Parte II
Prosegue l’intervista (clicca qui per accedere alla prima parte) a Romeo Lardi, esperta guida escursionistica, che in questa seconda parte ci parla degli approcci allo sci escursionistico e ai pericoli da evitare.
Romeo, cosa consiglierebbe a chi per la prima volta vuole ciaspolare o fare sci alpinismo?
Esiste proprio un decalogo per chi si approccia a queste discipline. Una sorta di dieci comandamenti dell’escursionista, ve lo riporto qui sotto:
Affidatevi ai professionisti
Come per lo sci su su pista anche per il ciaspolare o per lo sci alpinismo esistono tecniche di progressione a cui fare riferimento e che il professionista della montagna, la guida alpina, la guida escursionistica, insegna. Non si tratta solo di imparare a salite fuori pista, ma anche a scendere in modo corretto.
Avventura in sicurezza
Il mio consiglio per chi inizia è di fare almeno un’escursione in montagna con una guida, perché oltre alle tecniche di salita e discesa, servono importanti nozioni di sicurezza. Uno dei pericoli più conosciuti sono le valanghe, ma ne esistono altri. Ci sono anche percorsi su pista battuta, perché negli ultimi anni le località più importanti hanno creato tracce e sentire ad hoc per i ciaspolatori. In questo caso viene meno la bellezza di avventurarsi nei boschi di montagna ricercando un momento “wild” nella natura e viene dato spazio al puro allenamento. A mio avviso il divertimento sta nell’andare là dove gli impianti di risalita non arrivano. Luoghi incontaminati dove volpi, galli forcelli, pernici e ermellini vengono colti impreparati dalla nostra presenza.
Attrezzatura tecnologica a garanzia di una sicurezza maggiore
Bisogna sempre esse equipaggiati con Artva, pala e sonda, indispensabili e obbligatori per chi partica questo sport. Consiglio, oltre a leggere le istruzioni, di fare un corso per imparare ad usare al meglio questa attrezzatura perché non basta una chiacchierata prima della gita. Come per il telefono nuovo anche l’ARTVA necessita di un po’ di pratica prima di usarlo al meglio. A questi apparecchi tecnologici aggiungerei nello zaino MiniInReach: un Gps e comunicante satellitare che permette di essere sempre rintracciati anche dove il telefono non ha linea e, nel caso di incidente, lanciare un SOS.
ARVA, Apparecchio di Ricerca in Valanga o, più correttamente, ARTVA, Apparecchio di Ricerca dei Travolti in valanga. L’ARTVA è uno strumento che può aiutare in caso di slavine. Il problema “sicurezza” è complesso e bisogna affrontarlo con grande attenzione. Da parte mia raccomando a tutti di partecipare alle giornate di istruzione riguardanti il corretto uso di questo vitale istrumento. e gli ho dedicato una pagina, che trovi qui: La sicurezza nelle ciaspolate
Tieni presente che l’ARTVA di per sè non fa nulla e, in caso di slavina, è necessario saperlo utilizzare. Chi accompagna le ciaspolate lo sa fare.
Le ciaspole
Negli ultimi anni, per chi è alle prime armi e non vuole spendere senza prima aver fatto un’esperienza, le si trovano anche a noleggio.
Scarponcini
Come per lo sci, chi è alle prime esperienze deve sceglierlo leggero e allo stesso tempo deve sentire un buon supporto alle tibie, con la pianta del piede be avvolta e una sensazione di ottimo confort.
Le calze
Quanto si parla di escursionismo invernale va fatta molta attenzione anche alle calze. Non devono essere troppo spesse, perché dopo pochi minuti di attività soffrireste per le vesciche e nemmeno troppo pesanti in quanti il rischio di sudare troppo in salita. Io consiglio una calza sottile che permetta al piede di muoversi appena dentro la scarpa ma senza creare irritazioni. Le aziende che producono calze per questo tipo di attività, hanno nuovi filati naturali e sintetici che garantiscono sia la termicità che la traspirazione. Dunque chiunque, freddolosi e non, troverete di certo quella giusta per voi.
La scelta della gita
È bene scegliere l’itinerario in base alle proprie capacità fisiche, alle condizioni di innevamento e in generale a quelle della montagna; consultare sempre l’ Homepage dell’SLF Bollettino valanghe e situazione neve.
L’abbigliamento
Deve essere soprattutto traspirante e resistente. È bene vestirsi a strati, più leggeri in salita perché si suda parecchio, e coprirsi in discesa. Magari portandosi dietro un underwear asciutto di ricambio. Per gli stessi motivi consiglio anche un doppio guanto e un doppio berretto, leggeri per la salita e caldi per la discesa.
Alimentazione
Fare attenzione a bere e mangiare anche durante la salita. Questo non significa a metà strada cercare una baita per la polenta concia, quella va bene dopo la gita. Ma avere una o due barrette di cereali, o un gel naturale e una bevanda con Sali energetica.
Le regole più importanti
Divertitevi in sicurezza e non abbiate paura di chiedere informazioni o di tornare sui vostri passi se l’istinto vi dice che sarebbe meglio affrontare una torta di noci ad una gita troppo rischiosa. RISPETTO DEGLI ALTRI: Ogni ciaspolatore deve comportarsi in modo da non mettere mai in pericolo l’incolumità degli altri. Ciaspolatori, sciatori e snovboarders sono responsabili non solo del loro comportamento nella natura, ma anche delle loro attrezzature, e dei loro eventuali difetti, anche se nuove e d’avanguardia.

Bastano questi consigli secondo lei per effettuare un’uscita in sicurezza?
Nonostante i ripetuti appelli alla prudenza, ogni stagione invernale conta diverse tragedie che coinvolgono “escursionisti della domenica”, scialpinisti, freerider, ciaspolatori ma anche “esperti” frequentatori della montagna. Andare in montagna in inverno, specialmente fuori dai percorsi battuti, è sicuramente un’esperienza molto affascinante quanto emozionante, ma anche pericolosa, soprattutto per le insidie che si possono presentare.
Il buon senso, la prudenza e l’esperienza spesso non bastano.
La prudenza è l’atteggiamento cauto ed equilibrato di chi, intuendo la presenza di un pericolo e prevedendo le conseguenze dei suoi atti, si comporta in modo tale da non correre inutili rischi ed evitare in questo modo qualsiasi possibile danno. Inoltre, è una delle quattro virtù cardinali della morale occidentale.
Dunque, come si può essere prudenti in montagna e affrontare con sicurezza un’uscita scialpinistica o con le racchette da neve?
Bisogna sapere e ricordare che i pericoli della montagna invernale possono essere soggettivi o oggettivi. Quelli soggettivi riguardano il comportamento sbagliato che possiamo avere nei confronti dell’ambiente montano o errori di valutazione e possono essere: allenamento inadeguato, attrezzatura e abbigliamento inadeguato, disattenzione e capacità tecnica inadeguata.
I pericoli oggettivi invece sono le valanghe, scarsa visibilità, freddo e vento. Spesso gli incidenti scaturiscono dalla compresenza di entrambi i pericoli. Nel caso di valanga, ad esempio, il pericolo oggettivo c’è (lastrone instabile) ma è il ciaspolatore che, per errata valutazione del pendio o inesperienza, ne causerà il distacco rischiando di essere travolto. Bisogna anche imparare a riconoscere la neve, valutare le condizioni meteorologiche consultando i bollettini e la situazione pericolo valanghe e a saper rinunciare a un’uscita piuttosto che “sfidare la sorte”.
Esiste un pericolo per gli animali selvatici?
Le zone adatte ad escursioni con racchette da neve si distinguono, di regola, da quelle in cui si pratica lo sci d’escursionismo. Coloro che passeggiano con le racchette prediligono le zone limitrofe ai boschi o boschi stessi in cui si ha una pendenza del terreno da lieve a moderata. Così, oggigiorno, ci si inoltra sempre più spesso in luoghi che fino a poco tempo fa venivano risparmiati da ogni intrusione umana. Proprio in questi luoghi dimorano, per esempio, il gallo cedrone, il fagiano di monte e i camosci che, nel clima rigido dell’inverno, lottano per la sopravvivenza. Il disturbo della quiete di questi animali ne può compromettere il loro sopravvivere perché essi, per ogni fuga, bruciano molte energie preziose. Nel peggiore dei casi, un grande dispendio di energie può per loro significare la morte.

E’ pericoloso andare nella neve fresca?
Il pericolo c’è sempre (anche attraversando la strada di fronte a casa) e c’è in maggiore misura quando uno lo va a cercare oppure quando non si sa come evitarlo. Le competenze e l’esperienza servono proprio a cercare di evitare rogne e pericoli.
I pericoli delle ciaspolate possono essere così riassunti:
Slavine: andando su neve fresca, in ambienti contaminati, si corre il rischio che una slavina cada sui ciaspolatori (ma anche su tutti gli altri frequentatori della montagna invernale). Per minimizzare questo rischio si devono cercare percorsi e giornate adatte, oltre a saper valutare criticamente lo stato del manto nevoso
Orientamento: la neve fresca copre ogni sentiero, per cui non contare di trovare bandierine di vernice o segnali che ti indichino la via corretta. Magari qualcuno è già passato prima di te lasciando la sua traccia, ma sei proprio sicuro che questa traccia porti alla destinazione che ti sei prefissato di raggiungere oppure da un’altra parte? Per minimizzare questo rischio è bene andare con qualcuno che conosce bene la zona e che magari abbia già fatto quella ciaspolata. Anche il GPS può aiutare, ma bisogna saperlo usare
Freddo: le temperature invernali viaggiano spesso sotto zero, inoltre le giornate sono mediamente più corte. Tutto questo aumenta il rischio, dato che è fondamentale pianificare un’uscita in modo che i tempi siano compatibili con le ore di luce a disposizione. Inoltre un adeguato abbigliamento può diventare critico.
Ciaspolare non è solo una disciplina sportiva ma è uno stile di vita, una passione che ad ogni inizio inverno richiama sempre più persone. Aumentano infatti coloro ai quali lo sci da pista comincia a stare un po’ stretto e desiderano mettersi alla prova con uno sport più libero, come è appunto l’escursione con le ciaspole. Ecco che molti si chiedono: da dove partire e come iniziare? Soprattutto se si vuole fare questa esperienza, muovendosi in sicurezza.
Caratteristica peculiare di questo sport è che le ciaspole sono usate fuori dai percorsi battuti come unici mezzi di locomozione, quindi anche per scendere e salire perché non si utilizzano mai gli impianti di risalita. E se questo è assolutamente alla portata di molti, non lo è certo per tutti. Essendo uno sport di resistenza, richiede fatica e, soprattutto all’inizio, una certa forza di volontà. Proprio per questo il ciaspolare va affrontato per gradi, senza scoraggiarsi se le prime uscite risulteranno un po’ deludenti.
A cura di Ivan Falcinella