Sciare al tempo del Covid: affluenza record anche sulla pista di fondo di La Rösa

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Da moltissimi anni, in Valposchiavo, i numerosi appassionati di sci, alpino o di fondo, hanno la possibilità di cimentarsi sulla neve direttamente a pochi passi da casa. Quello conclusosi da pochi mesi è stato un anno di restrizioni e privazioni a tutti i livelli: anche lo sport invernale per eccellenza è rimasto coinvolto nelle misure anti Covid-19, per esempio con la chiusura dei ristori in alta quota.
Alla luce di questa situazione, com’è andata la stagione alla sciovia di Sfazù Zarera e sulla pista di fondo di La Rösa? Lo abbiamo chiesto a Lorena Godenzi, membro del comitato della Pro Infanzia San Carlo (intervistata nella prima parte di articolo) e a Reto Cortesi che da 25 anni si occupa della pista di fondo locale, prima in Praderia, poi a Madreda ed oggi a La Rösa, per conto della Sportiva Palü (in questa seconda parte di articolo).

La pista di fondo di La Rösa viene gestita da un gruppo di volontari della Sportiva Palü Poschiavo. Più precisamente si tratta di cinque “ratracchisti” che battono la pista a turni servendosi del gatto delle nevi. L’organizzazione funziona in modo autonomo, con un programma di turni dove ogni battipista è incaricato per la preparazione del tracciato settimanalmente. A occuparsi di tutta la gestione dietro a questo servizio gratuito è Reto Cortesi, mentre la responsabile del settore fondo all’interno della SPP è Ruth Pola.

Sono ormai circa 50 anni che in Valle viene preparata una pista di fondo, all’inizio calpestando la neve a piedi, poi con una motoslitta e da circa 20 anni con un gatto delle nevi. Il “nuovo” mezzo, acquistato d’occasione dallo sci club Am Bachtel, è di piccole dimensioni e funziona bene, ma, con i suoi oltre 30 anni di servizio sulle piste, inizia a diventare vecchio e non si sa fino a quando potrà rimanere in servizio.

Come detto, ad occuparsi della pista sono cinque volontari. Tutti appassionati fondisti, questi amanti dello sci dedicano il loro tempo libero, da novembre a marzo (neve permettendo), per garantire a tutti una pista di fondo in Valle. Spianano il tracciato col gatto delle nevi dalle due alle tre volte a settimana e durante le feste natalizie anche tutti i giorni.

Chiunque può usufruire della pista, l’utilizzo è gratuito. La raccomandazione è quella, visto che la pista non è custodita, di usarla solo per la pratica dello sci di fondo e non per fare passeggiate o indossando le ciaspole, visto che, così facendo, il tracciato di fondo viene compromesso e il lavoro fatto dai volontari diventa inutile. La fiducia della SPP nella responsabilità dei fruitori è massima: infatti, sul percorso non ci sono controlli o indicazioni speciali. Essendo un’attività gratuita ognuno è responsabile della sua sicurezza e dei suoi gesti, la SPP non si assume nessuna responsabilità. Lo stato della pista (battuta, non battuta, chiusa, ultima battitura) viene segnalato ed è facilmente consultabile giornalmente sul sito della SPP e sul nostro sito, nell’apposito box.

Reto, come è andata questa stagione sulla pista di La Rösa?
Il 2020/21 è andato molto bene, non si è mai vista tanta gente come durante questa stagione, anche grazie all’ottimo innevamento.

La situazione meteo ha indubbiamente favorito questa grande affluenza: a differenza di altre annate, in questa, la situazione Covid-19 ha contribuito all’incremento di fondisti?
Sicuramente questo incremento è dovuto in parte alla situazione Covid, perché lo sci di fondo lo si può praticare senza nessun problema di orari, di affollamento in pista o di assembramenti dovuti a lunghe code presso gli impianti di risalita. Questo indubbiamente, in quest’anno così particolare, è stato un grosso punto a favore nella scelta dello sci di fondo.

E’ stata utilizzata qualche misura anticovid o, come si può immaginare, la disciplina “solitaria” del fondo non aveva bisogno di tali misure?
No, non è stata applicata nessuna misura speciale: siamo all’aria aperta e, indossando gli sci, le distanze sono garantite; basta non raggrupparsi nel parcheggio a sul pizzale del gatto delle nevi.


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione