Il cuore alpino delle metropoli smart

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11 dicembre 2020, Giornata internazionale della Montagna. Mai come quest’anno ho desiderato vivere accanto alle amate vette; invece da mesi mi tocca ammirarle (e immaginarle) grazie alle foto; nel migliore dei casi le osservo all’orizzonte, nelle terse giornate invernali, oggi di nuovo cariche di neve come non accadeva da anni. Viste dalla pianura, le Alpi più che una barriera rappresentano una sorta di sfida; indicano il confine da superare per ritrovare il legame stretto con la terra. Le guardo e so che lassù ritrovo forza ed entusiasmo, passione e audacia.

Solo qualche settimana fa l’IMD di Losanna ha pubblicato lo Smart City Index; anche quest’anno, tra le prime dieci città di 102, ci sono due città svizzere, Zurigo seconda e Ginevra quarta, due città “di montagna”, capaci di costruire e rinnovare il complesso equilibrio tra ambiente ed esigenze di vita. Mentre scorrevo la classifica 2020 (Singapore anche quest’anno è la prima al mondo) riflettevo sul cosiddetto patrimonio immateriale della Montagna, fatto di cultura, tradizione, lingua, tecnologia e artigianato e mi chiedevo quanto questo patrimonio sia parte attiva nel successo delle città svizzere. Forse non c’è un nesso diretto o meglio, non si è ancora indagato in questo senso, ma osservando le prestazioni di Zurigo registrate negli indicatori che compongono l’indice, l’ipotesi si dimostra suggestiva. Sicurezza pubblica, servizi sanitari efficienti e a portata di cittadino, spazi green, sostenibilità, accesso alle scuole e alla formazione professionale permanente degli adulti sono tra le eccellenze di Zurigo; eccellenze a cui si aggiunge una capillare distribuzione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione. Pur essendo una metropoli cosmopolita, Zurigo conserva quasi intatta l’anima del paese di montagna; una città policentrica, tra boschi e colline, collegata da una fitta rete di tram, battelli e treni, come fossero sentieri. Ogni quartiere è un paese nel paese, con le sue specificità e le sue tradizioni, che resistono alla globalizzazione e che spesso sanno dialogare con il nuovo mondo. Una metropoli a misura d’uomo, in cui valli, lago e colline scandiscono il perimetro della vita e rendono meno pesante l’isolamento di questi mesi.

La Montagna restituisce il valore del tempo, costruisce la comunità, allena la resistenza e la resilienza, educa alla perseveranza e alla lungimiranza. La Montagna regala forza, pace, introspezione e la tecnologia garantisce la connessione oltre le asprezze del territorio, per essere parte attiva di un tessuto sociale, culturale, economico sempre più interconnesso.


Chiara Maria Battistoni

2 COMMENTI

  1. Cara Chiara, saperti ingegnere , donna di numeri e tecnologie, e vederti ogni volta frugare sotto cifre formule e statistiche per smascherare pensieri profondi e pieni di sensibilità è fantastico. Grazie di regalarci questa tua passione e curiosità per la terra che ti circonda. Leggerti è sempre come stare avvolti dentro una coperta morbida

  2. Non posso che elogiare l’articolo della Signora Battistoni. Vivo a Zurigo e posso essere a stretto contatto con la natura, la Montagna a Viano, quando posso. Viviamo in zone montane fantastiche, siano esse città o paesi!