In Svizzera un ovino su sei, quindi parliamo di un numero che si aggira intorno ai 70’000 capi, è colpito dalla malattia della zoppina. Questa dolorosa infiammazione alle unghie degli animali è fortemente debilitante, tanto da impedire spesso agli stessi di camminare. Per gli allevatori questa epizoozia è una vera e propria calamità, sia per gli elevati costi di trattamento sia per i minori ricavi di vendita. Nella sua seduta del 31 marzo 2021, il Consiglio federale ha adottato la modifica dell’ordinanza sulle epizoozie (OFE) e dal 2024 sarà lanciato un programma nazionale di lotta alla zoppina. Il Canton Grigioni, con in testa Valposchiavo ed Engadina Bassa, è in prima linea contro questa malattia già da anni, diventando di fatto un esempio per tutto il resto della Svizzera.
Per scoprire meglio cosa sia la zoppina, come viene combattuta e quali sono gli scenari futuri, il Bernina ha contattato e intervistato il vice Veterinario cantonale, responsabile per il settore delle epizoozie, Claudio Paganini.
Signor Paganini, ci spiega meglio in cosa consiste la zoppina ovina?
La zoppina è una malattia contagiosa che colpisce principalmente gli ovini, ma può essere trasmessa anche da caprini o da animali selvatici. L’agente patogeno (Dichelobacter nodosus) vive soltanto a contatto con la sostanza cornea presente negli unghielli degli ovini.
Se si presenta in uno stadio clinico, che nel Canton Grigioni grazie alla lotta si vede ancora raramente, la zoppina è sempre accompagnata da forti dolori e rappresenta un grosso problema di protezione degli animali. Gli esemplari colpiti zoppicano e brucano tipicamente inginocchiandosi sulle zampe anteriori o in decubito. Ne derivano spesso dimagrimento, calo della produzione di latte, ridotta capacità di allattamento e minore ingrasso degli agnelli e, di conseguenza, danni economici sotto forma di minori ricavi di vendita e costi per il trattamento.
Il batterio della zoppina è diffuso in tutto il mondo. Secondo le stime, in un allevamento di ovini su quattro, in Svizzera, vi sono animali che presentano i tipici sintomi della zoppina. La prevalenza nei Cantoni Grigioni e Glarona invece non raggiunge il 6%.
Qual è quindi la situazione zoppina in Valposchiavo e nel resto del Cantone?
Mi permetto di spiegare brevemente in cosa consiste il concetto di lotta alla zoppina nel Cantone dei Grigioni. Per anni, nelle prime regioni a partire dai primi anni ’90, le aziende di ovini membri del SSPR (Servizio sanitario piccoli ruminanti) sono state controllate. Tutti gli unghielli di tutti i capi venivano controllati visivamente. Un lavoro enorme che si è poi potuto ridimensionare con l’introduzione di un’analisi di laboratorio che permette di diagnosticare la presenza della zoppina tramite un tampone. Dopo l’introduzione di questa possibilità, per alcuni anni tutte le aziende sono state monitorate per poi passare ad una sorveglianza a campione. Al momento attuale, annualmente vengono controllate circa il 40% delle aziende di ovini sul territorio grigionese.
Grazie a questo grande lavoro possiamo effettivamente dire che, in tutto il Canton Grigioni, abbiamo una buona situazione riguardo alla zoppina. Ciò vale anche per la Valposchiavo nella quale negli ultimi anni non sono stati registrati casi di reinfezione.
L’ultima diagnosi di zoppina in un’azienda valligiana è avvenuta nel 2018 a causa di una reinfezione durante l’alpeggio in Engadina. Nei Grigioni, nel 2020, si sono registrate reinfezioni su 13 alpeggi.
Quindi, nei Grigioni, abbiamo anticipato di molto quello che nel resto della Svizzera verrà fatto a partire dal 2024?
Effettivamente, nel Cantone dei Grigioni, e in modo particolare in alcune regioni come l’Engadina Bassa e in Valposchiavo, abbiamo già alle spalle diversi anni di lotta e sorveglianza. Non nascondiamo che, da parte nostra, l’introduzione della lotta a livello nazionale sarebbe dovuta avvenire prima del 2024.
Crede che una volta avviati i controlli anche in tutto il resto della Svizzera (attualmente viene colpito un ovino su sei, ovvero circa 70’000 animali) la situazione zoppina migliorerà o addirittura scomparirà quasi del tutto?
È molto difficile fare previsioni. Se pensiamo alla stagione d’alpeggio, sono convinto che la lotta a livello nazionale sia un grosso vantaggio per i tenitori del nostro Cantone e che ciò possa ulteriormente diminuire i contagi anche da noi. Considerando il fatto che tanti ovini da fuori Cantone vengono estivati da noi, ogni anno c’è comunque un certo rischio di reinfezione. Questo rischio è naturalmente da considerare anche per acquisti di animali da fuori Cantone.
Il Cantone dei Grigioni richiede un controllo negativo di ogni azienda che da fuori Cantone estiva i propri animali da noi e per gli acquisti consiglia vivamente una quarantena prima di integrare gli animali nel proprio gregge.
Anche a livello federale ci si può sicuramente aspettare un miglioramento della situazione. Una totale scomparsa della zoppina non sarà comunque realistica. Difatti si parla di lotta e non di eradicazione della zoppina. Bisogna comunque ribadire che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, ci vorrà molto lavoro, collaborazione e motivazione da parte di tutti gli interessati. Tutti coloro che sono riusciti a risanare la propria azienda non tornerebbero mai indietro e questo è la miglior motivazione per chi deve ancora iniziare.
A cura di Ivan Falcinella