Claudio Lardi: un poschiavino chiamato a risolvere la crisi di Roveredo

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Immagine RSI

Roveredo ha dal 26 gennaio un nuovo commissario. Si tratta dell’Avvocato Claudio Lardi, originario di Poschiavo, già Consigliere di Stato per il Partito Socialista dal 1999 al 2010.

Dalle elezioni del 2019 il Municipio di Roveredo versa in una crisi istituzionale di difficile soluzione: ribaltamenti di risultato a seguito di ricorsi legali e una situazione ingarbugliata avevano già portato il Governo a nominare la Consigliera Nazionale Anna Giacometti commissaria con un incarico a tempo da luglio a settembre 2020. Nella seduta del 26 gennaio il Governo, valutata attentamente la situazione e anche considerando le possibili alternative (tra cui la decadenza del Municipio e la curatela) ha deciso di nominare un nuovo commissario nella persona di Claudio Lardi. Abbiamo fatto qualche domanda a Lardi su questo importante e delicato compito.

Avvocato Lardi, abbiamo saputo che è stato nominato Commissario a Roveredo. Che cosa ci dice di questo suo nuovo incarico? Con che mandato arriva nel Moesano?
Il 26 gennaio il Governo mi ha nominato nuovo Commissario. Per prima cosa, nella stessa serata di martedì, io e il Consigliere di Stato Rhatgeb siamo subito andati a Roveredo per comunicare la decisione ai municipali, perché lo sapessero prima dei comunicati stampa.

Il mio compito è quello di cercare di mettere un po’ d’accordo le componenti del Municipio, superare alcune incomprensioni a livello personale. Questa è per loro anche una sorta di ultima occasione: se ci dovessero essere delle dimissioni e il Municipio non fosse più in grado di funzionare scatterebbe la curatela e la decadenza. Voglio essere molto chiaro: io non arrivo a Roveredo come un “capo” a sostituire nessuno o a comandare. I cinque municipali restano in carica e già dal primo incontro di martedì scorso è emersa la volontà di trovare una soluzione insieme: loro con me. Io ho un grande rispetto per loro e per il mandato popolare che hanno ricevuto con le elezioni, così come ho rispetto per gli impiegati comunali, che voglio incontrare al più presto.

Che differenza c’è tra il suo mandato di Commissario e quello della Consigliera Nazionale Anna Giacometti?
Devo dire che Anna Giacometti, che mi ha preceduto, ha svolto qui un ottimo lavoro e ha portato avanti tanti progetti. Solo che in tre mesi non si possono fare miracoli. Comunque l’ho anche sentita per chiederle alcuni consigli e la sua opinione sulla situazione. Il mio incarico, invece, va fino alla fine del 2022, alle prossime elezioni.

Come è stato il ritorno a un lavoro politico dopo una decina di anni di pausa?
Quando mi è stato chiesto, ho subito accettato. Quando il Governo chiama, soprattutto se si pensa di dare un contributo, si deve accettare. Essere fuori dal gioco politico credo che possa essere un aiuto. E in più a Roveredo non ci sono socialisti nel Municipio, il che rende la mia figura ancora più esterna e neutrale.

Non è la prima volta che Roveredo si trova in difficoltà. Come mai questo accade qui e non, per esempio, in Valposchiavo?
Credo che sia dovuto principalmente al sistema di elezione dei municipali, che vengono eletti con un sistema proporzionale. Si elegge così il gruppo politico e non la persona. Ma nei comuni, specie quelli più piccoli, questo genera problemi perché si dovrebbe scegliere in base alla persona e non all’appartenenza. C’è insomma un eccesso di politicizzazione.

Nel farle gli auguri di buon lavoro, vorrei farle un’ultima domanda che c’entra poco con l’incarico. Dopo tanti anni, cosa la tiene ancora legato alla Valposchiavo?
Tutto. Anche se me ne sono andato che avevo… 16 anni, quindi ormai cinquant’anni fa, non c’è giorno in cui io non parli con un poschiavino, di persona o al telefono, o non mi interessi di qualcosa della Valposchiavo. Sono un “poschiavino militante”. Ogni lunedì ci troviamo con un gruppo di persone, pensionati, a parlare di Valposchiavo. Oltre all’attaccamento personale, a Poschiavo ho un’appartamento dove torno spesso e anche di recente quando ho dovuto comprare un’auto nuova… L’ho comprata in Valposchiavo! Mi sento ancora molto molto legato alla mia valle.


Maurizio Zucchi

Maurizio Zucchi
Membro della redazione

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