Charlotte Hug in una performance tipicamente «uncool»

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Sabato 4 luglio, nella splendida cornice neoclassica dell’atrio di Palazzo Conzetti (Casa Hasler) a Poschiavo, Charlotte Hug si è esibita in una intensa performance in cui sono emerse indiscutibili e straordinarie doti vocali, violinistiche e artistiche.

Dopo quello del percussionista Lukas Niggli, questo è già il secondo evento della rassegna UNCOOL – ARTISTI IN RESIDENZA, reso possibile dai primi allentamenti delle misure di restrizione dovuti alla pandemia di Covid-19. Con grande caparbietà e coraggio, ma anche con senso di responsabilità, l’ideatrice di «Uncool Jazz Festival» Cornelia Müller (Ka) è dunque la prima animatrice culturale in Valposchiavo ad aver rotto gli indugi e a credere più che mai nel ruolo primario di musica, arte e cultura fruite dal vivo.

Prima del concerto era stata accuratamente appesa al pregiato soffitto della tromba delle scale, e poi srotolata lungo l’atrio, la carta trasparente utilizzata dalla musicista alla stregua di uno spartito musicale, un modello d’arte figurativa da lei denominato sonicon (neologismo da suono e immagine). Si tratta di un lavoro da essa eseguito durante il periodo in residenza a Poschiavo – cui era ispirata anche la performance di sabato scorso – germinato sul sentiero dei runchétt da Sursassa. Il progetto è poi stato rielaborato graficamente in atelier e quindi offerto musicalmente al pubblico.

La performance dal titolo emblematico «Land-in-scape – solo per viola, voce e la Valposchiavo» ha fatto rivivere al pubblico presente all’appuntamento i suoni, le magie, le armonie, ma anche le dissonanze che da circa due decenni contraddistinguono le proposte musicali uncool di Cornelia Müller. La violinista d’oltre Bernina ha infatti subito colto di sorpresa la platea con i suoi gorgheggi frammisti ai suoni della viola, maneggiata fra l’altro con varie tipologie di archetto.

Con questo progetto grafico-musicale Charlotte Hug è pertanto riuscita a far sue le istanze uncool, mettendo in atto alcuni elementi musicali riconducibili all’atto generativo (o creativo), alla sofferenza e alla morte in natura – con fasi parossistiche ed altre più distese – attirando gli spettatori in un vortice continuo di basse ed alte maree. Le pause dovute al cambio dell’archetto o di posizionamento scenografico si sono susseguite in modo armonioso, mentre per le orecchie più esperte non sono mancate, a tratti, alcune allusioni a composizioni classiche e moderne per strumenti ad arco.

La performance – come già svelato nel titolo – ha quindi ripercorso il paesaggio che l’artista ha interiorizzato durante le settimane trascorse in residenza a Poschiavo. Dagli scorci sui tetti del Borgo all’incontro con la natura dei runchétt, con le radici sparse lungo il sentiero; dal canto degli uccelli fino alla nostra calata locale. Non da ultimo saranno state anche alcune suggestioni provenienti dalla padrona di casa, Cornelia Müller, quale profonda ed eccentrica conoscitrice dello spazio e della natura circostante – oltre che di storia locale –, a rendere il concerto ancora più uncool.

Un ringraziamento speciale e doveroso sia rivolto pure ad Olga e Mario Häfliger, nonché alla famiglia Hasler, che come in altre numerose occasioni ospitano questi eventi a casa loro.


Achille Pola