Unione e orgoglio per il territorio nel progetto Noci Valposchiavo

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Martedì 15 settembre 2020 dalle ore 17.00 alle 19.00 si è tenuta la presentazione alla popolazione del Progetto Noci Valposchiavo, che ha lo scopo di coltivare interamente nella nostra regione le noci necessarie a realizzare la famosa torta di noci grigionese, in linea con quanto prevede la normativa sul marchio “Svizzera” e sull’utilizzo di un nome regionale come 100% Valposchiavo.

La designazione “Swissness” è un’indicazione di provenienza, ossia un’indicazione precisa dell’origine geografica delle merci o dei servizi per i quali essa viene utilizzata; pertanto, anche la materia prima di un prodotto marcato “Svizzera” deve essere, nel limite del possibile, di provenienza elvetica; se poi si usa un nome regionale per promuovere un prodotto, allora la materia prima e la fase di lavorazione dovrebbero provenire e avvenire da e in quella regione.

Il progetto 100% Valposchiavo incarna benissimo gli aspetti di valorizzazione e di trasparenza legati a un marchio ed a un nome regionale e, per questo motivo, sei anni fa ha scelto di accogliere fiducioso la proposta di “alpinavera” (una piattaforma di marketing e comunicazione per prodotti regionali certificati) che ha lanciato l’idea di realizzare un centro di competenza per le noci, così da poter produrre la turta da nus grisunesa con le noci interamente locali senza dover ricorrere all’importazione (tendenzialmente le noci in Svizzera provengono dalla Francia o dall’America).

Quattro aziende locali (Murin 73 di Brusio, La Pergola di Brusio, Karin Costa di Poschiavo e Piccoli frutti di Campascio) hanno deciso di aderire a questa iniziativa credendo nel suo successo e, cinque anni fa, hanno effettuato la piantumazione di 200 piante di noci nel territorio valligiano, concentrandosi prevalentemente nel comune di Brusio; questa primavera è stata costituita la cooperativa “Wallnuss-Kompetenzzentrum” e installata a Malans la macchina per la sgusciatura e per la cernita delle noci, mentre a La Mota di Miralago (Brusio, contrade di sopra) è stato allestito il centro di raccolta, lavaggio ed essiccatura delle noci raccolte in Valposchiavo.

Nella realizzazione di questo processo, abbiamo potuto beneficiare della presenza di un valposchiavino, Gian Andrea Pola, presso l’Ufficio per l’Agricoltura e la Geoinformazione dei Grigioni, il quale si è occupato della realizzazione e del finanziamento del progetto, soprattutto per la sede di Malans. Molto importante è anche il contributo dato dalle aziende che hanno fornito i macchinari provenienti rispettivamente dalla Francia e dall’Italia.

Durante le “porte aperte” vi è stata la possibilità di vedere da vicino le macchine in funzione e gli attrezzi acquistati per facilitare la raccolta, ma è stato anche un importante incontro informativo; è opinione comune che le noci siano un frutto resistente e sempre “generoso”, in verità la piantumazione delle piante di noci è costosa e dura 8 anni ed esse sono soggette agli squilibri stagionali. Pertanto si è dovuta selezionare con cura la qualità della pianta, scegliendo quella che meglio si adattata alle temperature del nostro territorio. Dietro questo progetto c’è quindi un dettagliato studio da parte del Plantahof.

Noci in Valposchiavo è un’ulteriore occasione per confermare l’unione e l’orgoglio della popolazione valligiana per il proprio territorio, fonte di importantissime materie prime. Qualche decennio fa era uso comune mettere a disposizione dei più bisognosi i territori comunali per piantare. Il progetto Noci in Valposchiavo si avvicina quindi a questa “memoria storica” ed invita i proprietari di noceti a raccogliere le noci ed a depositare nel centro di raccolta quelle non utilizzate per proprio uso personale, contribuendo così al successo di questa iniziativa (per agevolare tutto questo sarà possibile utilizzare, nel limite del possibile, l’attrezzatura acquistata per la raccolta).


Melissa Dorsa

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