Scuola Brusio: quelle giornate complicate e l’impegno costante per garantire la normalità

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Pochi mesi fa, a fine novembre 2020, in seguito alla presenza di alcuni casi positivi al Coronavirus all’interno della scuola dell’infanzia di Brusio, il medico cantonale Dr. med. Marina Jamnicki ne aveva decretato la chiusura temporanea a titolo precauzionale. La situazione era rientrata nel giro di poche settimane con la riapertura. Ma qual è ad oggi la situazione nelle scuole di Brusio? Il Bernina lo ha chiesto alla direttrice delle scuole comunali, Maria Orsola Driessen Zanolari.

Archiviati ormai i primi mesi del 2021, qual è la situazione oggi nelle scuole? Dopo i casi di dicembre avete riscontrato altri episodi di Coronavirus?
Dopo le vacanze natalizie, fortunatamente, nella nostra scuola abbiamo avuto un periodo di bonaccia durante il quale non si sono verificati ulteriori casi di Coronavirus; di conseguenza, da questo punto di vista la situazione si può definire molto tranquilla. Naturalmente continuiamo a rispettare e a far rispettare, nel limite del possibile, anche ai nostri allievi, le regole di igiene, le distanze sociali e l’uso delle mascherine.

A proposito proprio della chiusura dell’asilo del 25 novembre scorso, ora, passato il momento critico e a mente serena, può dirci qualcosa in più sulla situazione che si era creata? 
I mesi di novembre e dicembre sono stati particolarmente gravosi per la nostra sede ed in particolare per il nostro corpo docenti. In un primo momento siamo stati costretti a chiudere temporaneamente la scuola dell’infanzia in seguito alla presenza di alcuni casi positivi, tra i quali vi erano due delle insegnanti attive in quella sede. Questa decisione, presa a titolo precauzionale e molto a malincuore, in accordo con il medico cantonale, mirava a contrastare la diffusione del contagio. Ci siamo di fatto resi conto che anche i più piccoli, al contrario di quanto ritenuto fino ad allora, potevano essere vettori del virus pur essendo praticamente asintomatici. I problemi, però, non sono finiti lì: nei giorni successivi, grazie in parte anche ai test a tappeto indetti dal Cantone, sono emersi altri sei casi tra i docenti della scuola primaria e parecchi dei nostri allievi nelle varie classi sono stati contagiati. Per fortuna, nessuno di noi ha avuto un decorso grave, così che tutti abbiamo potuto riprendere le nostre attività a fine quarantena, anche se in alcuni casi gli strascichi della malattia hanno lasciato grande spossatezza. Grazie alla flessibilità e disponibilità degli insegnati e a quella di alcuni supplenti ad hoc, siamo riusciti a mantenere la sede aperta ed a offrire agli allievi praticamente tutte le lezioni previste dal nostro orario. In quel periodo in sede c’era forte apprensione. Il nostro motto era “restare aperti nonostante il Corona”, e ci siamo riusciti!

Ritiene che sia utile, al momento attuale, dare priorità alle vaccinazioni del corpo scolastico? Qual è il suo punto di vista? 
Quanto ho descritto sopra mostra chiaramente il forte rischio di contagio al quale sono esposti ogni giorno gli insegnati, pur rispettando tutte le norme di sicurezza; ritengo però che ci siano anche molte altre categorie con gli stessi problemi. Il cantone sta facendo sforzi grandissimi per poter offrire il vaccino a tutti e quando sarà il nostro turno chi vorrà ne potrà approfittare. Sicuramente questo sarà un elemento importante per sconfiggere il virus, ma a tutti dovrà rimanere la libertà di decidere se sottoporvisi o no.

Ha qualche messaggio o raccomandazione particolare da fare agli alunni o ai genitori degli alunni delle scuole di Brusio?
Vorrei anzitutto ringraziare nuovamente i miei insegnati per l’impegno non indifferente profuso in questi mesi di insegnamento. Hanno continuato ad insegnare ai bambini con creatività e passione anche in circostanze difficili, si sono sostenuti a vicenda come una squadra, pur dovendo indossare la mascherina e malgrado le difficoltà di comunicazione che ne derivano: accettano la situazione di buon grado, hanno preparato tutto l’occorrente per poter passare all’apprendimento a distanza in modo flessibile in caso di necessità e ognuno di loro fa del suo meglio ogni giorno per offrire ai nostri allievi una scuola accogliente e sicura. Anche se tutte queste cose passano inosservate e sembrano dovute in una società piuttosto indifferente e critica, è importante che almeno ogni tanto vengano valorizzate, apprezzate e riconosciute.

Ringrazio e dico bravissimi anche ai nostri allievi che continuano a seguire scrupolosamente le norme di igiene, che portano sempre le mascherine senza lamentarsi, alcuni anche volontariamente, e che devono sforzarsi più del solito per apprendere, visto che gli insegnati sono limitati nei loro movimenti dalle regole di cui sopra. Anche a loro sono richiesti sforzi maggiori che vanno tenuti in considerazione.

Ringrazio pure tutti quelli che ci sono stati vicini evitando critiche poco costruttive e fuori luogo in un momento così delicato.

Ci tengo pure a segnalare che, prossimamente, la nostra scuola intende aderire al progetto “Test nelle scuole dei grigioni” lanciato a livello cantonale. Sarebbe importate che tutti gli alunni vi partecipassero in modo compatto in modo da evitare, attraverso interventi tempestivi, situazioni estreme come quelle venutesi a creare a fine anno. La scuola in presenza è un diritto e noi la dobbiamo poter offrire ai nostri ragazzi. Aiutateci a tenere aperto dando il consenso ai vostri figli di partecipare ai test. Le istruzioni in merito seguiranno a breve.

Sperando vivamente che la situazione si risolva al più presto auguro a tutti tanta buona salute.


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione