Tanti progetti e una partecipazione molto alta alle votazioni del 27.9.2020
Con una partecipazione estremamente alta a livello svizzero, attorno al 59%, le cittadine e i cittadini Svizzeri decidono su cinque progetti diversi questa domenica 27.9.2020. Pure la partecipazione in Valposchiavo era molto alta: attorno al 54% nel comune di Brusio e il 60% nel comune di Poschiavo. Questa alta partecipazione può essere causata dal fatto che si è deciso su tematiche molto discusse, spesso anche a livello molto emotivo, ovvero sull’iniziativa per la limitazione, la legge sulla caccia, trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi, il congedo di paternità e l’acquisto di nuovi aerei di combattimento.
Iniziativa per la limitazione
Il popolo svizzero respinge con un chiaro no (61.69%) l’iniziativa per la limitazione proposta dal’ UDC. Nella Valposchiavo vediamo una differenza interessante tra il comune di Poschiavo e quello di Brusio (immagine 1): Poschiavo respinge l’iniziativa con il 52.72% mentre Brusio accetta chiaramente l’iniziativa con il 58.86% votando quindi in modo simile agli altri comuni italofoni dei grigioni e del Ticino. Secondo l’UDC, la libera circolazione di persone dovrebbe essere annullata perché danneggia l’ambiente, il mercato del lavoro, i servizi sociali e le infrastrutture della Svizzera: insomma, sembra essere colpevole di tutto il male. Ma oltre al fatto che è stato dimostrato che la libera circolazione di persone ha portato prosperità alla Svizzera, l’annullamento avrebbe messo in gioco le nostre relazioni con l’UE, che comunque è il partner principale della Svizzera. Infatti, se la Svizzera avesse dovuto annullare la libera circolazione di persone, avrebbe avuto 12 mesi di tempo per trovare un accordo con la UE, se no sarebbe caduta la clausola ghigliottina che avrebbe annullato anche gli altri sei accordi che fanno parte del pacchetto dei Bilaterali I. Le cittadine e i cittadini svizzeri hanno quindi dichiarato con il loro voto che vogliono mantenere la libera circolazione delle persone.

Legge sulla caccia
Un referendum molto controverso ed emotivo è stato pure quello della legge sulla caccia. Il risultato è stato incerto fino alla fine e infatti è stato rifiutato con solo il 51.92%. In questo referendum si vede una chiara differenza tra città e campagna, dove sicuramente la relazione con la caccia e le conseguenze causate dai lupi sono assai differenti. Possiamo vedere che le regioni alpine e quelle toccate dal fenomeno del lupo hanno accettato chiaramente la nuova legge sulla caccia. Queste si possono vedere comparando le immagini 2 e 3. Pure la Valposchiavo accetta chiaramente la legge: Brusio con l’80.42%, mentre Poschiavo con l’ 82.88% dei voti.


La revisione della legge sulla caccia è stata concepita nel contesto del numero crescente di lupi in Svizzera. Il Parlamento e il Consiglio federale hanno quindi proposto una nuova legge che consiste nell’accordare ai Cantoni la regolazione preventiva dei lupi. I lupi rimangono tuttavia una specie protetta. Lo scopo era di diminuire gli attacchi a pecore e capre, diminuire il conflitto tra lupo e uomo/donna. La legge dovrebbe inoltre aiutare a migliorare la protezione di varie specie di animali selvatici, tra i quali ad esempio gli uccelli acquatici, e favorisce un migliore collegamento fra gli spazi vitali della fauna selvatica. Il comitato contro questa legge non è d’accordo sul fatto che questa consenta l’abbattimento di animali protetti, senza che questi abbiano causato danni e, inoltre, crede che metta in pericolo la protezione delle specie in Svizzera.
Trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi
Il referendum sul trattamento fiscale delle spese per la cura dei figli da parte di terzi è stato anche chiaramente respinto con il 63.24% di voti contrari. Il comune di Poschiavo respinge il referendum con il 50.50%, mentre il comune di Brusio l’ha accettato con il 54.99%. Il risultato nazionale è assai interessante perché sia il Parlamento che il Consiglio federale hanno consigliato di accettare il referendum e pure tutti i partiti erano favorevoli, meno il Partito sociale (PS). Nonostante questo, sembra esserci una decisione chiara a livello nazionale, indipendentemente dal partito e dalle differenze città/campagna e questo è ben visibile nell’immagine 4. L’idea del Consiglio federale e del Parlamento era di aumentare la deduzione massima per la cura prestata da terzi prevista nell’imposta federale diretta, portandola da 10’100 franchi a 25’000 franchi per figlio/a. In questo modo vogliono promuovere la conciliabilità tra famiglia e lavoro e contrastare nel contempo la carenza di personale qualificato. I comitati referendari considerano l’aumento della deduzione generale per i figli un regalo destinato unicamente alle famiglie ricche. Inoltre, porterebbe a delle minori entrate fiscali pari a 370 milioni di franchi all’anno.

