Assemblea generale Raiffeisen Valposchiavo: buoni i risultati del 2019

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Copyright Julian Salinas

Il 21 ottobre, presso le palestre di Poschiavo, si è tenuta l’Assemblea generale della Raiffeisen Vaposchiavo. Inizialmente prevista per il 25 aprile, l’adunanza era stata poi rimandata a causa del Coronavirus.
“Anche se avevamo la possibilità di non fare un’assemblea in presenza, ma di limitarci a una votazione per iscritto, la Raiffeisen Valposchiavo è stata una delle poche banche svizzere a voler optare per una vera assemblea anche perchè – ha detto il presidente del Consiglio di amministrazione Tino Zanetti aprendo la serata – pensavamo di poter fare una piccola festa, come sempre abbiamo fatto. Con le nuove regole, però, e con l’aggravarsi della situazione, è stato evidente che non poteva esserci una cena, non potevano esserci i regali, non poteva esserci l’intrattenimento musicale. È rimasto solo un incontro, con le mascherine e a distanza”.

Presenti alla serata una trentina di persone, di cui 28 soci a rappresentare (deleghe comprese) 32 persone. L’organizzazione e il rispetto delle norme sono ineccepibili: mascherine, disinfettante, due metri di distanza tra le sedie e protezione di plastica monouso per chi parla al microfono.

Con queste premesse, non c’è da meravigliarsi se, nonostante i numeri del bilancio della Raiffeisen Valposchiavo del 2019 siano più che buoni, si è notata in Zanetti una certa amarezza per un’assemblea privata della sua parte più conviviale.
Dopo le nomine degli scrutatori e le formalità di rito, Zanetti ha poi proseguito illustrando i cambiamenti intervenuti a livello di Governance nella Raiffeisen come gruppo, anche a seguito della crisi di fiducia del 2018 (dipendente dalla gestione centrale e non dalle singole casse). I mutamenti a livello statutario consegnano una Raiffeisen più trasparente e un rafforzamento del ruolo delle 235 banche che ne fanno parte.

Garantire la vicinanza alle persone resta la Stella Polare della banca valposchiavina, anche se le sempre maggiori incombenze per il rispetto delle regole richiedono anche una quantità di personale sufficiente a svolgere compiti complessi. Quanto alla Raiffeisen Valposchiavo, una delle più piccole del sistema e la più piccola del Cantone dei Grigioni, resta sullo sfondo da valutare per il futuro la possibilità di una fusione con la Raiffeisen Engadina e Mustair, anche se, al momento, gli eventi legati al Coronavirus hanno congelato ogni ragionamento a riguardo.
La banca si è dotata di una nuova e moderna sede a Poschiavo, la cui architettura ha attirato tanti complimenti e qualche critica ma, soprattutto, i cui spazi sono molto apprezzati da coloro che vi lavorano. La sede si affianca a quella di Brusio.

In chiusura, oltre a ringraziare i soci, i collaboratori e tutti coloro che hanno cooperato alla gestione della banca e la realizzazione della nuova sede, Zanetti ha presentato un importante cambio alla direzione della banca, già avvenuto nei fatti pochi mesi fa. Ad Erno Cortesi, che è ora pensionato, è succeduto alla guida Matteo Marchesi, trentanovenne, nuova entrata tra i collaboratori della Raiffeisen. Cortesi aveva per così dire seguito l’intera storia della Raiffeisen in Valpoaschiavo, iniziando dalla Raiffeisen Sant’Antonio, per passare in quella di Li Curt e confluire all’epoca delle differenti fusioni (l’ultima con la Raiffeisen San Carlo) in quella Valposchiavo a oggi esistente.

Erno Cortesi ha quindi avuto, per l’ultima volta, l’incombenza di presentare i risultati di bilancio del conto 2019. I numeri della banca sono in crescita, sia in termine di somma di bilancio (337 milioni a fronte dei 332 della gestione precedente) sia per i prestiti (284 milioni dai 277 precedenti) sia, infine, per i depositi (243 milioni contro 241) e gestioni patrimoniali (69 milioni invece di 50). Quest’ultima voce, in particolare, sottolinea che sempre di più i clienti della banca non si limitano a depositare i propri fondi sui conti correnti (i cui interessi sono ormai bassissimi) ma li affidano per cercare di trarne maggiore profitto ai consulenti Raiffeisen Valposchiavo.

Il margine di interesse, a causa delle dinamiche non solo svizzere ma mondiali è sempre più ridotto a livello sistemico, e nella Raiffeisen si mantiene all’1,04%, superiore alla media delle altre Raiffeisen cantonali (0,95%).
La diminuzione del risultato di esercizio (da 2,084 milioni a 1,232 milioni) è invece interamente dovuta ad ammortamenti straordinari (per 867.000 franchi) senza i quali il risultato sarebbe superiore all’anno precedente (2,099 milioni).

Dopo il rapporto positivo del revisore Davide Albergati, è venuto il momento delle deliberazioni, che hanno approvato tutti i punti all’ordine del giorno all’unanimità, a partire dai conti sino alla remunerazione delle quote sociali (rimasta al 6%) e alle modifiche di statuto, richieste dall’adeguamento a livello di singole banche allo statuto Raiffeisen.

In chiusura di serata, oltre alla consegna di omaggi (un mazzo di fiori, prodotti tipici della Valposchiavo e vino) a Erno Cortesi, un saluto da parte di Matteo Marchesi, che con entusiasmo ha sottolineato il valore della Raiffeisen Valposchiavo come una banca aperta, sana e vicina alla clientela.

L’auspicio finale, da parte di tutti, è quello di un’assemblea ad aprile 2021 dove recuperare di nuovo (con cena, regali e musica) l’atmosfera di festa che ha sempre, in passato, caratterizzato le assemblee Raiffeisen.


Maurizio Zucchi

Maurizio Zucchi
Membro della redazione