elevata, dall’altra perché, oltre ai rischi geopolitici, c’è anche il pericolo che Regno Unito esca dall’UE senza accordo. Inoltre, il latente conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina contribuisce ad aumentare questo sentimento di instabilità.

Il coronavirus spinge a risparmiare

L’incertezza si riflette anche sulla riluttanza dell’industria e dei consumatori a investire. In Svizzera si risparmia molto di più rispetto al periodo antecedente al coronavirus: lo dimostra un sondaggio di Comparis* pubblicato recentemente. L’esperto di finanze di Comparis prevede che l’aumento della propensione al risparmio avrà in un primo tempo un effetto deflazionistico.

Tuttavia, se la crisi del coronavirus si attenuerà e l’incertezza cederà il passo alla fiducia, è probabile che si verifichi un effetto di recupero nei consumi. Al contempo, a causa del coronavirus bisognerà mettere in conto un aumento dei costi dei processi produttivi, come la rinazionalizzazione e una maggiore produzione per magazzino. Prima o poi anche la persistente politica monetaria a basso costo da miliardi di dollari delle banche centrali di tutto il mondo dovrà mostrare il suo effetto inflazionistico. «Questi e altri fattori portano infine a un aumento dei tassi di interesse», afferma Papp.

Differenze di prezzo minime tra le ipoteche a tasso fisso di lunga e breve durata

Rispetto al trimestre precedente, i prezzi tra le ipoteche a tasso fisso di breve, media e lunga durata sono diminuiti, come mostra la tabella seguente. A fine giugno, la differenza tra le ipoteche di cinque e dieci anni era di 16 punti base. Un’ipoteca di cinque anni, invece, risulta solo leggermente più cara di un’ipoteca di due anni, ossia di soli 6 punti base. «La differenza minima dei tassi di interesse tra le ipoteche di breve e lunga durata è una buona occasione per assicurarsi bassi tassi di interesse a lungo termine», così Papp.

Sostanzialmente la regola è cercare di tenere la testa sulle spalle in tempi di tensione, dato che spesso la prima migliore offerta della propria banca non è sempre la più conveniente. Tuttavia, chi è abile a trattare o lascia che qualcuno lo faccia a suo nome, attualmente può riuscire a ottenere un’ipoteca a tasso fisso di dieci anni tra lo 0,3 e lo 0,4% in meno rispetto al tasso di riferimento. Questo è quanto emerge dai dati di HypoPlus, mediatore ipotecario indipendente e servizio partner di Comparis.

Base di dati

I dati dei tassi di interesse del Barometro Ipoteche di Comparis si basano sui tassi di interesse indicativi di oltre 50 istituti di credito che vengono aggiornati quotidianamente e pubblicati nella panoramica dei tassi. Dall’esperienza acquisita finora emerge che, nella maggior parte dei casi, i tassi di interesse delle singole offerte ipotecarie sono inferiori ai tassi di interesse indicativi ufficiali. Il prossimo Barometro Ipoteche sarà pubblicato a inizio ottobre 2020.


comparis.ch