8 marzo per te

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foto Pixabay

Oggi non cerco lontano la storia che voglio raccontare per questo 8 marzo.

E’ una storia di quotidianità,  potrebbe benissimo passare inosservata, ma è un capolavoro di umiltà e resistenza, al quale andrebbe la gratitudine di tutti noi.

La incontro spesso per strada: una donna taciturna, molto riservata, timida forse. Con suo marito ha cresciuto tre figli, tutti e tre adottati. Paziente del nostro studio medico, ci veniva poco, sia per lei, sia per i bambini: solo per cose essenziali e mai una parola di troppo, mai uno sfogo o un lamento. Eppure conosciamo la fatica di crescere tre figli vicini e le difficoltà aggiunte di un’adozione multipla.

Negli anni i ragazzi sono cresciuti bene, trovando ognuno la propria strada. Li ha visti partire e poi tornare. Lei era sempre lì, invariata e porto sicuro. Ha aiutato, senza nessun clamore, altre mamme, tenendo, una volta cresciuti i suoi, i loro figli in affido, svolgendo il ruolo di mamma diurna. Io la guardavo con ammirazione: i bambini più difficili da lei funzionavano, trovavano una stabilità, una coerenza che probabilmente rassicurava e mostrava una strada.

Ora è circondata da nipotini e lei continua le sue giornate, apparentemente silenziosa, ma necessaria come un faro.

Credo che una donna così sia fondamentale per ogni società e abbia dato tantissimo, anche se forse nessuno se ne è accorto e pochi conoscono la sua voce.

La mia oggi, con gratitudine, le dice: questo 8 marzo è per te.


Serena Bonetti