Domenica 7 marzo abbiamo votato su un’iniziativa e due referendum. Le tematiche erano abbastanza polarizzanti, cosa che magari spiega la alta partecipazione, che si attesta intorno al 51%, a livello svizzero.
Accettata l’iniziativa “divieto di dissimulare il proprio viso” con il 51.21%
Secondo i promotori e le promotrici di questa iniziativa la dissimulazione del viso simboleggia la sottomissione della donna e ritengono inoltre che il divieto aiuti a procedere in modo più sistematico contro i criminali che agiscono a viso coperto. Questa iniziativa, con lo scopo di “salvare” la donna dalla sottomissione, oltre che ad andare contro la libertà di credo e di coscienza, non lascia libera una donna di scegliere come vestirsi. È quindi quasi un po’ ironico che, un giorno prima della Giornata Internazionale della Donna e durante l’anniversario di 50 anni di diritto di voto per le donne in Svizzera, scriviamo nella nostra costituzione come una donna non si debba vestire. Se veramente vogliamo lottare contro la sottomissione della donna e promuovere l’uguaglianza tra i sessi si potrebbero finalmente promuovere il salario uguale, congedo parentale, più posti di consulta per donne, più posti di asilo nido etc.
L’iniziativa è stata accettata con appena il 51.21% di voti a favore e anche la maggior parte dei cantoni l’hanno accettata. Il Cantone dei Grigioni è stato uno dei pochi cantoni a rifiutare l’iniziativa con il 50.40%, mentre il Comune di Poschiavo e quello di Brusio l’hanno accettata con il 54.68% e il 62.17%. Nell’immagine 1 è possibile vedere come i vari cantoni hanno votato.

Legge sull’Ie respinta con il 64.36%
La legge federale sui servizi d’identificazione elettronica permette alle persone di essere identificate con certezza in Internet mediante un’identità elettronica (Ie). Con tale identificazione è possibile acquistare merci e servizi online. Questa identità elettronica non è obbligatoria e viene fornita da fornitori riconosciuti dalla Confederazione. Contro questa legge è stato lanciato questo referendum. La legge è poi stata respinta molto chiaramente con il 64.36% di voti contro. Molto probabilmente, uno dei fattori principali che ha portato a questo risultato è il fatto che l’identità elettronica sarebbe stata fornita da un fornitore privato anziché direttamente dalla Confederazione. Come si può osservare nell’immagine 2, in tutta la Svizzera il referendum non ha avuto successo. Nemmeno a Poschiavo e Brusio, dove è stata rifiutata con il 50.91% e il 52.82%.

Accordo di partenariato economico globale tra gli Stati dell’AELS e l’Indonesia accettato con il 51.65%
La Svizzera, insieme agli altri Stati dell’AELS (Islanda, Liechtenstein e Norvegia), ha firmato un Accordo di partenariato economico global con l’Indonesia nel dicembre 2018. Questo accordo concede delle concessioni doganali in specifici settori agricoli e industriali. La Svizzera accorda inoltre all’Indonesia concessioni sull’olio di palma, ma in misura limitata e imponendo espliciti requisiti di sostenibilità. Contro questo accordo è stato indetto il referendum. L’argomento principale del comitato del referendum è il fatto che la produzione di olio di palma danneggia estremamente l’ambiente e in questo settore spesso non vengono rispettati i diritti umani. Secondo loro anche con l’accordo non sarebbe possibile controllare che i requisiti di sostenibilità vengano rispettati.
L’iniziativa è stata accettata con il 51.65% dei voti in favore e qui, come nell’”iniziativa per imprese più responsabili”, possiamo chiaramente vedere una differenza nei risultati proveniente dalla svizzera francese e quelli provenienti dalla svizzera tedesca. Differente invece la svizzera italiana che come la parte tedesca era piuttosto a favore del referendum. Anche i Comuni di Poschiavo e di Brusio hanno chiaramente accettato la legge con 61.5% e 62.28%.

Lena Baumann