Congedo di paternità
La Svizzera ha deciso di accettare con il 60.34% il congedo di paternità di due settimane. Pure il comune di Brusio, con il 54.47%, e il comune di Poschiavo, con il 52.64%, hanno votato a favore. Come in altri progetti riguardo l’uguaglianza, come il diritto di voto delle donne, ad esempio, la Svizzera ha l’onore di essere l’ultimo paese in Europa a introdurre il congedo di paternità o il congedo paternale. Il popolo svizzero ha però dimostrato, questa domenica, che la famiglia non è solo una questione privata e che il congedo di paternità è un piccolo passo in direzione di uguaglianza uomo e donna, importante per il rapporto padre-figlio/a e importante per la madre per avere un sostegno a casa in un momento particolarmente bello, ma assai impegnativo. Un padre avrà due settimane di congedo di paternità da prendere entro sei mesi dalla nascita della figlia o del figlio. Come il congedo di maternità, anche quello di paternità verrà finanziato mediante le indennità di perdita di guadagno (IPG) e l’indennità prevista corrisponde all’80% del reddito medio. Interessante è vedere le differenze tra i cantoni conosciuti come piuttosto conservativi e quelli piuttosto liberali e anche le differenze linguistiche. I cantoni francofoni e italofoni erano molto più a favore che i cantoni tedeschi (immagine 5). Interessante è vedere che, per esempio, il referendum è stato accettato con l’ 81.64% nel canton Vaud e respinto con il 65.29% nel canton Appenzello Interno.

L’acquisto di nuovi aerei da combattimento
Fino all’ultimo non era chiaro se questo progetto fosse passato o meno, ma alla fine 8’670 voti hanno fatto la differenza e hanno fatto sì che la legge passasse con il 50.15%. Il comune di Brusio ha respinto il progetto con 50.42% voti e il comune di Poschiavo lo ha accettato con il 52.74% dei voti a favore. L’dea del progetto era che la Svizzera acquisti nuovi aerei da combattimento entro il 2030 per un massimo di 6 miliardi di franchi. Entro il 2030, dopodiché la flotta attuale sarebbe stata messa fuori servizio. Secondo il comitato referendario, il decreto federale dà carta bianca a Consiglio federale e Parlamento, autorizzandoli a spendere 6 miliardi di franchi per acquistare inutili aerei da combattimento di lusso. Questi soldi verranno quindi a mancare in settori come la sanità, la protezione contro le catastrofi o la lotta al cambiamento climatico. Interessante, anche in questa iniziativa, nuovamente la differenza tra i cantoni italofoni e francofoni e quelli tedeschi. Mentre i primi respingono chiaramente il progetto, gli altri lo accettano (immagine 6).

Per ulteriori informazioni riguardo queste votazioni, quelle in passato e in futuro e tutti i risultati (pure a livello comunale) consultate l’applicazione VoteInfo (informazioni ufficiali sulle votazioni).
Lena Baumann