Ero una Veltlinerin

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Nel terzo appuntamento al viadotto si proietta il film dell’associazione Argonaute sulle testimonianze di donne valtellinesi emigrate in Svizzera nel dopoguerra. Il viaggio, l’accoglienza, il lavoro, la lingua, il tempo libero e gli amori sono raccontati dalle protagoniste davanti alla telecamera delle ricercatrici.

Attraverso questo lavoro filmico, custodito su DVD con booklet, l’associazione Argonaute si propone, ancora una volta, di riprendere il discorso sulla donna valtellinese e vuole ricostruire le vicende di un gruppo di giovani che hanno vissuto l’esperienza dell’emigrazione nel secondo dopoguerra. Molti sono stati i luoghi di destinazione fra cui la confinante Confederazione svizzera.
Argonaute ha così incontrato e intervistato un campione di undici donne, oggi anziane, facendo raccontare loro la lontana vita di migranti. La vicina Svizzera, soprattutto il Canton Grígioni, aveva condiviso con la Valtellina lunghi anni di storia e doveva apparire come una terra ricca di opportunità ed insieme non lontana da casa. La realtà era invece quella di una nazione diversa per cultura, abitudini, lingua, condizioni economiche. Queste ragazze, tuttavia, coraggiose e intraprendenti, rese tali anche dalla recente esperienza della guerra, partivano alla ricerca di un lavoro che rappresentasse ora la risposta alla necessità di aiutare la famiglia, ora il raggiungimento d’indipendenza economica e di riscatto sociale.

A pochi passi dal viadotto dista la frontiera, una porta aperta su due realtà politiche, economiche e geografiche differenti, come l’Italia e la Svizzera. Si tenta attraverso questo lavoro di comprendere la Svizzera dei tempi attraverso l’occhio straniero, mediante un altro punto di vista sulla storia e la società elvetica che è un motivo per conoscersi maggiormente.

L’introduzione alla pellicola e dell’associazione sarà a cura di Maria Marchesi.

Le Veltlinerin intervistate: Rina Bertola, Rina Biancotti, Iolanda Cabassi, Clara Leoni, Irene Mondora, Celestina Mottolini, Irene Codazzi, Cesira Gini, Dora Gobbi, Laura Pini, Ilde Vitalini.

Progetto, interviste, regia: Maura Cavallero e Maria Marchesi

Riprese: Maria Marchesi

Montaggio: Riccardo Frizziero

L’Associazione Argonaute (informazioni tratte dal sito web) nasce nel 2004 per volontà e impegno di un gruppo di donne della provincia di Sondrio e mira a favorire il benessere della donna come presupposto per giovare all’intera società. Cultura, risorse, partecipazione, qualità della vita, opportunità di crescita umana, sociale e lavorativa: obiettivi ambiziosi, certamente, ma che l’Associazione persegue con entusiasmo ed energia attraverso una concreta interazione col territorio. Costituiscono esempi significativi dell’attività i convegni, i gruppi di discussione (presentazione di libri o di temi quali la donna nell’arte, nella filosofia, nella storia, nella musica) e gli incontri (lettura di poesie, spettacoli musicali). L’attività di Argonaute si basa anche sulla produzione audiovisiva. Per documentare e raccontare questa “storia al femminile”, sono intervistate donne di Valtellina e Valchiavenna, disponibili a narrare vissuti, esperienze, emozioni, eventi della loro esistenza. Queste preziose interviste rivelano l’importanza delle donne come elemento vitale del sostentamento e della continuità delle società umane insediate nelle “terre alte”, poco prima che giungesse la “modernità”. Nell’ultimo decennio sono stati pubblicati i film: La levatrice. Un mestiere di donne per le donne (2010), Volevo fare la maestra. Storie di maestre di montagna negli anni ’40 e ‘50 in Valtellina e in Valchiavenna (2012), ‘na vita sacrificada. Donne, famiglia e terra in Valtellina e in Valchiavenna negli anni ’40 e ’50 (2015), “era tutto buono allora” – Cibi semplici di una valle alpina (2016). Mentre nell’ambito librario: Maestre di Montagna. Foto e memorie degli anni ’40 e ’50 in Valtellina e Valchiavenna(2017).

Maggiori informazioni: www.argonaute.org

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Informazioni aggiuntive

  • In caso di brutto tempo, gli eventi si terranno presso l’ex scuola Li Geri di Campocologno, secondo l’orario di programmazione al viadotto.
  • Parcheggio presso Casa Besta, a nord del viadotto.
  • Alla manifestazione saranno adottate tutte le misure di sicurezza sanitarie necessarie contro la propagazione del Covid-19 (consigliato l’uso della mascherina)
  • Seppure piena estate, le serate in Valposchiavo possono essere fresche. Consigliamo di portare con sé indumenti caldi o coperte.

Un particolare ringraziamento per il supporto tecnico e amministrativo è rivolto al Comune di Brusio. Ulteriori ringraziamenti sono destinati alla Ferrovia retica e alla Comunità riformata di Brusio.

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Informazioni:
Pgi Valposchiavo – www-pgi.ch/valposchiavo – valposchiavo@pgi.ch – Tel. 0041 (0)81 834 63 17


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