Il Covid sta influenzando, oltre al resto, anche la stagione sciistica Svizzera. Nonostante la decisione delle autorità elvetiche sia quella di tenere aperti gli impianti di risalita, a differenza delle serrate di altri stati come l’Italia, molti cittadini sembrano intenzionati a non usufruire di questa apertura ed evitare ogni assembramento e rischio di contagio. Questa teoria viene sostenuta anche nel recente sondaggio de Il Bernina nel quale, alla domanda “Con l’inverno si apre la stagione sciistica: andrai a sciare nonostante il Covid?” il 57% (91 voti) dei votanti ha risposto no, il 10% (16 voti) è indeciso e solo il 33% (52 voti) ha optato per il sì.
A fare le maggiori spese di questa generale rinuncia sembra essere lo sci alpino, nel quale il timore di lunghe code per usufruire di un mezzo di risalita o la paura del contagio durante l’utilizzo, sembrano essere i deterrenti più forti. Ad essere più gettonati sembrano essere sport invernali più autonomi come lo sci di fondo e le ciaspole, che non necessitano di impianti e possono essere effettuati in qualsiasi momento senza rischiare assembramenti.
In Valposchiavo lo sci di fondo e le ciaspole, con le piste di La Rösa e Cavaglia, sono già conosciuti e praticati. Alla ricerca di consigli esperti per i lettori, Il Bernina ha intervistato Romeo Lardi, nella sua figura di guida escursionistica.
Romeo, lei che è nell’ambiente, concorda, da quel che sente, che quest’anno lo sci alpino sarà praticato molto meno che negli scorsi anni (causa Covid) e invece ci si dedicherà più agli sport con approcci più individuali?
Stagione nuova, discipline nuove. Le ultime tendenze del fitness si apprestano a popolare le nostre montagne. La moda sportiva di quest’anno, però, non è il semplice prodotto di un mondo digitale in cui le informazioni girano sempre più rapide e gli influencer più seguiti dettano legge. La stagione 2020-2021 vedrà scorrere nuovi approcci e cambiamenti di tendenza legati anche in parte alla (purtroppo) costante presenza del Covid-19 nella vita di tutti noi. Ciò non significa tuttavia impossibilità di allenarsi, né monotonia: anzi, la gamma di opzioni tra cui attingere si fa sempre più ampia e flessibile. E poi, fino a prova contraria, gli spazi all’aperto sono ancora accessibili.
Quali saranno le nuove esigenze dettate dal virus?
La pandemia da coronavirus ha decisamente scosso, oltre al mondo in generale, l’escursionismo. E se finora i motori propulsori del settore sono state discipline incentrate prevalentemente sulla forza, sulla velocità e sull’esercizio fisico portato all’estremo, oggi il focus è sulla salute: approcci più olistici a diretto contatto con la natura. È un vero e proprio sondaggio a confermarlo: il Fitness in times of Corona, presentato dalla German Industry Association for Fitness and Health (DIFG). Lo studio mette in tavola nuove esigenze legate a maggiori misure di prevenzione e protezione: gran parte della popolazione che in quarantena ha optato per camminate, corse e allenamenti all’aperto, continua a prediligere gli spazi outdoor invernali.

Quindi sarà l’anno delle ciaspole?
Beh… chi sa camminare, sa pure ciaspolare! Camminare con le ciaspole, ovvero con le racchette da neve, è uno dei modi più belli per trascorre del tempo in montagna o per fare un’escursione durante la stagione invernale. Si tratta di un’attività apprezzata da tutti perché può essere praticata anche da quelli che non sanno sciare, visto che non richiede competenze particolari se non quella di prendere confidenza con gli attrezzi e capire come muoversi senza difficoltà. Poi ci saranno nuove (o quasi) attività a rompere gli schemi degli anni precedenti. Tra queste, spopola l’escursionismo invernale che assicura al contempo un ottimo consumo calorico, l’incremento del metabolismo basale e una maggior efficienza cardiaca, una perfetta soluzione in tempi di Covid-19, sulle nostre magnifiche montagne, ricoperte da una coltre di neve, che da molti anni ci sognavamo.
Quali misure avete adottato voi guide escursionistiche contro il Covid?
Le nuove restrizioni significano in pratica, per noi che siamo autorizzati a ciaspolare, ad uscire solo in gruppi di massimo 5 persone. 5 poi significa 4 + 1, ovvero 4 ospiti e 1 guida escursionistica. Il regolamento corrispondente può essere trovato nell’articolo 6 al seguente link: https://www.comex.swiss/fr/directives. C’è una piccolo spiraglio che ci permetterebbe di uscire con più ospiti: dividere il gruppo e integrare un aiuto guida in formazione, tenendo conto del terreno e delle condizioni, che devono corrispondere alla formazione nonché alle capacità delle persone coinvolte. In questo caso i gruppi devono rimanere indipendenti l’uno dall’altro e non devono mescolarsi tra loro, nemmeno durante la pausa. Con questa misura possiamo servire fino a 8 ospiti.
Grazie ad una specifica fatta dal BASPO, posso segnalare due eccezioni alla regola delle 5 persone: Questa limitazione non si applica alle persone che vivono nella stessa casa, sia essa una famiglia o un appartamento condiviso. In questo contesto, i bambini e i giovani di età inferiore ai 16 anni non devono essere conteggiati.
Il Piano di protezione per lo sport della montagna a diffusione popolare nelle attività outdoor, mirato al contenimento della COVID-19 dà queste indicazioni:
• rispetto delle regole di comportamento e igiene dell’UFSP;
• distanziamento sociale (almeno 1.5 metri)
• gruppi di 5 persone al massimo; registrazione dei partecipanti ai fini della tracciabilità di possibili contagi;
• indossare la mascherina quando non è possibile rispettare il distanziamento.
Gli sportivi della montagna, così come le guide, non possono partecipare alle attività se presentano sintomi di un contagio da COVID-19. Se in precedenza si fossero avute attività con un gruppo, questo va tempestivamente informato circa i sintomi della malattia.
Questa disposizione verrà comunicata prima di ogni evento a tutti i partecipanti, in modo tale che le persone interessate evitino idealmente un eventuale contatto con il gruppo.
In caso di pernottamenti esterni vanno osservate le prescrizioni della struttura ricettiva. Per i pernottamenti in capanna occorre portare con sé il sacco-lenzuolo, una federa per il cuscino e il disinfettante. Inoltre, non sono possibili i pernottamenti senza la prenotazione.
Oltre all’attrezzatura da montagna occorre avere con sé disinfettante e mascherine personali.

Lei, personalmente, come vede queste restrizioni?
La montagna, in inverno, regala tantissime emozioni e sicuramente coinvolge. La neve crea un panorama unico con il suo candido e puro bianco. Per me andare in montagna in inverno è come fare un tuffo nei ricordi d’infanzia e tornare ad essere bambini quando ci si divertiva a tirarsi le palle di neve, a calpestare quel soffice manto bianco.
Per godere della bellezza dei paesaggi mozzafiato della nostra magnifica Valposchiavo, dell’aria frizzantina dell’inverno, dei momenti di quiete assoluta da vivere tra le nuvole ci sono alcuni accorgimenti che devono essere messi in pratica. Prima di iniziare qualsiasi ciaspolata, è sempre bene essere molto vigili rispetto al luogo nel quale ci si trova: i pericoli della montagna sono sempre dietro l’angolo: per questo bisogna stare attenti alle zone nelle quali il rischio valanga è più elevato e a non avventurarsi da soli se non si conosce il percorso.
Continua…
A cura di Ivan Falcinella