ACV promuove il sostegno alle attività in crisi: la situazione in Valposchiavo

0
1056
pixabay

E’ stata spedita pochi giorni fa la newsletter con cui l’associazione Artigiani & Commercianti Valposchiavo, in collaborazione con l’associazione mantello Unione Grigionese Arti e Mestieri (UGAM), ha informato i propri lettori sulla possibilità di ricevere consulenza esperta e mirata per affrontare la crisi economica legata al coronavirus. Il Bernina, interessato a sostenere questa iniziativa, positiva e propositiva, ha cercato di capire meglio la situazione della Valposchiavo e di spiegare chi può usufruire di questa consulenza.

L’intento dell’ACV con questa newsletter, ci spiega la coordinatrice Manuela Kalt-Demonti, è quello di prevenire e tamponare eventuali “casi disperati” che hanno diritto ad aiuto e consulenza nella propria madrelingua. “Al momento attuale, – argomenta la coordinatrice ACV – non sono a conoscenza di attività in Valposchiavo che hanno dovuto chiudere a causa della crisi economica legata al COVID-19. Alcune aziende si sono riorganizzate, oppure hanno chiuso la propria attività per proseguire in collaborazione con un’altra ditta. Si cercano quindi soluzioni costruttive, snellendo spese varie e cercando risorse in comune”.

L’ACV interpreta come un segnale positivo questo modo di agire delle aziende in un frangente così difficile. Ricordando come le piccole attività in luoghi discosti e nelle valli periferiche, vedi la Valposchavo, sono da sempre abituate a cercare soluzioni costruttive ai più svariati problemi adattandosi ai tempi ed alle esigenze dei consumatori. Alcuni esempi attuali di questa incrollabile volontà di adattamento possono essere la creazione degli shop online, i ristoratori che offrono il servizio take-away e gli altri negozianti che recapitano la merce richiesta direttamente a casa dei consumatori. Tutti segnali positivi che indicano la voglia e il bisogno di far continuare a esistere le tante attività presenti sul territorio.

“Vorrei ricordare, – conclude Manuela Kalt-Demonti – che molte attività sono in pieno regime lavorativo, non bisogna guardare dunque solo al bicchiere mezzo vuoto. I prossimi mesi saranno decisivi per il futuro delle nostre aziende, anche se è difficile fare previsioni al momento. L’Associazione Artigiani e Commercianti Valposchiavo sprona i propri soci a non mollare, a continuare a preservare i posti di formazione e i posti di lavoro, scommessa che funzionerà solo se tutti, consumatori compresi, si impegneranno a sostenere attivamente le aziende in Valposchiavo, ora e nel futuro. Consultando i dati della scorsa estate anche la prossima potrebbe rappresentare un momento di ripresa turistica ed economica e pertanto dobbiamo farci trovare pronti”.

Manuela Kalt-Demonti

Su incarico dell’Unione Grigionese Arti e Mestieri (UGAM) le suddette consulenze avverranno in collaborazione con Livio Zanolari che garantirà una comunicazione rapida e senza intoppi in lingua italiana. Raggiunto da Il Bernina per avere maggiori informazioni, sia sulla situazione, che su chi abbia diritto a richiedere queste consulenze, Livio Zanolari ci ha spiegato che la maggioranza delle domande da parte delle ditte colpite sono indirizzate direttamente al Dipartimento cantonale dell’economia pubblica e della socialità, cui spetta la competenza di trattare le singole richieste.

L’UGAM è a disposizione dei rispettivi imprenditori per offrire da un lato una consulenza su come agire e dall’altro per capire quali sono le necessità impellenti. Dai colloqui avuti si è constatato che le direttive del rispettivo Dipartimento cantonale risultano essere troppo rigide, dal momento che prevedono di considerare solo le domande degli imprenditori direttamente colpiti dalle misure contro il Covid-19, quelli che hanno dovuto chiudere la loro attività. Ci sono pure imprenditori che non sono stati costretti a chiudere, ma che sono stati danneggiati indirettamente, per cui non rientrano nella categoria di chi può ambire a una forma di sostegno. In realtà questi imprenditori sono colpiti sì solo indirettamente ma purtroppo, anche loro, gravemente. Poi, tra coloro che non vengono contemplati dalla suddetta direttiva figurano anche imprenditori che hanno aperto la loro attività dopo il 1° marzo 2020 o che per poco non raggiungono le percentuali di danno previste dalla direttiva. L’UGAM si impegna anche nell’ambito politico e dell’amministrazione a livello cantonale e federale, affinché gli imprenditori danneggiati che non rientrano nei limiti delle direttive possano comunque contare su una ragionevole flessibilità.

Livio Zanolari

Per l’UGAM le tipiche imprese del nostro Cantone, quelle legate al turismo (albergheria, gastronomia, impianti di risalita e rispettivi fornitori) subiscono a livello nazionale i maggiori contraccolpi delle misure contro il Covid. Sono per esempio molto più colpite rispetto ai settori farmaceutici o finanziari. Data la costellazione va da sé che se le regole per l’aiuto dei casi di rigore sono troppo severe, è latente il pericolo che un settore di importanza rilevante e con alti costi fissi come il turismo subisca conseguenze devastanti. L’UGAM suggerisce di fare in modo che le aziende colpite possano garantire a livello finanziario la necessaria liquidità e che possano contare su importi a fondo perduto. Come soluzione concreta l’UGAM suggerisce alla Confederazione e al Cantone di riattivare il programma di aiuto finanziario come è stato fatto nella primavera del 2020. La discussione politica sugli indennizzi alle imprese colpite dalla crisi pandemica è quindi lanciata sia a Coira, sia a Berna.

“Infine, – conclude Zanolari – ricordo che gli imprenditori hanno tempo fino al 30 giugno di quest’anno per inoltrare la loro richiesta. Io raccomando loro di non perdere troppo tempo per presentare le domande, con lo scopo di fornire alle autorità quei dati e quelle informazioni che aiutano a capire l’attuale portata delle necessità impellenti e quindi a prendere senza indugio le misure di sostegno”.


Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione